Gli sprint li sa fare. E-li-sa vincere
Balsamo sopravanza tutte nella prima tappa della Setmana Valenciana ed è la prima leader della corsa. Battute Roseman-Gannon e Koster, Longo Borghini quinta e nelle dieci pure Paladin e Zanardi
Dopo l'antipasto della Vuelta CV Féminas vinta da Marta Bastianelli una decina di giorni fa, il calendario femminile riprende corpo con una prova sulle medesime strade di quella: la Setmana Valenciana, o Volta Comunitat Valenciana Fémines, che da oggi a domenica ospita un bel po' del migliore ciclismo internazionale. E non poteva esserci avvio migliore che una bella maglia iridata a stampare vittoria e sorrisi, se poi quella maglia la porta in giro Elisa Balsamo siamo anche più contenti.
Da Tavernes de la Valldigna a Gandia, 114 km con tanti saliscendi per la prima tappa della corsa valenciana. Solo dopo 30 km è partita una prima azione di rilievo, sulle ruote di Naomi De Roeck (Bingoal Casino-Chevalmeire), ma la ragazza non è andata oltre i 20" di margine prima di essere riassorbita. Ci hanno provato allora Agnieta Francke (Sopela) e Antri Christoforou (Farto-BTC), poi la prima non ha retto il ritmo della cipriota la quale ha preso un po' di largo da sola. Non le è però bastata, quella cinquantina di secondi, nemmeno per transitare per prima al Gpm di Serra Grossa (ai -61): ripresa Christoforou a 3 km dallo scollinamento, Erica Magnaldi (UAE ADQ) ha avuto buon gioco per prendere i punti Gpm ma soprattutto per continuare ad andare, sullo slancio.
Per la cuneese il vantaggio è arrivato fino a 1'50" ma poi sull'Alto de Barxeta Erica ha perso praticamente tutto, scollinando con 19" appena sulle prime inseguitrici, tra le quali lungo la salita c'era stata pure una certa battaglia. Magnaldi è stata infine raggiunta ai -21, ai piedi dell'ultima salita di giornata, l'Alto de Barx. La scalata è stata un susseguirsi di attacchi finché in tre non hanno preso il largo, Annemiek Van Vleuten (Movistar), Mavi García (UAE) e Marta Cavalli (FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope); ai -12, già dopo il Gpm ma ancora in un tratto di salita, sulle prime si sono rientrate anche Ane Santesteban (BikeExchange-Jayco) e Cecilie Uttrup Ludwig (FDJ), quindi è rientrata pure Veronica Ewers (EF Education-TIBCO), e infine ai 2 km c'è stato un mezzo ricompattamento con le prime 30 della corsa, per cui si è andate allo sprint.
Il drappellone che si era formato si è pure sfilacciato nel finale, e in ogni caso Elisa Balsamo (Trek-Segafredo) ha avuto ampiamente buon gioco, vincendo nettamente la volata su Ruby Roseman-Gannon (BikeExchange), Anouska Koster (Jumbo-Visma), Alexandra Manly (BikeExchange), Elisa Longo Borghini (Trek), Soraya Paladin (Canyon//SRAM), Karlijn Swinkels (Jumbo), Silvia Zanardi (Bepink), Grace Brown (FDJ) e Cecilie Uttrup. A 6" il secondo troncone del gruppetto, e in totale tra primo e secondo drappello sono 29 le atlete che fanno parte della prima tranche della corsa. Elisa guida la generale con 4" su Roseman-Gannon, 6" su Koster, 10" su Manly, Longo Borghini e via via le altre piazzatesi alle spalle della vincitrice.
La quale domani avrà la possibilità di difendere il primato nella seconda tappa, Altea-Cocentaina di 117 km. Il difficile per la Balsamo (ma non solo) sarà resistere ai primi 33 km praticamente tutti in salita, anche se le pendenze sono dolci: se qualcuna attaccasse lì la corsa potrebbe venirne rivoluzionata, certo dalla vetta dell'Alto de Confrides al traguardo mancano 84 km facili e ciò dovrebbe annacquare le polveri e le motivazioni, ma quando in gara c'è gente come Annemiek Van Vleuten si fatica a stupirsi di qualcosa.