Tutti riconoscono a Pogacar la sua superiorità. Van der Poel: "Ha meritato lui"
Giro delle Fiandre, Tadej parla di "giorno indimenticabile", Van Aert abbacchiato mentre Pedersen gioisce: "Podio che vale tanto". Maciejuk si scusa per la caduta provocata, Powless: "Perso il computer, non sapevo cosa ci sarebbe stato dopo"
Un Giro delle Fiandre 2023 memorabile, vinto da Tadej Pogacar al termine di una battaglia tutt'altro che scontata, e che ha richiesto il consueto tributo di incidenti, in particolare la maxicaduta provocata da Filip Maciejuk a 140 km dal traguardo. Tim Wellens (UAE Emirates) si è rotto la clavicola sinistra, Aimé de Gendt (Intermarché-Circus-Wanty) ci ha rimesso un gomito; il suo compagno Biniam Girmay, protagonista di un'altra terribile caduta ai -70, se l'è cavata con una commozione cerebrale. Tutti gli altri dovrebbero aver riportato solo escoriazioni e ammaccature, anche se per un bollettino più completo è necessario aspettare domani.
Per il momento possiamo però fare una bella carrellata sulle dichiarazioni post gara dei principali protagonisti.
Tadej Pogacar, vincitore del Giro delle Fiandre 2023: “Giorno indimenticabile”
Non ho parole per descrivere la corsa di oggi, nella quale il lavoro della squadra è stato incredibile: è un giorno che non dimenticherò mai, specialmente dopo il disappunto dell'anno scorso. Ho avuto una buona giornata, Matteo era davanti in posizione perfetta e alla fine posso dire che sia stata per me una delle corse migliori di sempre. Sapevo che se avessi voluto andarmene da solo l'Oude Kwaremont sarebbe stato il punto giusto in cui attaccare, così ho dato il massimo e sono riuscito a staccare gli avversari; poi sul Paterberg ho rischiato di crollare, sapevo che sarebbe stata dura ma era l'unica maniera per puntare alla vittoria. L'Oude Kwaremont è il muro più adatto a me, l'ho approcciato ad alta velocità e già soffrivo, sono andato a tutta potenza fino alla cima. Alla fine è stato bello!
Mathieu van der Poel: “Tadej l'ha meritato”
Tadej era su un livello diverso oggi. Ha meritato di vincere. Ho un ottimo rapporto con lui ed è fenomenale quello che ha fatto in questa corsa: quello che ha fatto oggi è davvero speciale. Sapevo già dall'anno scorso che è così forte e oggi l'abbiamo visto di nuovo.
Wout van Aert: “Pogacar e Van der Poel più forti oggi”
Una corsa superveloce e caotica con un lungo e duro finale. Con Nathan nel gruppo davanti, il piano del team stava funzionando bene. Avevamo la sicurezza di non dover prendere l'iniziativa né davanti né dietro; poi è diventata una battaglia uno contro uno un po' prima di quanto ci aspettassimo. Pogacar e Van der Poel hanno dimostrato di essere più forti oggi. Di base ho perso la corsa sul Kruisberg, ma non avevo intenzione di ammettere la sconfitta. Meritavamo di essere sul podio. Per questo motivo mi dispiace per la squadra, ho perso il podio per un pelo. Dovevo dimostrare la mia superiorità oggi, sono arrabbiato perché ero partito per vincere. La mia forma non era male ma ora non conta niente. Devo metabolizzare il tutto. Congratulazioni a Pogacar, ha meritato di vincere.
Mads Pedersen: “Quei tre sono i più forti, ma se li anticipi te la puoi giocare”
Non posso avere rimpianti oggi, tutto è andato più o meno come volevo. Non sapevo esattamente dove partire ma sapevo di volermi muovere presto, avevo detto prima della corsa che volevo anticipare e trovarmi davanti ai “Big Three” quando loro avessero attaccato, e abbiamo realizzato il piano piuttosto bene, ma loro sono rinvenuti troppo forte. Credevo di poter vincere oggi, e anche se alla fine Pogacar e Van der Poel sono stati più forti, sono davvero felice. Corro sempre per vincere, ma anche un podio qui non è da buttare via. Quando Pogacar mi ha superato sul Kwaremont, sapevo di non poterlo seguire e sarebbe stato stupido provarci: lui lotta per vincere il Tour de France, quindi ovviamente è più forte di me in salita e ciò non rappresenta una vergogna per me. Ho pensato che provare a seguirlo sarebbe stato un errore perché il conseguente fuorigiri mi avrebbe impedito di resistere anche nel gruppetto, così ho proceduto col mio ritmo. Quando poi anche Mathieu mi ha passato in cima, avrei tanto voluto resistere alla sua ruota ma non è stato possibile. Sono comunque soddisfatto per come mi sono mosso oggi, sapevo di dover fare qualcosa. Sappiamo tutti che quei tre sono i più forti, ma se li anticipi puoi comunque giocartela. Penso di aver fatto uno sprint un po' troppo lungo, ma sono riuscito a tenermi Wout dietro sulla linea d'arrivo. Penso che tutti fossimo abbastanza svuotati a quel punto, ma è stato comunque un bello sprint. Non è mai facile batterlo, è veloce ma ho avuto sufficiente forza per conquistare il terzo posto davanti a lui e ne sono felice.
Kasper Asgreen: “Sono vicino a tornare quello che ero”
Quanto fatto oggi è più in linea con quanto mi aspetto da me stesso. Sono stato tanto tempo lontano dalla miglior condizione e ancora mi manca qualcosa quando si tratta di seguire gli altri, ma spero di essere all'ultimo step per tornare a essere quello che ero. Quando abbiamo perso un paio di compagni per le cadute, ho deciso di partire da lontano. Abbiamo lavorato bene insieme in quell'attacco, credevamo nelle nostre possibilità e abbiamo continuato a spingere per tutto il tempo. Avere Tim Merlier vicino è stato molto importante, lui è stato di grande aiuto. Ottenere una top ten in un'edizione del Fiandre così dura e senza un attimo di respiro rappresenta un'enorme iniezione di fiducia per tutti noi, soprattutto perché è un risultato che viene dopo un'ottima corsa non solo da parte mia ma dell'intero team.
Fred Wright: “Sul Koppenberg ho iniziato a sperarci”
Ho fatto la cosa giusta entrando in quell'azione, e il gruppo ci ha lasciato più spazio rispetto allo scorso anno nelle stesse condizioni. È stato perfetto. Superato il Koppenberg, ho pensato che avrei potuto provare a raggiungere un gran risultato; perché quella è la preoccupazione, sei sul Koppenberg coi migliori e senti via radio che hai 40 secondi, poi 30 secondi… Non so cosa avrei potuto fare di più. Ringrazio Kamil Gradek che mi ha aiutato ai piedi del Molenberg quando è partito l'attacco a 100 km dalla fine. È stata una gara tanto dura che c'era da aspettarsi azioni del genere.
Filip Maciejuk: “Chiedo scusa a tutti per il mio errore”
Mi dispiace tantissimo per il mio errore e per aver causato la caduta oggi. Spero che tutti i corridori coinvolti siano in buone condizioni di salute. Non avrebbe dovuto succedere, ho fatto un grave errore di valutazione. Non avevo intenzione di provocare tutto ciò. Tutto quello che posso fare ora è scusarmi per il mio errore e imparare da esso per il futuro. Chiedo ancora scusa al gruppo, ai miei compagni e ai tifosi.
Stefan Kung: “Nel gruppetto alla fine eravamo un po' morti”
Penso che tutti fossimo più o meno allo stesso livello nel gruppetto, e la corsa è stata talmente dura che nessuno ha potuto fare uno sforzo extra nel finale. È stata una gara davvero difficile fino alla fine. Ho fatto del mio meglio ma non sono riuscito a fare nulla per resistere con Pogacar e Van der Poel. Loro erano proprio a un livello superiore rispetto a noi, e dietro eravamo tutti un po' morti.
Neilson Powless: “Non sapevo quale salita ci sarebbe stata dopo”
Sono caduto due volte, ho perso il computer, non sapevo quanto mancasse alla prossima salita e per questo dovevo chiedere ai direttori sportivi e agli altri corridori cosa ci sarebbe stato dopo. Nonostante tutto ho chiuso al quinto posto e sono molto soddisfatto, ma la prossima volta voglio ottenere qualcosa di più.