Terracina è terra Vos
La stella della CCC Liv trionfa in volata nella 5a tappa del Giro Femminile con arrivo nella cittadina laziale dove s'era già imposta nel 2012; Van Vleuten resta tranquilla in maglia rosa
La quinta tappa del Giro Rosa 2020 era sulla carta la prima favorevole ad un arrivo in volata, ma riservano comunque a quelle atlete capaci di superare un gran premio della montagna di seconda categoria, quello di Madonna della Civita, ed uno di terza categoria, Monte San Biagio: il percorso misurava 110.3 chilometri con partenza e arrivo a Terracina e lunghi tratti di pianura sia in avvio che nel finale, ma le difficoltà erano tutte concentrate nel settore centrale di gara. Insomma, una frazione che poteva piacere alle velociste ma solo quelle dotate di grande resistenza.
Sfruttando la partenza "morbida" e tutta in pianura fin dai primi chilometri abbiamo avuto numerosi tentativi di attacco: la prima ad attaccare dopo soli 4 chilometri è stata la spagnola Ainara Elbusto (Cronos) che però è stata ripresa una decina di chilometri più avanti, poi è stata l'italiana Giorgia Bariani (Top Girls) a tentare la fortuna, ma il gruppo è sempre andato a chiudere. Più lunga è stata invece la fuga di Marketa Hajkova (BePink) e Malgorzata Jasinska (Cronos) che hanno preso un vantaggio massimo di 45" ma si sono dovute arrendere a 60 chilometri dall'arrivo sulla lunga ascesa di Madonna della Civita. Proprio qui sulla salita più dura di giornata la CCC Liv ha alzato il ritmo nel gruppo per fare selezione ed eliminare dai giochi un po' di rivali di Marianne Vos in previsione di un arrivo in volata.
La mossa tattica della atlete in maglia arancione è riuscita alla perfezione perché dopo il gran premio della montagna, vinto ancora una volta a Cecilie Uttrup Ludwig, in testa alla corsa era rimasto un gruppo di una cinquantina di unità che non ha mai rallentato la propria andatura spegnendo le speranze di recupero da parte di coloro che erano rimaste attardate. A 22 chilometri dall'arrivo, però, era in programma la salita di Monte San Biagio, abbastanza breve ma comunque capace di farsi sentire nelle gambe: qui Elisa Longo Borghini ha provato a riscrivere un copione che vedeva la volata come unico esito possibile, e si è lanciata un attacco solitario che ha obbligato molte squadre a rivedere i propri piani.
La piemontese della Trek-Segafredo non ha reso la vita facile alle inseguitrici: il suo vantaggio massimo è stato di appena 18", ma il gruppo maglia rosa ha dovuto faticare fino ai meno 3 chilometri per andare a riprendere l'italiana che, nonostante il passaggio a vuoto nella seconda tappa, sta dimostrando una condizione fisica che può fare ben sperare in vista dei Campionati del Mondo. Ripresa Elisa Longo Borghini il gruppo di testa, formato da circa 50 cicliste, si è preparato per una volata in cui, oltre alle gambe, anche il sapersi posizionare al posto giusto nel momento giusto era decisivo: l'ultima curva era infatti a 300 metri dall'arrivo e farsi trovare troppo indietro significata dire addio ai sogni di vittoria.
Un finale del genere era perfetto per le caratteristiche di Marianne Vos che infatti è andata a cogliere il suo secondo successo personale in questo Giro Rosa con una lunghezza di vantaggio abbondante sulle rivali: la fuoriclasse neerlandese aveva già vinto una tappa qui a Terracina nell'ormai lontano 2012. In seconda posizione è arrivata la belga Lotte Kopecky, quindi terzo posto per Elizabeth Deignan, quarto per Coryn Rivera e quinto per la tedesca Lisa Brennauer; la migliore delle italiane è stata Vittoria Guazzini decima. Nessuna sorpresa in classifica generale con Annemiek van Vleuten sempre in maglia rosa.