Giro d'Italia

Giro d'Italia 2024, 8a tappa: arrivano le grandi montagne

Pogacar sembra avere il Giro in tasca, ma le vere montagne iniziano soltanto adesso. Il percorso, le nostre previsioni, orari e appuntamenti tv

10.05.2024 19:30

Come era prevedibile la cronometro ha profondamente segnato la classifica e le energie spese potrebbero avere un effetto a onda lunga anche sulla tappa di domani, la prima vera tappa di altra montagna di questo Giro d'Italia. Sarà una giornata molto impegnativa che si svolgerà su e giù per l'Appennino per chiudersi a Prati di Tivo, salita che torna al Giro a 49 anni di distanza dalla sua prima apparizione alla Corsa Rosa, dopo essere diventata un grande classico della Tirreno-Adriatico. La tappa, anche se non dovrebbe regalare granché prima della salita finale in termini di classifica generale, è però molto di più, visto che parte subito in salita e che in 152 km accumula oltre 3500 metri di dislivello. In avvio si valica la Forca di Cerro con il km0 posto già dopo i primi km di salita (restano in corsa 7.3 km al 4.1%), per poi scendere in Valnerina e percorrere giusto 5 km prima di iniziare la dura salita di Forca Capistrello (16.3 km al 5.6% di media): il dato numerico è assai ingannevole visto che falsopiani e discese nascondono tronconi molto impegnativi di 3.5 km all'8.9% (max 12%) e 5.6 km al 7.6%. Dopo la successiva discesa (spezzata da una breve contropendenza verso Monteleone di Spoleto) si entra in una fase un po' meno esigente, ma tutt'altro che pianeggiante, con un usurante falsopiano fino a Leonessa (9 km al 2%) e il Valico del Crocifisso (7 km al 2.5%, primi 4 km al 4%); seguono una discesa piuttosto insidiosa verso Posta e 15 km di fondovalle a salire. Qui tornano a comparire salite più vistose: prima il Valico di Casale Bottone (circa 3.5 km al 4.5%), poi il GPM di Croce Abbio (ignorando il dato ufficiale, 7.5 km al 5%, max 9%). A questo punto si entra sulla strada del Passo delle Capannelle (un po' più in basso del valico) per affrontare i circa 25 km di discesa che conducono ai piedi della salita finale di Prati di Tivo (14.6 km al 7%, max 12%): la pendenza è piuttosto costante ma esigente (7/8%) e su questa distanza, con tutto il dislivello già accumulato, si addice a creare qualche distacco, anche se è possibile che ci sia meno selezione di quanta se ne vede solitamente alla Tirreno. Molto dipenderà dal ritmo con cui i corridori la affronteranno, ma c'è da dire che una partenza in salita come questa potrebbe provocare un'altra giornata intensa fin dal km0.

Dettaglio salite

Fari puntati su…

Penserete forse che oggi non faccia della lista? Tadej Pogačar (UAE Team Emirates) è ovviamente ancora una volta il primo nome da fare, tuttavia ha già vinto in salita e a cronometro, di cui la seconda pure in maglia rosa, dunque potrebbe disinteressarsi del successo di tappa avendo anche collezionato un ampio vantaggio in classifica. Quindi l'UAE si limiterà a controllare che in fuga non vadano uomini troppo pericolosi e presumibilmente lascerà a tutti gli altri la responsabilità di condurre il gioco. Vedremo se delle altre squadre dei big ce ne saranno alcune intente a tenere chiusa la corsa e giocarsi il successo di tappa; un'altra ipotesi potrebbe essere vedere qualche seconda punta - magari Thymen Arensman (INEOS Grenadiers) - cercare di entrare in fuga proprio per costringere l'UAE a rincorrere e spendere energie tanto fisiche quanto mentali, sperando dunque di cogliere Pogacar in castagna in qualche modo (anche perché l'unica alternativa a questo è lasciargli la vittoria a tavolino). In ogni caso gli occhi sono sui principali uomini di classifica, sia che possano giocarsi il successo di tappa, sia che semplicemente si affrontino in funzione della classifica stessa: Daniel Felipe Martínez (BORA - hansgrohe) e un Geraint Thomas (INEOS Grenadiers) decisamente sottotono dovranno difendersi dagli attacchi di chi oggi ha perso terreno a cronometro, in primis Cian Uijtdebroeks (Team Visma | Lease a Bike) e poi uomini meno blasonati e ancora più attardati come Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan Team), in verità autore di un'ottima cronometro per i suoi standard, Einer Rubio (Movistar Team), Jan Hirt (Soudal Quick-Step), Juan Pedro López (Lidl - Trek) e Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team). Alcuni di questi hanno già un ritardo molto elevato da Pogacar, ma non sono distantissimi dalla top10 e per questo è difficile stabilire se siano da ritenersi uomini di classifica o se sia possibile vederli nella fuga del mattino. Stesso discorso vale per corridori ancora più distanti in classifica che erano già apparsi inferiori pure in salita ad Oropa e potrebbero sperare di vincere solo entrando in fuga: ad esempio Alex Baudin e Aurélien Paret-Peintre (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Mauri Vansevenant (Soudal Quick-Step), Esteban Chaves (EF Education - EasyPost), Domenico Pozzovivo (VF Group - Bardiani CSF - Faizanè) e Davide Piganzoli (Team Polti Kometa).

Tornando agli uomini di alta classifica, si trovano in una posizione intermedia tra quella di difesa e quella di attacco Ben O'Connor (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Antonio Tiberi (Bahrain - Victorious) ed anche Filippo Zana (Team Jayco AlUla): di questi Zana dovrà fare i conti con la compagnia di Luke Plapp che con la crono di oggi è salito addirittura al 5° posto in classifica, ma domani potrebbe accusare gli sforzi anche della fuga sugli sterri, in una tappa forse troppo dura per le sue caratteristiche; invece Antonio Tiberi ha dimostrato una volta di più uno stato di forma eccezionale, minato ad Oropa soltanto dalla sfortuna, e la crono di oggi potrebbe avergli consegnato anche il morale giusto per avvicinarsi ulteriormente al podio in una tappa dura come quella di domani.

Caso a parte, per certi versi simile a quello del laziale, è Romain Bardet (Team dsm-firmenich PostNL) che ha dimostrato di aver ritrovato la condizione con lo scatto a Serre di Rapolano e anche facendo oggi una discreta cronometro; il francese è lontano in classifica ma forse potrebbe venir fuori adesso che iniziano le grandi montagne e giocarsi un ottimo piazzamento in questo Giro, magari avendo un po' di libertà per cercare una vittoria di tappa grazie all'elevato distacco che ha al momento.

Se invece arrivasse la fuga i nomi potrebbero essere infiniti. Impossibile non pensare all'inossidabile Alessandro De Marchi (Team Jayco AlUla) che in certe situazioni sa benissimo come muoversi, così come a Julian Alaphilippe (Soudal Quick-Step), in cerca di riscatto dopo la beffa di ieri. Altri nomi potrebbero essere quelli di Nicola Conci (Alpecin-Fenix), Simon Geschke (Cofidis), Andrea Piccolo e Mikkel Frølich Honoré (EF Education - EasyPost). Senz'altro vedremo in azione Lilian Calmejane»Intermarché - Wanty nel tentativo di strappare a Pogacar la classifica dei GPM. Inoltre potrebbe essere bello vedere in fuga Nairo Quintana (Movistar Team) in una frazione adatta alle sue caratteristiche che si presterebbe ad un suo ritorno ad alti livelli.

Di nomi se ne potevano fare sicuramente molti altri, ma già questi sono decisamente tanti, quindi ci fermiamo qua sperando di essere stati esaurienti quantomeno nel dare un'idea complessiva.

Giro d'Italia 2024, gli orari dell'ottava tappa

La partenza ufficiale verrà data alle 12:45, mentre l'arrivo è previsto tra le 17:00 e le 17:30. La tappa sarà trasmessa in tv sia dai canali in chiaro Rai (su Rai Sport dalle 12:00 alle 14:00, poi su Rai 2 dalle 14:00 alle 18:10), sia su Eurosport, Discovery+ e GCN+ (dalle 12:15 alle 17:45).

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Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.