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Jungels e la sparata che non lascia scampo

15.02.2019 18:14

Colombia 2.1, tappa e maglia per il lussemburghese autore di una grande azione da finisseur


Tappa per velocisti a Medellín, in fuga sei fra cui López
Dopo il movimentato finale di ieri, la frazione odierna del Colombia 2.1 si preannuncia meno schizofrenica nel suo svolgimento. Partenza e arrivo a Medellín, con un circuito pressoché pianeggiante di 24 km da ripetere per 6 volte e complessivi 144 km, dando così modo ai pochi velocisti superstiti di sfidarsi tra le strade della capitale del dipartimento di Antioquia. Il traguardo è posto davanti allo stadio Atanasio Girardot, teatro delle gare dell'Atletico Nacional e dell'Independiente de Medellín.

Come ieri, gli attacchi si registrano non appena il direttore di corsa abbassa la bandiera pochi minuti dopo le 9 ora locale. La fuga odierna si forma dopo pochi km su impulso del sorprendente Miguel Ángel López che, per il secondo giorno consecutivo, si mostra desideroso di mostrarsi davanti ai propri tifosi. Lo accompagnano in fuga l'ecuadoriano Byron Guamá (Ecuador) e i colombiani Juan Esteban Arango (Colombia), Daniel Jaramillo (Manzana Postobón), Freddy Montaña (EPM) e Miguel Ángel Rubiano (Coldeportes Zenu).

López si prende gli abbuoni, il gruppo controlla
Il gruppo lascia fare, non dando comunque mai oltre di 3' ai battistrada che vanno così a giocarsi nel corso della mattinata locale i due leggeri gpm posti nel secondo e nel quarto giro; l'interesse è soprattutto per i tre traguardi volanti con abbuoni, posti al termine del primo, del terzo e del quinto giro.

Il più interessato a raccogliere secondi di abbuono è, senza la minima sorpresa, López: il miglior giovane del Giro d'Italia 2018, passa in testa al primo e al secondo sprint, dovendosi accontentare della piazza d'onore nel terzo sprint. Per il ventiquattrenne sono così 8 i secondi guadagnati sul resto degli uomini della generale. Nel gruppo, come detto, non c'è il minimo interesse ad andare a ricucire con forza; all'inizio della tornata conclusiva, quindi ai meno 24 km, il gap è di 1'05". Da segnalare il doppiaggio di Felix Barón (Team Illuminate), che viene così costretto al ritiro.

Numerosi attacchi, si muove Alaphilippe
Le formazioni a comandare il plotone sono la EF Education First e la Israel Cycling Academy, che con la loro opera vanno ad annullare la fuga a 14 km dal termine, con Arango ultimo ad arrendersi. E come ieri, l'assenza di una formazione dominante permette di assistere ad una fase di anarchia totale: il primo ad accendere la miccia è Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) che ci prova in discesa, non riuscendo poi ad avvantaggiarsi. Qualche metro lo prendono ai meno 10 km Edwin Ávila (Israel Cycling Academy) e Richard Carapaz (Movistar Team), ma niente da fare.

Il discorso si ripete a 4000 metri dalla conclusione quando Rodrigo Contreras (Astana Pro Team) viene accompagnato da Alejandro Osorio (Nippo-Vini Fantini-Faizanè), al secondo attacco in due giorni; quando vengono ripresi, Contreras ci riprova ulteriormente, ma l'esito dell'azione è il medesimo, con Jorge Arcas (Movistar Team) e altri due corridori locali che vanno a riprenderlo.

Osorio ci riprova, Jungels lo riprende e sorprende tutti con un'azione delle sue
All'ultimo km Alejandro Osorio prova a sorprendere tutti, dimostrando le sue doti non indifferenti di passista. Ma il ventenne neopro' viene ripreso non tanto dal gruppo quanto da una locomotiva che ha deciso di prendere e andarsene: è Bob Jungels che, nella sua lucente maglia di campione nazionale, vuol far vedere a tutti le sue ben note qualità sul passo. Il vincitore dell'ultima Liège-Bastogne-Liège prende e se ne va; dietro Rigoberto Urán fiuta il pericolo e si mette a tirare il plotone, ma ormai è troppo tardi.

Imbocca l'ultima a sinistra, Jungels, con un margine rassicurante che gli permette di alzare le braccia al cielo prima di tagliare il traguardo. Vittoria di gran classe per il ventiseienne che consente alla Deceuninck-Quick Step di toccare quota sei affermazioni in questo scorcio di stagione.

Secondo Räim, Jungels si prende anche la vetta della generale
Il gruppo giunge a 3", con Mihkel Räim (Israel Cycling Academy) autore di una gran volata che, però, non gli frutta nulla se non i complimenti. Terza posizione per Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step), che così si prende l'abbuono. Completano la top 10 Esteban Villareal (Ecuador), Hideto Nakane (Nippo-Vini Fantini-Faizanè), Diego Ochoa (Manzana Postobón), Weimar Roldán (Medellín), Edwin Ávila (Israel Cycling Academy) e la coppia della Androni Giocattoli-Sidermec composta da Miguel Florez e Daniel Muñoz.

Da segnalare una caduta senza conseguente per Lorenzo Fortunato (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM) prima dell'ingresso negli ultimi 3 km, con il gruppo spezzatosi a seguito di tale incidente. Il drappello degli attardati, che all'arrivo giunge 43" dopo il vincitore, comprende la buona parte dei velocisti e soprattutto Chris Froome e Einer Rubio, che così devono farsi da parte nel discorso graduatoria generale.

In classifica Rigoberto Urán (EF Education First) deve cedere la maglia di leader a Bob Jungels che, grazie all'abbuono, diventa l'uomo da battere. Domani il primo appuntamento con il dittico decisivo per la seconda edizione. Partenza e arrivo a La Unión ma nei 176.8 km non si può scherzare: la salita finale, l'Alto La Unión, misura 7.4 km con una pendenza media del 5.5% terminando a 4 km dal traguardo. Non certo una tappa impossibile ma comunque qualche cambiamento si dovrebbe registrare.
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