Il neo-campione iridato Tadej Pogacar conquista la 107esima edizione del Giro dell'Emilia © via X @UAETeamEmirates
Professionisti

A Bologna il San Luca battezza l'iride di Tadej Pogačar

Trentadue anni dopo Gianni Bugno, il Giro dell'Emilia celebra un nuovo vincitore in maglia iridata: decisivo l'attacco sulla prima ascesa del San Luca ai -38km dall'arrivo

Abbiamo dovuto aspettare quasi diciannove anni per essere testimoni di un neo-campione del mondo capace di vincere al suo primo giorno di corsa in maglia iridata. L'ultimo corridore in grado di riuscirci era stato Tom Boonen, prima che Tadej Pogačar decidesse di illuminare una giornata di pioggia e freddo a Bologna sulle rampe del San Luca.

La clamorosa superiorità mostrata domenica a Zurigo si è ripetuta in maniera non molto diversa sei giorni dopo al Giro dell'Emilia, corsa che mancava nel palmarés del fenomeno della UAE, al quale è stato sufficiente un solo vero allungo, sulla Curva delle Orfanelle della prima ascesa al San Luca quando mancavano poco meno di 40km dal traguardo. Probabilmente un pizzico indispettito dal precedente forcing del rivale Remco Evenepoel (ritiratosi una ventina di chilometri più tardi), Tadej si è sbarazzato della concorrenza e, come già visto in altre decine di occasioni, si è involato in solitaria verso la vittoria, producendo un altro assolo dalla durata superiore all'ora di gara.

I numeri individuali e di squadra sono eloquenti: è il successo numero 87 della carriera (solo uno in meno del connazionale Roglič, oggi autore di una prova incolore), il ventiquattresimo della sua epocale annata, nonché il 17esimo in una corsa di un giorno dal suo sbarco nei professionisti sei anni fa. Per la sua formazione, la UAE Team Emirates, si tratta del 79esimo successo in questo 2024, che significa -6 dal record di vittorie detenuto dalla HTC 2009, obiettivo sempre più alla portata della squadra emiratina.

In casa Italia buoni segnali sono arrivati dai giovani Davide Piganzoli (Polti Kometa) e Giulio Pellizzari (VF Group - Bardiani CSF), tra i corridori più attivi nel gruppo inseguitore alle spalle del campione iridato; il classe 2002 della Polti ha colto un eccellente terzo posto dietro a un ritrovato Tom Pidcock (INEOS Grenadiers).

Giro dell'Emilia 2024, la cronaca della gara

Sabato 5 ottobre è il giorno di una classiche del calendario più attese della stagione (sebbene non sia di categoria World-Tour), la 107esima edizione del Giro dell'Emilia, che quest'anno gode del privilegio di veder debuttare Tadej Pogačar da neo-campione iridato. Il menù è il solito: il mitico San Luca (2.1km al 9.4%) verrà affrontato all'interno di un circuito per 5 volte negli ultimi 40 chilometri, compreso l'ultimo che sarà arrivo in salita. Difficile immaginare che la corsa si accenderà prima di entrare nel circuito bolognese.

La corsa ha preso il via da Vignola sotto la pioggia alle 11.20 e dopo 15km si forma la fuga di giornata composta da sei corridori: Benjamin Thomas (Cofidis), Dimitri Peyskens (Bingoal WB), Roberto Carlos González (Team Corratec), Ander Ganzabal (Euskaltel Euskadi), Alessio Martinelli (VF Group - Bardiani CSF) e José Ramón Muñiz (Petrolike). Ai -140km dall'arrivo, sulla lunga ma dolce salita di Zocca (13.5km al 4%), il belga della Bingoal - che si ritirerà a fine stagione - perde contatto dagli altri battistrada, che avevano avuto più di 6 minuti e mezzo come massimo vantaggio fino a quel momento.

Situazione imprevista a 112km dal traguardo, poco prima dell'ascesa di Casa Giorgio Morandi (6km al 6%): la corsa viene interrotta per qualche minuto a causa del passaggio di un treno a Vergato che aveva costretto a stoppare l'azione dei fuggitivi al passaggio a livello. La gara è ripresa ripristinando il distacco sul gruppo di 5 minuti e 23 secondi.

La gara scorre via liscia con il quintetto in testa alla corsa mantenuto intorno ai 4 minuti di distacco per diverse decine di chilometri. È sull'ultima salita prima di arrivare a Bologna, quella esplosiva di Montechiaro (3.3km al 9.1%, inedita per la corsa), a meno di 70km dalla conclusione, che la gara inizia a farsi più seria: davanti Thomas fa il ritmo e mette in crisi il messicano Muñiz, mentre in testa al gruppo si fanno vedere Bahrain-Victorious, EF Education e soprattutto Lidl-Trek, che si mette a tirare con Ghebreigzabhier seguito da Bauke Mollema, con Tom Pidcock (INEOS Grenadiers) vigile nelle prime posizioni. Martinelli scollina per primo in cima a Montechiaro con i soli Thomas e Ganzabal rimasti assieme al corridore italiano della Bardiani; il terzetto di testa vede dimezzarsi il proprio vantaggio, sceso sotto il minuto e mezzo al transito del plotone.

Benjamin Thomas in fuga al Giro dell'Emilia 2024 © GettySport via X @TeamCOFIDIS
Benjamin Thomas in fuga al Giro dell'Emilia 2024 © GettySport via X @TeamCOFIDIS

La discesa bagnata da Montechiaro spezza il gruppo, con la prima parte composta da una quarantina di unità nel quale il campione del mondo Pogačar è rimasto abbastanza isolato. Il ritmo elevato imposto in particolare da Ghebreigzabhier fa sì che il distacco del trio di testa si riduca a tal punto da essere ripresi ai -45km dall'arrivo, poco prima di approcciare l'ascesa al San Luca  (2.1km al 9.4%)che segnerà il primo dei cinque passaggi sulla linea d'arrivo. La seconda parte del plotone riesce a ricucire il divario che si era creato giusto in tempo per provare a riorganizzarsi prima di scalare il primo San Luca.

La corsa s'infiamma sul primo San Luca

Non serve aspettare molto per vedere la corsa incendiarsi: appena la strada inizia a farsi arcigna, è il campione olimpico Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) ad alzare il ritmo, testando le gambe dei rivali. Il primo interessato non poteva che essere Tadej Pogačar, balzato subito sulla ruota del belga assieme a Primož Roglič (Red Bull - BORA) e a un'altra manciata di corridori. Il gruppetto si ricompatta per qualche centinaio di metri ma la situazione prende la piega del neo-campione iridato: sulla Curva delle Orfanelle Pogačar pianta la sua progressione irresistibile e lascia lì la concorrenza, con il solo Matteo Jorgenson (Visma Lease a Bike) a rischiare il fuorigiri per tenerlo a debita distanza. L'ultimo chilometro di ascesa è quanto basta allo sloveno per prendere il largo: al primo passaggio sulla linea d'arrivo, Jorgenson e poco dietro un gruppo di una trentina di corridori ha già oltre 30 secondi di svantaggio dal nativo di Komenda.

Il margine tra il campione del mondo e il gruppo inseguitore, tirato da Visma e Red Bull, si mantiene sui 35 secondi ai 30km dall'arrivo, quando si affronta il San Luca per la seconda volta. Pogačar non mostra il minimo segnale di cedimento dopo la seconda ascesa, scollinata con un vantaggio salito a 1 minuto e dieci secondi. Dietro è Pidcock a transitare per primo in un gruppo formato da meno di 20 corridori, dal quale avevano provato uscire senza successo Florian Lipowitz (Red Bull - BORA) e Davide Piganzoli (Polti Kometa).

Freddo e pioggia non fermano l'azione di Pogačar

Il maltempo, presente fin dalle prime battute di gara, non sembra frenare in alcun modo l'avanzata inesorabile del 26enne della UAE Team Emirates che inizia la terza ascesa del San Luca con quasi 1 minuto e mezzo sul gruppo al suo inseguimento, dal quale è riuscito a sganciarsi in discesa il tedesco Lipowitz. Intanto, giunge la notizia del ritiro di Remco Evenepoel, che meno di venti chilometri aveva aperto le danze sulla prima ascesa. Tadej, nel frattempo, prosegue la sua marcia con disarmante superiorità: Lipowitz si conferma primo inseguitore transitando a 1 minuto e 45 secondi dallo sloveno, con Giulio Pellizzari (VF Group - Bardiani) a guidare un gruppo ridotto di circa 15 unità a oltre 2 minuti.

Si entra dunque negli ultimi 15 chilometri con la situazione piuttosto cristallizzata. L'assolo di Pogačar prosegue senza particolari patemi quando transita sul traguardo al suono della campanella dell'ultimo giro; il vantaggio sul tedesco Lipowitz sale a 2 minuti e 19 secondi, il quale conserva 25 secondi su Michael Woods (Free Palestine), Giulio Pellizzari e Tom Pidcock, terzetto che è riuscito ad allungare sul resto del gruppo.

L'ultimo giro di 9.1km è semplicemente una passerella per il campione del mondo, la cui unica preoccupazione è quella di stare attento in discesa e di gestire lo sforzo nell'ascesa finale del San Luca. Negli ultimi 2000 metri per lo sloveno c'è tutto il tempo per godersi l'incitamento delle migliaia di tifosi accorsi per gridare il suo nome. In poco meno di 5 ore e 15 minuti di gara, Tadej Pogačar trionfa a Bologna e sfata il tabù del Giro dell'Emilia, che nelle precedenti tre edizioni aveva chiuso per due volte al secondo posto.

Alle spalle del campione iridato, Lipowitz viene ripreso a poco più di 1km dalla fine ed è Tom Pidcock davanti a un bravissimo Davide Piganzoli a completare il podio di giornata, riuscendo a sopravanzare negli ultimi 100 metri il canadese Michael Woods.

Results powered by FirstCycling.com

Cicloturismo nella Regione di Bordeaux: un incredibile viaggio nella Francia del sud ovest
Mercato: Tesfatsion in maglia Movistar, Vanhoucke alla Q36.5 (che sogna Pidcock)
Michele Moretti
Cresciuto a pane e sport. Nato con l'amore per il basket, mi sono avvicinato al ciclismo grazie ai pomeriggi passati a guardarlo in tv con i miei nonni. Accumulatore seriale di statistiche sportive a tempo perso.