Dopo la rivoluzione c'è la restaurazione
Il 2020 vedrà un ritorno al passato nel rapporto tra le corse italiane e la televisione: avanza la RAI, PMG si trova nell'angolo, ecco in anteprima lo scenario che si prospetta
In queste settimane c'è un po' di subbuglio nel mondo del ciclismo professionistico italiano dal momento che sembra essere tornato di stretta attualità il tema dei diritti televisivi: a differenza di quanto accade in campo internazionale, questo nuovo fronte di discussione non sarebbe sulla spartizione dei proventi tra corse e squadre, bensì alcuni organizzatori sarebbero già all'opera in maniera molto attiva per smarcarsi dalla Lega del Ciclismo Professionistico e da PMG Sport ed andare a trattare individualmente con la Rai e con le altre eventuali emittenti, sia italiane che straniere. Anzi, alcuni accordi in tal senso sarebbero già stati siglati: questo è quanto ha potuto apprendere Cicloweb.it attraverso fonti distinte che però hanno raccontato esattamente nello stesso modo la situazione.
Un accordo in scadenza a fine 2019
Per il ciclismo professionistico italiano il 2017 aveva segnato una piccola rivoluzione perché la Lega del Ciclismo Professionistico aveva lanciato ufficialmente la Ciclismo Cup - fino a quel momento denominata Coppa Italia - ma soprattutto aveva siglato un accordo con cui cedeva a PMG Sport i diritti per la realizzazione e la commercializzazione delle immagini di tutte le gare professionistiche del nostro paese, ad esclusione di quelle di RCS Sport: si trattava allora di 23 giornate di gara, di cui 11 in diretta televisiva. In sostanza PMG Sport si faceva carico dei costi di produzione, dando così un po' di sollievo ai vari organizzatori che vedevano uscire una voce di spesa dal budget, ma al tempo stesso poteva trattare e guadagnare dalla cessione delle immagini a varie emittenti, italiane e straniere senza dimenticare i Social Network e varie piattaforme online.
Non c'è dubbio che questo accordo abbia favorito una maggiore diffusione delle immagini non solo in Italia ma in tutto il mondo, soprattutto grazie alla presenza su piattaforme come Facebook e Youtube con la loro audience globale. Ma in questi tre anni il portafoglio di PMG Sport si è poi anche allargato ad altri eventi ciclistici come alcune edizioni dei Campionati Italiani, il Giro Rosa, il Trofeo Alfredo Binda, prove dei dilettanti e quindi anche il ciclocross. Ma non sempre è tutto oro quello che luccica: la tecnica del re-live per le sintesi, la ripresa degli ultimi chilometri di gara senza un montaggio elaborato, garantiva velocità di pubblicazione del prodotto ma senza dubbio una minore completezza; in alcuni (pochi) casi la telecronaca è stata un po' improvvisata e traballante, poi c'erano i costi ingenti per la produzione da cui PMG Sport non è riuscita a rientrare come avrebbe sperato nei primi tempi, e c'era stato così un ritocco nell'accordo che potrebbe aver causato qualche malumore.
Cosa cambierà dal prossimo anno?
Di sicuro i malumori c'erano in casa RAI che, dopo parecchi anni in cui non aveva praticamente avuto concorrenza per quanto riguarda la trasmissione delle gare italiane, non vedeva di buon occhio il fatto di dover comprare ogni anno i diritti da PMG Sport: e così, alla scadenza dell'accordo al termine di questa stagione, è stata proprio la televisione di stato a muoversi in prima persona, bypassando la Lega del Ciclismo Professionistico e andando a trattare direttamente con alcuni organizzatori. Il primo colpo è stato con il GS Emilia ed il numeroso pacchetto di corse ad esso legate, poi anche la Tre Valli Varesine ed il Tour of the Alps si sarebbero aggiunti agli organizzatori che già oggi si ritrovano in mano un accordo con la RAI: in parole povere, tutte le gare più importanti del calendario italiano avrebbero ormai abbandonato PMG Sport, che adesso si ritrova a trattare con la Lega del Ciclismo Professionistico per un pacchetto ridotto a Giro dell'Appennino, Coppa Agostoni, Coppa Bernocchi, Adriatica Ionica Race, Giro della Toscana e Coppa Sabatini, sempre che la RAI non si sia già mossa anche qui.
Di sicuro gli organizzatori che hanno trattato con la RAI in queste settimane saranno riusciti a strappare un accordo favorevole e molto migliore rispetto a quella che era la situazione fino al 2016: in fondo si tratta di corse che sono cresciute molto in questi anni, molte trasmesse in diretta e che quindi potranno migliorare ancora grazie anche al fatto di aver ormai raggiunto un buon appeal anche all'estero, una cosa che non dovranno sottovalutare in RAI nel caso in cui si voglia fare dei passi indietro dagli anni successivi. Ma tutto sommato per gli appassionati italiani non cambierà molto in termini di visibilità delle corse: anche le gare che resteranno a PMG continueranno ad avere la sintesi in RAI ed i vari passaggi su Internet, il problema potrebbe essere per gli organizzatori che rischiano di vedere aumentare il gap con i "cugini" ma la reale situazione l'avremo solo quando verranno fatti gli annunci ufficiali delle nuove partnership.