Manca Van der Poel, ma Van Aert non vince facile a Zolder: con Iserbyt è lotta intensa!
Wout si prende la seconda vittoria della stagione in assenza del campione del mondo. Il fuoriclasse della Jumbo deve però sudarsela sul circuito automobilistico contro un Eli stoico. Terzo Nieuwenhuis
Non senza difficoltà alla fine è arrivata la seconda vittoria della stagione ciclocrossistica anche per un Wout van Aert che negli ultimi mesi, considerando anche la strada, ha vinto molto meno di quanto il suo talento potesse far presumere. E non solo in termini qualitativi - la ricerca della prima monumento sulle pietre ha infatti catalizzato attorno a sé tutto il calendario di Van Aert, che sarà privo di Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, ma conterrà tutte le più importanti classiche e semiclassiche belghe, comprese quelle da lui solitamente snobbate - ma anche sotto l'aspetto della quantità: appena cinque i successi conquistati su strada.
Heusden-Zolder si presentava come il posto ideale per rimpinguare un po' il bottino e riacquisire un po' di sana consapevolezza (che in realtà non sembra affatto mancare a Wout van Aert) in vista delle prossime sfide con Mathieu van der Poel proprio alla luce dell'assenza oggi ai nastri di partenza del campione del mondo sia su strada che nel cross (in entrambe le occasioni WVA è giunto secondo), figlio e nipote d'arte.
Come detto però la vittoria non è stata semplice da agguantare per Wout ed Heusden-Zolder si è rivelata tutt'altro che una passeggiata di salute. Sin dal via sono stati in particolar modo due Alpecin - lo stakanovista Niels Vandeputte e il giovane talento leader della Coppa del Mondo under 23 Tibor del Grosso, capace per qualche minuto di guidare la gara in solitaria - due Baloise - un altro U23 come Ward Huybs e il più celebre Joris Nieuwenhuis, amante di questo percorso molto veloce - Joran Wyseure e soprattutto Eli Iserbyt a rendergli la vita dura con continui allunghi e cambi della guardia in testa al drappello.
Wout ha però sempre risposto presente e a circa metà del sesto e terzultimo giro ha deciso che era giunto il momento della verità: in due pedalate si è levato di ruota tutti, ma un piccolo errore commesso una volta entrato nel bosco ha permesso ad un Iserbyt stoico come sempre di riportarsi sotto. Il folletto di Bavikhove non ha più mollato la ruota di WVA che si è trovato all'ultima tornata con ancora a ruota il formidabile atleta della Pauwels. Eli ha però dovuto alzare bandiera bianca di fronte all'ennesimo scatto sui pedali di Van Aert usciti dalla contropendenza. Il terreno ideale per uno stradista del suo calibro e molto meno adatto ad un crossista puro come Iserbyt, che ha concluso così la prova in seconda piazza a 8" dal vincitore, ma ha rafforzato la leadership del Superprestige: la tripletta nelle challenge passa dall'X2O Trofee e da Lars van der Haar.
Nieuwenhuis è riuscito a battere la concorrenza per il podio, strappando la terza posizione a 34" da WVA. Vandeputte ha chiuso quarto a 38", Del Grosso quinto a 44" e Wyseure sesto a 46". Da segnalare il ritiro del campione europeo Michael Vanthourenhout, il quale sta vivendo un anno molto complicato, se si eccettua l'acuto dell'Euroepo. Ventiduesimo a 3'22" un buon Zdenek Stybar, favorito senz'altro dalla natura del tracciato odierno, che strizzava l'occhio agli stradisti.