È di Pantano l'esultanza giusta
Il colombiano della Trek vince in fuga la quinta tappa della Volta a Catalunya; alza le braccia anche Mohoric che però è solo terzo
I sei successi raccolti nell'arco di dieci giorni tra fine gennaio e inizio febbraio avevano fatto presagire ad una stagione ricca di soddisfazioni per la Trek-Segafredo, che invece dopo il successo di tappa di Mads Pedersen al Herald Sun Tour si è bloccata ed è stata anche fortemente penalizzata da malanni di stagioni e problemi fisici vari: a riportare il sorriso nella formazione di Luca Guercilena ci ha pensato oggi il colombiano Jarlinson Pantano che ha vinto in fuga la quinta tappa della Volta a Catalunya, una frazione di quasi 213 chilometri da Llívia a Vielha Val d'Aran, anticipando di poco Bauke Mollema alla Coppi&Bartali che ha reso la giornata della Trek ancor più bella.
Pantano era uscito di classifica ieri salendo verso La Molina e così oggi ha avuto il via libera per andare in fuga da lontano assieme ad altri 11 corridori: nel finale il 29enne colombiano ha messo in mostra tutte le proprie qualità, prima facendo selezione in salita, poi disegnando traiettorie molto aggressive in discesa che lo hanno lanciato verso una meritata vittoria.
Bernal guadagna 3" di abbuono
Si sapeva che la giornata di oggi poteva essere favorevole ad una fuga da lontano vista la presenza nel tracciato di tre salite abbastanza lunghe, tuttavia senza quelle pendenze capaci di fare selezione tra i migliori della classifica generale: e per l'azione decisiva non si è dovuto attendere molto, anche se una piccola emozione nei primi chilometri c'è stata. Appena 4600 metri dopo il via ufficiale era previsto infatti un traguardo volante dove a transitare per primo è stato addirittura Egan Bernal: il giovane colombiano del Team Sky ha così recuperato 3" in classifica a Valverde, ma il murciano sembra comunque in una situazione di pieno controllo.
Dopo lo sprint intermedio è partito quindi l'attacco buono: davanti si è quindi formato un drappello di dodici uomini composto da Danilo Wyss (BMC), Jarlinson Pantano e Laurent Didier (Trek-Segafredo), François Bidard (AG2R La Mondiale), Vegard Stake Laengen (UAE), Maxime Monfort (Lotto Soudal), Giovanni Visconti e Valerio Agnoli (Bahrain-Merida), Sergey Chernetski (Astana), Jordi Simón (Burgos BH), Antonio Molina (Caja Rural) e Jetse Bol (Manzana). Tra questi battistrada nessuno era una minaccia diretta per le posizioni di vertice della classifica generale e così il gruppo, tirano in maniera abbastanza regolare della Movistar, ha lasciato prendere loro fino a quasi quattro minuti e mezzo di vantaggio.
Valverde in pieno controllo sull'ultima salita
Sulle prime due salite di giornata, il Port d'el Cantó ed il Port de la Creu de Perves, il gruppo di testa ha perso qualche elemento ma è stata sull'ascesa verso il Tunnel di Vielha che è iniziata la bagarre per la vittoria di tappa visto il vantaggio era ancora buono. A poco più di 20 chilometri dall'arrivo c'è stato lo scatto di Jarlinson Pantano e Vegard Stake Laengen a cui non sono riusciti a rispondere Giovanni Visconti, Danilo Wyss e Sergey Chernetskiy che in salita sono sempre rimasti lì a pochi secondi senza però riuscire a rientrare.
Intanto nel gruppo principale c'è stata qualche scaramuccia, prima con i contrattacchi di Bob Jungels, David Gaudu e Steven Kruijswijk, poi con due secche accelerazioni prima della Mitchelton-Scott e poi del Team Sky che hanno suonato la sveglia e cambiato decisamente l'andatura rispetto a quella della Movistar. L'ultimo chilometro prima dello scollinamento, non valido come gran premio della montagna perché all'interno del tunnel non c'è spazio per montare il tutto, è stato caratterizzato da alcuni scatti senza che nessuno riuscisse a fare la differenza: per mettere le cose in chiaro, proprio all'ingresso del tunnel, è stato Alejandro Valverde ad allungare in prima persona per dare un segnale e spegnere le velleità di tutti gli attaccanti.
Esulta Pantano, ma esulta sbagliando anche Mohoric
In questa fase il gruppo ha recuperato parecchio a Laengen e Pantano, che però poi hanno avuto una velocissima discesa verso il traguardo a loro favore. L'abilità tecnica di Jarlinson Pantano non la scopriamo certo oggi ed è stato lui a disegnare le traiettorie: proprio all'ultimo chilometro è riuscito a guadagnare una ventina di metri su Vegard Stake Laengen ed a quel punto il corridore della Trek-Segafredo ha tirato dritto mantenendo quel minimo vantaggio fin sulla linea del traguardo dove è potuto arrivare a braccia alzate. L'anno scorso Pantano aveva vinto solo il campionato nazionale a cronometro, l'ultimo in successo in una corsa in linea risaliva invece al Tour 2016 quando s'impose sul traguardo di Culoz sempre in una tappa con finale in discesa.
La terza posizione, con un ritardo di soli 10", è stata conquistata Matej Mohoric con un altro saggio di abilità con la strada in discesa: il corridore sloveno si è scatenato nelle ultime curve guadagnando terreno sul gruppo principale, ha ripreso il terzetto di fuggitivi che era ancora davanti e li ha regolati in volata. Purtroppo la tappa di Mohoric si è conclusa con un errore abbastanza clamoroso perché il portacolori della Bahrain-Merida era convinto di aver ripreso tutti gli attaccanti della prima ora e ha esultato credendosi il vincitore di giornata: invece ce n'erano due ed il buon Matej ha finito col fare una figura simile a quella del suo attuale compagno di squadra Pibernik. Quarto posto di tappa per Giovanni Visconti davanti a Danilo Wyss e Sergey Chernetskiy, il gruppo principale invece è arrivato 14" regolato da Rojas davanti a Valverde.
Pinot perde otto posizioni in classifica
Alejandro Valverde resta comunque saldamente in testa alla classifica generale anche se, come detto, il suo vantaggio nei confronti di Egan Bernal si è ridotto a 16" per un abbuono ad un traguardo volante; l'unico altro cambio degno di nota riguarda Thibaut Pinot che nel finale ha perso 17" dai migliori ed è così scivolato dalla sesta alla quattordicesima posizione in classifica generale.
Domani in programma c'è la sesta tappa di questa Volta a Catalunya da Vielha Val d'Aran a Torrefarrera: si parte subito in salita affrontando quella che è stata l'ultima discesa di oggi, ma nella prima parte del percorso ci saranno anche altre due difficoltà di seconda categoria. Potrebbe essere quindi un'altra giornata da fuga, ma attenzione agli ultimi 65 chilometri quasi completamente pianeggianti in cui le squadre dei velocisti ancora in gara potrebbero organizzarsi per inseguire e puntare quindi ad un arrivo allo sprint.