Urko, ha vinto Berrade! Terzo successo per la Kern alla Vuelta
Landa perde terreno sulle strade di casa: Cattaneo fermato dalla fuga a 12 km dal traguardo per aiutare il capitano in difficoltà
Urko Berrade (Equipo Kern Pharma) conquista la diciottesima tappa della Vuelta a España 2024 con un attacco dalla fuga a 5 km dal traguardo. Seconda posizione per Mauro Schmidt (Jayco AlUla), che recupera su un Pau Miquel (Equipo Kern Pharma) partito troppo presto per tentare l'uno-due. Tra gli uomini di classifica giornata di sofferenza estrema per Mikel Landa (T-Rex-Quick-Step): attaccato a 45 km dal traguardo da Richard Carapaz (EF Education - Easypost), che favorisce lo staccarsi di un gruppo di favoriti, il basco perde oltre 3' e 4 posizioni nella generale.
Vuelta a España 2024, la cronaca della diciottesima tappa
Frazione interlocutoria di 179.5 km da Vitoria-Gasteiz a Maestu, con arrivo al Parque Natural de Izki. In partenza i corridori si troveranno ad affrontare due salitelle non categorizzate, tra cui La Tejada (2.9 km al 6.5% di media). Poi circa 40 km di pianura, prima di salire l'Alto de Rivas de Tereso (11 km al 3.4%), un GPM di seconda categoria. Dopo la discesa, altri 30 km circa di tratto mosso con brevi ascese non categorizzate, poi il Puerto de Herrera (5.6 km all'8.3%) sul quale di trovano anche secondi di abbuono per la classifica generale. Dallo scollinamento mancheranno 45 km al traguardo, che presentano un percorso ancora ondulato e ricco di salite, in mezzo alle quali è piazzato lo sprint intermedio di Villafria. L'ultima di queste brevi ascese (2.3 km al 5.1%) potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio per chi, dalla fuga o dal gruppo, vorrà tentare un allungo: l'arrivo si trova infatti a 6 km dallo scollinamento, al termine della discesa, con l'ultimo chilometro di tappa in lieve contropendenza.
La giornata si apre con il ritiro di Corbin Strong (Free Palestine): durante la tappa si ritirerà anche Rein Taaramäe (Intermarché Wanty). La situazione in corsa è turbolenta e anarchica: i primi 40 km sono un susseguirsi di attacchi, con il gruppo che si fraziona, ricomponendosi e rimescolandosi più volte. La corsa si sblocca nel tratto pianeggiante verso l'Alto de Rivas de Tereso, dove si riesce a sganciare un gruppo di ben 42 corridori, che raggiungono presto i 3' di vantaggio.
In fuga troviamo: Vlasov, Denz e Adria (Red Bull - BORA), Kruiswijk e Valter (Visma - Lease a Bike); Cattaneo, Pedersen e Vansevenant (T- Rex - Quick - Step); Hamilton, Bittner, Nabermann e Poole (dsm-firmenich); Tejada, Vinokurov e Garofoli (Astana Qazaqstan); Izagirre e Herrada (Cofidis); Küng (Groupama - FDJ); Soler, McNulty e Baroncini (UAE Emirates); Narvaez e Heiduk (INEOS - Grenadiers); Groves (Alpecin-Deceuninck); Sütterlin (Bahrain - Victorious); Lazkano (Movistar); Sheehan e Raisberg (Free Palestine); Schmid (Jayco AlUla); Gugliemi e Le Berre (Arkéa B&B); Gregaard, Livyns e De Gendt (Lotto Dstny); Shaw, Doull (EF Education - Easypost); Castrillo, Berrade, Iribar e Miquel (Equipo Kern Pharma).
Dopo un iniziale rallentamento, in testa al gruppo si mette la Euskaltel-Euskadi, unica squadra rimasta fuori dalla fuga con Intermarché e Decathlon. Gli uomini in arancio tenteranno un allungo sulle prime rampe dell'Alto de Rivas de Tereso per ricongiungersi con la maxi fuga, portandosi dietro altri uomini rimasti esclusi, ma senza successo: molti gruppetti rimarranno a bagnomaria tra il gruppo e la testa della corsa, dove intanto tira la dsm-firmenich. Marc Soler (UAE Emirates) conquista il GPM sull'Alto de Rivas de Tereso, mentre in testa al plotone principale si riporta la Decathlon e il vantaggio della fuga inizia a farsi considerevole.
A 95 km dal traguardo, Stefan Küng (Groupama FDJ) fa il buco sulla discesa dell'Alto de Rivas de Tereso portando con sé Mathias Vacek (Lidl-Trek) e Mauro Schmid (Jayco AlUla): la nuova testa della corsa guadagna presto un 1' sul gruppo alle sue spalle, dove sono solo una ventina di uomini a lavorare effettivamente per ricucire. I tre si danno cambi regolari per tutto il tratto vallonato verso il Puerto de Herrera, dove arrivano con un vantaggio di 30" sugli ex compagni di fuga.
Giunti sulla salita, a 4.6 km dalla vetta, dal gruppo alle spalle della testa della corsa attaccano Mattia Cattaneo (T-Rex-Quick-Step) e Aleksandr Vlasov (Red Bull - BORA): i due si riportano agilmente sugli uomini in testa, mentre dall'ex gruppone ormai esploso rientrano anche Pablo Castrillo, Urko Berrade e Pau Miquel (Equipo Kern Pharma), Ion Izagirre (Cofidis), Marc Soler, Steven Kruijswijk (Visma - Lease a Bike), Max Poole (dsm-firmenich) e Oier Lazkano (Movistar).Ci sono vari scatti, ma sarà Soler a passare per primo al GPM di Puerto de Herrera.
La EF infiamma la corsa sul Puerto de Herrera
In gruppo intanto la EF Education - Easypost prende l'iniziativa e si porta in testa: l'accelerazione di Jefferson Cepeda mette il gruppo in fila prima dell'attacco di Richard Carapaz. L'ecuadoriano si porta dietro Enric Mas, Primož Roglič e Ben O'Connor, mentre Mikel Landa perde già qualche metro. Su di loro rientrano anche Florian Lipowitz e David Gaudu e successivamente Mattias Skjelmose con Carlos Rodriguez, Eddie Dunbar e Pavel Sivakov. Landa accusa un ritardo di circa 30".
Prova l'attacco Carlos Rodriguez con Gaudu a ruota: chiude Skjelmose con Lipowitz. Riattacca Carapaz con Mas e Roglič, mentre rimane sulle ruote O'Connor: i migliori sono ormai allo scollinamento e si gettano in discesa, dove Carapaz, Mas e Gaudu raccolgono compagni di squadra staccatisi dai vari gruppi in fuga che si mettono immediatamente al loro servizio. O'Connor ha un piccolo gap, che cerca di ricucire con due dei suoi trovati per la via: riuscirà, dopo un inseguimento in discesa durato diversi chilometri. Landa intanto è 2' dietro i favoriti, insieme a Sepp Kuss e Guillaume Martin: verrà raggiunto dal compagno Casper Pedersen, che inizierà a tentare di ridurre lo svantaggio, destinato a crescere.
Il gruppo in testa prosegue la propria corsa: sono in 13 (Küng, Vlasov, Kruijswijk, Soler, Cattaneo, Vacek, Lazkano, Izagirre, Poole, Schmidt, Castrillo, Berrade e Miquel) con una netta predominanza degli uomini della Kern, che può contare sull'uomo più veloce del lotto, Pau Miquel. Allo sprint intermedio di Villafria, Berrade passa per primo su Vacek e Lazkano. Landa, intanto, continua a scivolare in classifica generale, perdendo oltre 3': questo porta l'ammiraglia della T-Rex all'insensata mossa di fermare anche Cattaneo, che si trova ormai a 12 km dal traguardo e ad oltre 10' da Landa, per attendere e aiutare il capitano.
Barrade in fuga (dalla fuga) per la vittoria
A 6.8 km dal traguardo, sull'ultima salitella allunga Vlasov, ma viene ripreso. Prova allora Kruijswijk, che prende qualche metro sul gruppo, dal quale si muove per riprenderlo Urko Berrade, che dopo aver raggiunto l'olandese e aver rifiatato, attacca a sua volta lasciando Kruijswik sulle ruote. Dal gruppetto si staccano definitivamente Kung e Soler, mentre Schmidt si riporta su Kruijswijk con Castrillo a ruota, che copre anche un successivo attacco di Vlasov, mentre il vantaggio di Berrade è quantificato in 15". Il basco si getta letteralmente nella discesa tutte curve verso il traguardo: dietro non sono lontanissimi, ma c'è molta indecisione e alla flamme rouge Barrade rilancia ancora la bicicletta.
Ormai lo spazio e pochissimo e Berrade già vede la linea del traguardo: gli uomini dietro di lui non possono far altro che sprintare per il secondo posto, scippato a Pau Miquel (partito lunghissimo) da Mauro Schmidt, che nega l'uno-due all'Equipo Kern Pharma, alla terza vittoria in questa Vuelta a España.
Il gruppo dei favoriti arriva al traguardo senza troppi scossoni, mentre l'agonia di Mikel Landa durerà ancora diversi minuti: il basco perderà 3'20" dai favoriti, scivolando definitivamente in decima posizione nella classifica generale.