La vittoria di Artem Nych e tanto altro: cartoline dalla Volta Portugal 2024
Resoconto dell'85° edizione della Volta, tra qualche conferma e tante sorprese, per una corsa gradevole
La Volta Portugal 2024 sembrava iniziata come la Volta delle conferme: vittoria di Rafael Reis nel prologo, la quarta consecutiva, e il giorno dopo vittoria netta in solitaria dello svizzero Colin Stussi, vincitore della scorsa edizione e favorito di quest'anno. Il trio della Sabigal-Anicolor dissolto al primo arrivo in salita, Antonio Carvalho come unico avversario realmente pericoloso. Poi sono iniziate le sorprese. A Torre, punto più alto del Portogallo continentale, un 23enne di cui si sentiva parlare nel corso della stagione, Afonso Eulalio (AFTB Betao-Feirense), accumula un vantaggio consistente con un grande attacco e diventa leader della corsa e capitano della sua squadra. 62 chili dichiarati ma in apparenza ancora più magro, agilità e accelerazione che alla lontana ricordano Contador, la sfida era diventata tra lui e Colin Stussi, entrambi consapevoli che lo svizzero sarebbe stato favorito nella cronometro conclusiva. Una corsa gradevole, aperta a tante soluzioni tattiche, con Stussi stretto dalla morsa dei due compagni di squadra Eulalio e Carvalho, che lo hanno attaccato spesso a turno, finché Carvalho non è crollato negli ultimi giorni, difficoltà giustificabile da una caduta nella settima tappa.
Ma le cose sono cambiate ancora. Non c'era una squadra nettamente più forte delle altre e questo è un nuovo scenario in Portogallo, dove siamo abituati a vedere uno squadrone che ha il controllo della gara dall'inizio alla fine. Sia la squadra di Eulalio che quella di Stussi non erano in grado di tenere la corsa e i loro avversari, consapevoli di questo, hanno giocato il tutto per tutto nella tappa decisiva, che portava all'arrivo in salita di Senhora da Graça. Dal 10° al 15° della generale, tutti presenti con un attacco organizzato che ha scavato oltre 4' di vantaggio sul gruppo ed è riuscito a portare i migliori sulla salita finale con un distacco ancora importante. Così, mentre andava in scena la crisi del coraggioso Eulalio cui non si può certo rimproverare lo spirito d'iniziativa, si è consumato il ribaltone e la prestazione eccellente della nuova camisola amarela Nych nella cronometro del giorno dopo è stata solo la ciliegina sulla torta di questo esito inaspettato.
Chi è il vincitore e la sua squadra
Tra i papabili alla partenza, anche se non grande favorito, ma imprevedibile dopo soli 2 giorni di gara: la vittoria del russo Artem Nych, che ha ribaltato la classifica generale con due fughe da lontano, è anche la vittoria della sua squadra. La Sabigal-Anicolor sembrava destinata ad essere l'erede della W-52 Porto, corazzata che ha vinto nove edizioni consecutive prima di essere decimata e poi sciolta in seguito all'inchiesta antidoping "Prova Limpia". Nel 2022, con il nome di Glassdrive-Q8, aveva portato tre uomini sul podio finale. Non c'era Nych, ancora in cerca di ingaggio dopo un altro episodio di scioglimento improvviso di una squadra, in questo caso la Gazprom Newsvelo. La formazione con come sponsor il noto colosso energetico, posseduto in quota significativa dal governo russo, venne sospesa in seguito all'ingresso dell'esercito russo in Ucraina nel Febbraio 2022, lasciando una ventina di atleti senza squadra e senza punti di riferimento. Così, questa vittoria è anche la storia di un riscatto dopo le peripezie che possono capitare a un atleta. Nych è riuscito a reinventarsi in Portogallo, dopo avere abbandonato la Russia: 29 anni, fisico da passista scalatore con quasi 2 metri di altezza, gambe lunghissime come leve per spingere sui pedali, già l'anno scorso aveva fatto vedere buone cose, vestendo la maglia e arrivando 4° nella generale, ma il modo in cui ha corso quest'anno nella seconda metà della Volta dà l'idea di un salto di qualità.
Con la sua vittoria, stravolge la classifica generale e il bilancio di questa Volta per la sua squadra. Due vittorie di tappa, il prologo con la garanzia Rafael Reis e la tappa di Boticas con lo stesso Nych, non sarebbero bastate a compensare un fallimento in classifica, che li vedeva fuori dai primi dieci a 48 ore dalla fine della corsa. Il climax di questa delusione sembrava essere, nella quarta tappa con arrivo a Guarda, il ritiro dell'uruguayano Mauricio Moreira, in seguito a una crisi con tanto di svenimento. Moreira sembrava essere il nuovo dominatore in terra lusitana: vincitore nel 2022 e secondo l'anno precedente, con soltanto una caduta nella crono finale che gli impedì di superare Amaro Antunes. Dopo l'edizione vinta, nella quale mostrò già dei segni di cedimento in salita, non è più stato lo stesso. Attendiamo l'anno prossimo per un giudizio definitivo, anche se il direttore sportivo Ruben Pereira è stato chiaro, affermando esplicitamente che il capitano della squadra per l'anno prossimo sarà Artem Nych.
Lo svenimento di Moreira nel corso della quarta tappa
Nota di merito per Frederico Figueiredo. Lo scalatore portoghese, reduce da un infortunio durante la preparazione per la gara che gli ha impedito di essere nella migliore forma fisica, ha saputo interpretare nel modo migliore la sua condizione ed è stato un elemento fondamentale per l'esito positivo della squadra. si è caricato sulle spalle la responsabilità di decine di chilometri in testa a tirare senza ricevere un cambio, divenendo decisivo per l'esito positivo dei due attacchi in cui Nych ha ottenuto nel primo caso il successo di tappa e nel secondo la maglia di leader.
Dettagli e curiosità
Anche tanta America Latina, con ben cinque vincitori di tappa, tre in volata e due in salita. Ha spiccato tra gli altri il duo della Aviludo-Louletano, German Tivani e Tomas Contte, che hanno portato a casa un successo ciascuno e sono stati gli uomini veloci più forti dell'edizione, con l'intermezzo di un altro sudamericano, il venezuelano Francisco Joel Peñuela, altro nome da segnare per il futuro. Tivani non si è fatto vedere solo nelle volate: autore di numerose fughe, anche nella tappa di salita che ha stravolto la classifica, è arrivato secondo a Guarda, tappa complicata con numerosi saliscendi, superato solo negli ultimi 200 durissimi metri dal quarantenne Luis Angel Maté, spagnolo, che si porta a casa la maglia di miglior scalatore, meritata dopo tanti chilometri in fuga e tanti GPM vinti. Per la classifica, il colombiano Diego Camargo (Petrolike) è stato in gioco fino alla fine, senza mai però dare l'impressione di potere essere il vincitore finale: conclude in sesta posizione.
Nel fare un bilancio, si conferma un periodo di transizione per questa corsa, iniziato l'anno scorso. Non ci sono più i grandi favoriti che confermano il pronostico, non c'è più una squadra che ha il controllo della corsa ed esprime più capitani: poteva essere la ABTF di Eulalio e Carvalho, ma la strada ha detto altro. Anche la Voralberg di Stussi non è stata all'altezza e lo svizzero si è trovato tante volte solo, spendendo molte energie. Quando dovevano aiutare la ABTF per contenere l'attacco di coloro che poi hanno ribaltato la gara, sono stati a ruota finché alla prima vera salita non sono evaporati. Così, è una Volta che vede vincente un nome su cui pochi avrebbero scommesso all'inizio, che si è trovato capitano unico della sua squadra strada facendo. Una Volta in cui la vittoria è arrivata tramite attacchi da lontano quando ormai la classifica sembrava compromessa. Di recente era successo soltanto nel 2016, ma in modalità diversa, con un gregario dello squadrone Porto che accumulò minuti di vantaggio in una tappa iniziale senza che le altre formazioni se la sentissero di controllare la corsa, per poi essere battute dai compagni di Rui Vinhas che infine vinse. Stavolta Nych è passato da essere 20°, con 3'53" di distacco accumulato, a vincitore.
È anche una Volta in cui nel podio finale non c'è neanche un portoghese (anche se due squadre sono le lusitane Sabigal-Anicolor ed Efapel): non succedeva dal 2001 e, tolte queste due occasioni, non era mai successo in 85 edizioni della Volta Portugal, 86 se si considera l'Edizione Speciale del 2020. Crisi del ciclismo portoghese, che porta a casa una sola vittoria di tappa con la garanzia Reis a cronometro e soltanto due atleti tra i primi 10 classificati, Gonçalo Leaça 4° e Afonso Eulalio, camisola amarela fino alla nona tappa, infine 10°. Anche nella scorsa edizione, tra i primi due nessun portoghese.
La classifica finale della Volta Portugal 2024
Sono segnali evidenti di una fase calante con cui fare i conti, ma non necessariamente un male, secondo l'organizzatore Joaquim Gomes, che ritiene questi risultati siano anche un segnale di credibilità per il ciclismo portoghese. Va ricordato che la Federazione Ciclistica Portoghese, in seguito allo scandalo doping che ha coinvolto tanti nomi importanti del gruppo, ha deliberato nel 2023 l'obbligo di passaporto biologico per tutte le formazioni portoghesi, anche quelle appartenenti alla cosiddetta terza fascia, le Continental, che non ne sarebbero altrimenti costrette: in Portogallo, quasi tutte le squadre. Guardando anche l'altro lato della medaglia, si può ipotizzare che questa nuova contendibilità della corsa, dopo anni di dominio portoghese e briciole per le altre squadre, possa essere un incentivo per formazioni straniere, tra cui anche squadre del Pro Tour, per sostenere la altrimenti dispendiosa trasferta. Se l'UCI aiutasse a valorizzare una corsa importante e storica come la Volta, per esempio assegnando più punti UCI e promuovendola rispetto alla categoria 2.1 in cui è relegata attualmente, in futuro potremo assistere a un nuovo respiro internazionale per questa corsa a tappe.
In attesa dell'anno prossimo, sappiamo già che l'edizione numero 87 partirà dalla città di Maia, nei pressi di Porto, e si concluderà a Lisbona.