Il giovane Kron, il vecchio Sánchez, la centesima Volta
Catalunya, bel finale di prima tappa e contrattacco premiato con il 22enne danese davanti a Luisle. Kämna guadagna in classifica e domani si gioca la crono
Il sole e il calduccio della primavera catalana accolgono il gruppo per la prima gara a tappe della primavera 2021, la Volta a Catalunya che torna dopo un anno buco per festeggiare finalmente la sua centesima edizione. L'apertura dice fuga e parla danese, a imporsi è stato Andreas Kron al termine di un blitz a quattro di cui il superveterano Luis León Sánchez è stato ispiratore e primo sconfitto, ma così va la vita e il murciano si consolerà. Il 22enne della Lotto festeggia invece la vittoria numero due in carriera, di sicuro la più importante sin qui. Ma a giudicare dalle premesse, ne verranno altre, ancor più prestigiose.
Solitissima prima tappa della Volta a Catalunya, la Calella-Calella di 178.4 km, una delle due frazioni abbordabili del percorso catalano. Dopo meno di 15 km è partita la fuga buona, attivata da Natnael Berhane (Cofidis, Solutions Crédits) e Sylvain Moniquet (Lotto Soudal) e a cui si sono presto accodati Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty) e Gotzon Martín (Euskaltel-Euskadi); vantaggio massimo giunto a sfiorare i 5' al km 50. Berhane si è preso i tre sprint intermedi, poi al primo Gpm (Port de Les Guilleries al km 104) Taaramäe ha fatto in tempo a prendersi il transito al comando. A quel punto della corsa c'era la Bora-Hansgrohe a tirare in gruppo, con l'intento di tenere a bada la fuga, sì, ma soprattutto di non strappare il ritmo favorendo così la tenuta di Peter Sagan, il quale guardava con soverchio interesse al traguardo calelliano.
Purtroppo per il mitico slovacco, la Movistar è andata a vedere le sue carte, e sul successivo Port de Santa Fe del Montseny ha aumentato l'andatura del gruppo, e il risultato è stato appunto che Peter ha dovuto alzare bandiera bianca. Idem Chris Froome (Israel Start-Up Nation), il quale continua a provare e riprovare ma, per il momento, non riuscire. La fuga si è polverizzata sul Port (pur sempre un prima categoria), e il solo Moniquet è rimasto al comando fino a passare in testa al Gpm al km 124 (tanto gli necessitò per prendere la maglia di migliore scalatore). Un minuto dopo il belga è stato acchiappato dal plotone, già in stiramento sulla lunga discesa de Montseny.
Arrivati ai -30, a fine discesa in pratica, la Movistar ha tirato i remi in barca, ed è stato un liberi tutti di cui ha subito approfittato Luis León Sánchez (Astana Premier Tech) il quale si è incaricato di promuovere un contrattacco, e ha poi forse notato non senza una certa sorpresa il livello qualitativo dell'azione da lui innescata: insieme al murciano si sono infatti mossi Lennard Kämna (Bora), Andreas Kron (Lotto) e Rémy Rochas (Cofidis), e il quartetto è subito volato a oltre mezzo minuto di vantaggio su un gruppo in pieno traccheggio. Superato di slancio il Port de Collsacreu (vetta ai -17, primo a passare Luisle), il margine restava ancorato ai 30" sul plotone da cui partivano i tentativi di contrattacco dapprima di Esteban Chaves (BikeExchange), quindi, proprio in cima, di Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), scattato all'inseguimento del colombiano.
Sulla discesa il gruppo ha ripreso successivamente i due intercalati, restavano i quattro a difendere un margine di venti abbondanti. Margine che è andato a raddoppiare nel giro di pochissimo, e quando è arrivata la reazione degli inseguitori (più che altro per limitare la portata di Kämna, forse pericolosetto per la generale), i buoi erano belli che scappati dal recinto. Sicché poco gliene caleva, a Sánchez e gli altri, che il plotone riducesse il gap dai 50" a cui era arrivato ai 16" del traguardo: per il successo di tappa era cosa fatta, più che altro andava capito chi si sarebbe pappato il boccone più ghiotto.
Ai 2 km Kämna ha assestato un primo colpetto, poi guardami tu che ti guardo io, quindi la volata, molto bella e incerta, lanciata da Rochas ai 200 metri con Kron a ruota. Il francese ha affiancato Sánchez, ma poi il danese della Lotto è uscito più forte dalla sua ruota: il 37enne campione di Spagna ha tentato una disperata tenuta-rimonta ma non è stato sufficiente per piegare la resistenza del 22enne venuto dal nord. Seconda vittoria in carriera per lui dopo una tappa al Lussemburgo l'anno scorso, una promessa con diversi risvolti di già-realtà. Sánchez secondo, Rochas terzo, Kämna quarto e gli vanno bene già i secondi guadagnati in classifica.
Gruppo, come detto, a 16", regolato da Dion Smith (BikeExchange) su Matej Mohoric (Bahrain-Victorious), Ide Schelling (Bora), Alejandro Valverde (Movistar), Alexander Kamp (Trek) e Michael Valgren (EF Education-Nippo). La generale assomiglia vagamente all'ordine d'arrivo: Andreas Kron guida con 4" su LLSG, 6" su Rochas, 10" su Kämna e 26" su tutti quelli (da Smith in giù) che abbiamo appena citato nello sprint di gruppo.
Domani non si replica ma si cambia totalmente spartito, con la cronometro di Pla de l'Estany a Banyoles, 18.5 km, tortuosa e con qualche saliscendi pronto a rimescolare le carte. Kämna, già campione europeo di specialità in gioventù, sta facendo un serio pensierino alla maglia gialla.