Kopecky padrona del velodromo, per la prima volta anche alla Roubaix
Dopo una corsa bloccata, la campionessa del mondo è perfetta nello sprint finale a cinque. Elisa Balsamo seconda, Georgi sul podio davanti a Vos
Non è di certo la prima volta che Lotte Kopecky esulta dopo una volata in un velodromo, visti i suoi sei titoli mondiali su pista tra Madison, eliminazione e corsa a punti, ma probabilmente la campionessa del mondo su strada aveva altro per la testa all'ingresso del Vélodrome André-Pétrieux, dopo 148 chilometri corsi sempre davanti tra asfalto, polvere e pietre. La Paris-Roubaix era la corsa dei suoi sogni, lo aveva dichiarato più volte già dall'inverno, e la fuoriclasse belga è andata a prendersela con una volata perfetta per potenza e tempismo, dopo essere stata anche la più attiva per fare la differenza nei settori di pavé più importanti, nel corso di una gara tatticamente abbastanza bloccata.
Niente da fare per un'ottima Elisa Balsamo, che si ferma al secondo posto dopo una corsa su cui c'è ben poco da recriminare, così come per Marianne Vos, che bissa il quarto posto di una settimana fa al Giro delle Fiandre, battuta da Pfeiffer Georgi. Non è stata una Roubaix aperta da lontano o con i colpi di scena delle tre precedenti edizioni, ma una Roubaix brutalmente onesta, con sei atlete fortissime che sono arrivate a giocarsi la vittoria in volata, e una vittoria più che meritata di una fuoriclasse in maglia iridata che continua ad aggiornare il proprio libro dei record.
Paris-Roubaix 2024, la cronaca della gara
Dopo il grosso errore di valutazione dello scorso anno, quando una fuga troppo numerosa aveva preso troppo vantaggio, questa volta non c'è spazio. Poco dopo la partenza ci provano Nina Kessler (EF Education-Cannondale), Josie Talbot (Cofidis) e Lieke Nooijen (Team Visma Lease a Bike), ma le tre vengono riprese quasi subito, mentre Victoire Joncheray (Team Komugi-Grand Est) guadagna quasi due minuti in una fuga solitaria che mette d'accordo tutte le squadre principali. Anche per la francese non c'è molto spazio, e dopo qualche chilometro viene ripresa. In gruppo una caduta coinvolge la vincitrice uscente Alison Jackson, senza grosse conseguenze.
Il gruppo arriva compatto al primo settore di pavé, Hornaing à Wandignies, anche se molto allungato da una lotta per le posizioni serrata fin da subito, anche perché il vento si fa sentire. Lidl-Trek e Team dsm-firmenich PostNL sono le due squadre più attive nei primi settori, ma le favorite sono già tutte nelle primissime posizioni. Già sul settore 15, Tilloy à Sars-et-Rosières, a settanta dall'arrivo, spunta in testa al gruppo l'arcobaleno di Kopecky, che fa una prima scrematura importante e mette alla prova le pretendenti alla vittoria.
Il gruppo è ancora piuttosto folto quando la stessa Kopecky chiede assistenza per riavvitare il manubrio, per poi risalire in tempi record per portarsi già in quarta ruota al'ingresso del settore successivo, quello di Orchies. Segnale forte chiaro che succederà a Auchy-lez-Orchies, uno dei settori più decisivi, soprattutto combinato al successivo Mons-en-Pévèle.
Proprio Kopecky porta via l'azione giusta sul settore 12: con lei ci sono Marianne Vos (Team Visma Lease a Bike), Pfeiffer Georgi (Team dsm-firmenich PostNL) e Christina Schweinberg (Fenix-Deceuninck), mentre Lorena Wiebes perde contatto dopo qualche centinaio di metri, lasciando davanti solo una SD Worx-Protime. La squadra di punta rimasta fuori è la Lidl-Trek, che perde Lauretta Hanson per un problema meccanico ma riesce comunque a riaprire la corsa all'ingresso a Mons-en-Pévèle, sulla spinta di Ellen van Dijk.
Dopo il ricongiungimento la corsa si anestetizza, e uno dei due settori a da cinque stelle scivola via senza sussulti. Qualche squadra ha ancora i numeri per provare un'azione da lontano, ma nessuna sembra intenzionata a scoprirsi. Ci prova in solitaria Jade Wiel (FDJ-Suez) in mezzo a Templeuve, e arriva ad avere fino a 20" a trenta chilometri dal traguardo, su un gruppo composto a quel punto da trentuno atlete.
La squadra francese ha altre quattro rappresentati nel gruppo principale, tra cui anche Alessia Vigilia, ma anche senza una particolare azione di disturbo non c'è subito reazione da dietro, e il vantaggio di Wiel può salire ancora. Il ritmo di Tiffany Cromwell (Canyon//SRAM Racing) e un altro allungo di Van Dijk bastano per andare a chiudere all'uscita da Bourghelles à Wannehain, con Amber Kraak a riprovarci per far valere il vantaggio numerico FDJ, seguita ancora dall'inesauribile Van Dijk.
I settori decisivi
Le due arrivano con una quindicina di secondi all'ingresso di Camphin en Pévèle, dove Kopecky non può più aspettare per spezzare in due la corsa. Salta molto agilmente sulla sua ruota Elisa Balsamo, mentre Pfeiffer Georgi prova a seguire inizialmente ma non ci riesce, dopo che nell'avvicinamento al settore era dovuta rientrare dopo un contatto con la compagna Franziska Koch. C'è invece Marianne Vos, che si aggancia per formare un terzetto che va a riprendere le due fuggitive. A quel punto Van Dijk si può mettere a disposizione della compagna più veloce per tenere vivo il tentativo, ormai all'ingresso del Carrefour de l'Arbre.
Sul ritmo della compagna di squadra però Balsamo perde le ruote del gruppo di testa sull'ultimo settore da 5 stelle, perdendo subito qualche secondo. Un distacco non irrecuperabile nei chilometri successivi, anche per l'italiana viene ripresa da Georgi che spinge a fondo per recuperare, mentre davanti nessuna riesce a fare la differenza. Non c'è nemmeno una grande collaborazione nel quartetto al comando, con Vos visibilmente innervosita, e ai -11.5 Georgi e Balsamo riescono a ricongiungersi.
A quel punto Van Dijk prova a sfruttare il vantaggio numerico per anticipare, ma il suo tentativo è fin troppo prevedibile. L'atteggiamento un po' ambiguo della ex campionessa europea favorisce un'altra fase di stallo, in cui nessuna smette platealmente di tirare ma allo stesso tutte tirano un po' indietro la gamba. Vos e Balsamo sono sicuramente le più veloci insieme a Kopecky, che però ha ancora la possibilità di speculare su un possibile rientro da dietro di Lorena Wiebes, che fa parte del secondo gruppo che si sta avvicinando. Kraak invece continua a fare la sua parte, pur avendo Marie Le Net e Gladys Verhulst che arrivano anche a 20" di distacco a pochissimi chilometri dal velodromo.
Sfida tra pistard nel velodromo
Esaurite le possibilità di sorprendere le avversarie, Van Dijk si mette a disposizione e guida le sei che si giocheranno la vittoria nel velodromo, scongiurando un possibile rientro da dietro. Tra le tre velociste attese prova ad inserirsi anche Georgi, che dopo essere rientrata con Balsamo non ha più speso troppe energie, lancia per prima lo sprint. La campionessa britannica viene affiancata e superata da Balsamo, che sceglie la parte alta della pista, e Vos, che invece si stringe in basso. Per un attimo sembra essere un testa a testa tra le due, ma all'uscita dalla curva Kopecky le ha già messe nel mirino, arrivando lanciatissimo da dietro. Mentre Balsamo cerca di portare in fondo la sua progressione da seduta, la campionessa del mondo scatena tutta la sua potenza sui pedali e vince nettamente la sua prima Paris-Roubaix.
Si ferma dunque al secondo posto Elisa Balsamo, alla miglior Roubaix della sua carriera, ma subito dopo il traguardo prevale l'amarezza per aver sfiorato il grande risultato. Incredula invece Pfeiffer Georgi, che negli ultimissimi metri è andata a soffiare il podio a una stremata Vos. Kraak solidissima quinta davanti a Van Dijk, mentre Wiebes vince la volata del secondo gruppo ed esulta per il successo della compagna. Ottimo risultato anche per Letizia Borghesi (EF Education-Cannondale), che chiude tredicesima, mentre Letizia Paternoster è ventunesima.