Bentornato, David! Gaudu si sblocca al Tour du Jura
Lo scalatore transalpino stacca Jordan Jegat (2°) e Guillaume Martin (3°) sulle pendenze del Mont Poupet e ritrova una vittoria che mancava da quasi due anni
David Gaudu torna al successo sulle strade della sua Francia. Al Tour du Jura il corridore della Groupama-FDJ ha ritrovato la vittoria che mancava da tanto tempo; l'ultimo successo risaliva al 7 giugno del 2022 quando Gaudu beffò Wout Van Aert in volata al Giro del Delfinato. La festa prosegue per la Groupama-FDJ, già vincitrice meno di ventiquattro ore fa con Lenny Martinez alla Classic Grand Besançon Doubs. Sul podio di giornata spazio per gli altri due francesi Jordan Jegat (TotalEnergies), 2°, e Guillaume Martin (Cofidis), che conferma un feeling particolare con questa corsa; in tre edizioni, lo scalatore della Cofidis ha centrato altrettante volte il 3° posto finale.
Tour du Jura, la cronaca della gara
La settima edizione del Tour du Jura, la quarta da quando è stata trasformata da corsa a tappe a corsa di un giorno, si è disputata su un percorso di 174 chilometri con partenza da Domblans e arrivo sul Mont Poupet. Le asperità segnalate di giornata erano quattro: la Côte de Château-Chalon (4.6 chilometri al 4.3%) e la Côte de Chaumois-Boivin (3.6 chilometri al 5.4%), affrontate nella prima parte di gara, precedevano l'ascesa alla Côte de Thésy (3.6 chilometri al 9.1%) e quella del Mont Poupet, sede d'arrivo con i suoi 4 chilometri all'8.5% di pendenza media.
La fuga di giornata ha preso il comando della gara dopo una decina di chilometri. A formarla erano presenti nove corridori: Alexis Vuillermoz (TotalEnergies), Marco Frigo (Free Palestine), Kévin Ledanois e Louis Rouland (Arkéa-B&B Hotels), Ådne Holter (Uno-X Mobility), Martin Marcellusi (VF Group-Bardiani CSF-Faizanè), Gwen Leclainche (Philippe Wagner/Bazin), Kenny Molly e Maximilien Juillard (Van Rysel-Roubaix). L'azione dei nove è stata controllata dal gruppo che non ha forzato l'andatura fino ai piedi della Côte de Thésy, dove sono iniziate le schermaglie.
In testa alla fuga è stato Frigo ad attaccare, con il solo Holter in grado di tenere la sua ruota dopo lo scollinamento. La Cofidis ha preso il controllo delle operazioni nel gruppo, lanciando in avanscoperta Jesús Herrada (Cofidis), uno dei favoriti della vigilia. L'attacco dello scalatore iberico non ha sortito gli effetti sperati: ai piedi della salita finale, Herrada è stato ripreso dal gruppo che, grazie al lavoro della Caja Rural-Seguros RGA, aveva ormai portato il distacco dai due battistrada sotto al minuto. A tre chilometri dall'arrivo, Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale) e David Gaudu (Groupama-FDJ) hanno allungato dal gruppo principale rientrando sulle ruote di Frigo, che si è dovuto arrendere dopo una lunga giornata in fuga. Al comando si è formato un sestetto, da cui è stato ancora Gaudu ad emergere con un attacco in prossimità della flamme rouge. Jefferson Alveiro Cepeda (Caja Rural) è stato l'unico a reagire, ma poco dopo ha dovuto cedere alla progressione del francese; Gaudu ha conquistato la corsa in solitaria, mentre alle sue spalle Jordan Jegat (TotalEnergies) ha preceduto Guillaume Martin (Cofidis) in una volata a due per il 2° gradino del podio.