Søren Kragh, una nuova fiaba di Andersen
Paris-Nice, nella cronometro tempone del danese del Team Sunweb. Schachmann conserva la maglia gialla con un gran secondo posto, Nibali sottotono
Si gareggia a casa, nel vero senso della parola, di Julian Alaphilippe: la sua Saint Amand Montrond è infatti l'epicentro della quarta giornata della Paris-Nice, in una cronometro di 15.1 km caratterizzata da due strappi nella prima parte che hanno reso più incerta la situazione. Ma nonostante la grinta, la condizione che il leader della Deceuninck-Quick Step mostra è distante da quella vista nella strepitosa primavera 2019, dovendosi accontentare di un piazzamento al di fuori dalla top ten.
Tre le non partenze, ossia quelle dei veloci Max Walscheid (NTT Pro Cycling), Guillaume Boivin (Israel Start-Up Nation) e Sam Bennett (Deceuninck-Quick Step); il primo a scendere dalla pedana è stato Jonathan Hivert; l'esperto francese della Total Direct Energie, in possesso della maglia a pois, si muove alle 13.38 e si esprime in 21'32". Il primo riferimento interessante è quello di Ben O'Connor (NTT Pro Cycling) in 19'54", ma l'australiano nel giro di pochi minuti viene sopravanzato dalla coppia della AG2R La Mondiale composta da Alexis Gougeard e Pierre Latour, autori rispettivamente di 19'36" e 19'31".
A far scivolare giù l'ex campione transalpino della specialità ci pensa Jan Tratnik, che apre una giornata da ricordare per la Bahrain McLaren: equipaggiati con un'inedita ruota lenticolare, gli arancioni si danno da fare a partire dallo sloveno che va al comando in 19'24". Ma neppure i nuovi accorgimenti possono alcunché di fronte a Thomas De Gendt: svegliatosi con il piede giusto, il belga della Lotto Soudal parte sin da subito forte andando a stampare un notevolissimo 19'04". Nulla da fare per un grande specialista nonché habitué della corsa transalpina come Richie Porte: l'australiano della Trek-Segafredo si piazza momentaneamente quarto con 19'25", dietro anche allo statunitense Lawson Craddock (EF Pro Cycling).
Prestazione quasi equivalente per Tejay van Garderen (EF Pro Cycling) in 19'33" e Damiano Caruso (Bahrain McLaren) in 19'31" mentre uno specialista come lo svedese Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ) va bene in 19'18", mettendosi alle spalle Bob Jungels (Deceuninck-Quick Step) con 19'24". Attenta alla leadership del connazionale ed ex compagno di squadra, ma Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling) deve accodarsi a De Gendt: il suo 19'08" non basta, al pari del 19'17" di Stefan Küng (Groupama-FDJ). Giunge invece ad un soffio Pello Bilbao: primo all'intermedio, lo spagnolo della Bahrain McLaren si issa al secondo posto in 19'06".
Tra gli scalatori, continua il suo periodo sottotono Romain Bardet (AG2R La Mondiale) con 19'55", facendo poco meglio del connazionale Guillaume Martin (Cofidis) con 19'57" mentre è migliore Nairo Quintana (Team Arkéa-Samsic) in 19'42". Non è uno scalatore, ma un corridore totale è Kasper Asgreen: forte sul pavé, il danese della Deceuninck-Quick Step è un missile anche a cronometro, tanto che riesce ad andare in testa con 19'03", migliorando di 80 centesimi la prova di De Gendt. Ma parafrasando l'Amleto, c'è del buono in Danimarca: pochi minuti dopo si abbatte sulla corsa il ciclone Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) che, con una sontuosa seconda parte, abbatte la barriera dei 19 con un 18'51" a 48 km/h di media.
Il Team Sunweb aveva subito prima dato un assaggio delle potenzialità dei suoi uomini con Michael Matthews, alla grande in 19'09". Non dispiace l'estone Tanel Kangert (EF Pro Cycling) in 19'24" mentre i due compagni di squadra alla Groupama-FDJ Rudy Molard e Thibaut Pinot si dimostrano legati, dato che entrambi si esprimono in 19'41". Identici in 19'27" anche i poliedrici belgi Tiesj Benoot (Team Sunweb) e Dylan Teuns (Bahrain McLaren), con quest'ultimo partito forte e poi calato alla distanza.
Ad aprire la top ten della generale è Peter Sagan (Bora Hansgrohe), il cui 20'01" lo farà sprofondare. Ci si attendeva qualcosa di meglio da Vincenzo Nibali: il messinese della Trek-Segafredo, particolarmente convincente nelle prime tappe, deve accontentarsi di un 19'44" tutt'altro che brillante. Va meglio Felix Grossschartner (Bora Hansgrohe) con 19'27" frutto soprattutto di una prima parte sugli scudi. In casa Israel Start-Up Nation risultati contrapposti per il lettone Krists Neilands con 20'01" e per Nils Politt con 19'34".
Uno dei vincitori morali della giornata è senza dubbio Sergio Higuita: il minuto colombiano della EF Pro Cycling spinge forte soprattutto nella seconda metà e con 19'37" si pone davanti a quasi tutti i rivali per la generale. Aveva una grande occasione Mads Würtz Schmidt, solitamente a suo agio nelle cronometro; ma il danese della Israel Start-Up Nation spreca tutto con un mediocre 19'43". Va piano Jasper Stuyven (Trek-Segafredo) in 20'01" che, al pari di Giacomo Nizzolo (NTT Pro Cycling), non è di certo chiamato a fare risultato in questa occasione - il brianzolo conclude in 19'59".
Rimane così il solo Maximilian Schachmann: sulle ali dell'entusiasmo, la maglia gialla va a tutta nella prima parte facendo segnare il miglior intermedio in 10'03" con 5" su Bilbao, 6" su Teuns e 7" su Kragh Andersen. Nel prosieguo del tracciato il tedesco della Bora Hansgrohe piace ancora, ma nulla può nei confronti dello scandinavo, dovendosi accodare con un 18'57" comunque spettacolare.
Vince dunque Søren Kragh Andersen (Team Sunweb) in 18'51" con 6" su Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe). 12" su Kasper Asgreen (Deceuninck-Quick Step), 13" su Thomas De Gendt (Lotto Soudal), 15" su Pello Bilbao (Bahrain McLaren), 17" su Victor Campenaerts (NTT Pro Cycling), 18" su Michael Matthews (Team Sunweb), 26" su Stefan Küng (Groupama-FDJ), 27" su Tobias Ludvigsson (Groupama-FDJ) e 29" su Lawson Craddock (EF Pro Cycling).
La nuova classifica vede ancora in maglia gialla Maximilian Schachmann (Bora Hansgrohe) che porta a 58" il margine sul primo inseguitore, ossia lo stesso Søren Kragh Andersen, e 1'01" su Felix Grossschartner; Higuita è a 1'06", Teuns a 1'10", Benoot a 1'11" e Nibali a 1'18". Domani la gara prosegue con la Gannat-La Côte Saint André di 227 km, frazione dall'andamento mosso e probabile preda dei cacciatori di tappa.