Martínez si prende la rivincita a Peccioli
Dopo la beffa di ieri, il colombiano si è conquistato il successo nella Coppa Sabatini, nonché nella classifica combinata del Memorial Alfredo Martini; alle sue spalle Odd Christian Eiking e Guillaume Martin; 6° Vincenzo Albanese
Daniel Felipe Martínez aveva da riscattare un Tour de France deludente, soprattutto pensando ai notevolissimi risulati conseguiti in primavera, tra cui il successo al Giro dei Paesi Baschi. Ieri gli sono mancati pochi km per portare a termine una notevolissima azione solitaria partita al termine del tratto più impegnativo del Monte Serra; oggi su un percorso più "ardennese" e senza lunghe salite in cui riprovare a fare la differenza, si è mosso con intelligenza dimostrando al contempo di essere il corridore ad aver recuperato meglio gli sforzi del Giro della Toscana. Vale la pena di sottolineare come si tratti del primo corridore colombiano a vincere la storica kermesse di Peccioli. E adesso anche per lui il mirino è puntato direttamente sul Giro di Lombardia, corsa senza dubbio adattissima alle caratteristiche del colombiano.
La Coppa Sabatini 2022 proponeva un percorso quasi speculare a quello dell'anno passato, con partenza e arrivo a Peccioli ed una lunghezza di 198,9 km. Dopo un primo tratto in linea con l'ascesa di Lajatico si percorreva per cinque volte un primo ampio circuito con il Muro di Via di Greta (800 metri all’10,4%), quello di Montefoscoli (800 mt all’11,3%) e la più semplice salita di Terricciola (3,7 km al 3,1%); dopodiché tutto veniva deciso dal tradizionale circuito conclusivo di 12 km, da ripetere 3 volte, con la classica ascesa a tornanti verso il traguardo di Peccioli.
Nei primissimi km si è sganciata quasi subito la fuga del mattino, composta da Davide Gabburo e Manuele Tarozzi (Bardiani-CSF-Faizanè), Umberto Marengo (Drone Hopper-Androni Giocattoli), David Martin (Eolo-Kometa), Ben Granger (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), Nicolò De Lisi e Giulio Masotto (Team Corratec) ed Eric Paties Montagner (Work Service Vitalcare Vega). Su questi ha provato invano a riportarsi Francesco Carollo (Mg.K Vis-Color for Peace-VPM), rimasto al vento fino all'ingresso nel primo circuito, momento in cui il gruppo si trovava a circa 5' ed iniziava a forzare l'inseguimento.
Nel corso della prima tornata Giulio Masotto è stato costretto a mollare la presa a causa di un problema meccanico, ma ben presto il destino è stato lo stesso anche per gli altri 7 , ripresi a poco meno di 100 km dal traguardo nel corso del terzo giro. Nel corso dell'inseguimento il gruppo si era già ridotto a circa 40 unità, per poi riappallarsi una volta ripresi i fuggitivi. Salendo per la quarta volta il Muro di Via Greta è stato Filippo Fiorelli (Bardiani) il primo a riaprire i giochi, seguito poco dopo da Mirco Maestri (Eolo). Con progressivi rientri si è formata una nuova fuga, molto interessante, di 10 unità, composta dai due già citati, Esteban Chaves (EF Education-EasyPost), Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe), Brandon Rivera (INEOS Grenadiers), Laurens Huys (Bingoal Pauwels), Andreas Kron (Lotto Soudal), Alex Aranburu (Movistar Team), Vegard Stake Laengen (UAE Team Emirates), Samuele Zoccarato (Bardiani) e Mattia Bais (Drone Hopper).
Non c'è stata collaborazione e sono stati presto ripresi. Nei km successivi è stato il momento di un altro tentativo, più efficace ma ferocemente inseguito dal gruppo e recuperato nel giro di pochi km; si trattava di Emanuel Buchmann (Bora), Brandon Rivera (INEOS), Simone Petilli (Intermarché-Wanty-Gobert), Viktor Verschaeve (Lotto Soudal), Jorge Arcas (Movistar), Alessandro Covi (UAE), Manuele Tarozzi e Samuele Zoccarato (Bardiani).
Entrando nell'ultimo giro del circuito lungo la corsa è definitivamente esplosa, con un nuovo tentativo di attacco composto da Esteban Chaves e Andrea Piccolo (EF Education-EasyPost), Aleksandr Vlasov (Bora), Guillaume Martin (Cofidis), Daniel Martínez (INEOS), Lorenzo Rota (Intermarché), Viktor Verschaeve (Lotto Soudal), Einer Rubio (Movistar), Alessandro Covi e Marc Hirschi (UAE Team Emirates), Samuele Zoccarato (Bardiani), Natnael Tesfatsion (Drone Hopper), Mathieu Burgaudeau e Alexis Vuillermoz (TotalEnergies). Hanno presto perso contatto Covi, Zoccarato e Verschaeve, mentre da dietro c'è stata una violenta azione di Vincenzo Albanese (Eolo) che salendo per l'ultima volta a Terricciola è rientrato da solo sui fuggitivi.
Tuttavia niente era ancora deciso, così nel caos generale anche questo tentativo è stato riassorbito un attimo prima dell'ultimo passaggio dal Muro di Via Greta, dove si è rimescolato tutto per un'ultima volta. Una volta entrati nel circuito finale sono rimasti a giocarsi la corsa 11 uomini: Chaves, Piccolo e Odd Christian Eiking (EF), Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Andreas Kron (Lotto Soudal), Vlasov (Bora), Martin (Cofidis), Martínez (INEOS), Albanese (Eolo), Hirschi (UAE) e Rota (Intermarché). Al loro inseguimento sono rimasti soltanto Zoccarato (Bardiani) e Rubio (Movistar) a circa 30", con il colombiano che ha perso contatto, lasciando il corridore della Bardiani ad inseguire in solitaria.
Il primo passaggio sulla salita finale è stato superato senza conseguenze, mentre una volta tornati in pianura Vlasov se ne è andato da solo, forse sperando che qualcuno lo seguisse. Un attimo di incertezza nel gruppo ha fatto velocemente salire il vantaggio del russo a circa 40". In vista del suono della campana il primo a tentare l'inseguimento è stato Martínez, seguito inizialmente solo da Piccolo, che poi è invece andato in difficoltà. Al termine della discesa Vlasov aveva circa 10" su Martínez, Eiking, Chaves e Martin, mentre pochi metri più indietro si trovavano gli altri, dove però è mancato l'accordo per riuscire subito a riagganciarsi.
A 6 km dal traguardo Vlasov è stato raggiunto e si è formato un quintetto, con circa 20" di vantaggio sugli ex-compagni di attacco, quindi ormai destinato a giocarsi il successo. Prima che la strada tornasse a salire ha provato senza alcun esito un paio di allunghi, un po' troppo telefonati, Guillaume Martin. Proprio il francese si è a quel punto trovato a condurre il quintetto lungo tutta la salita, con gli altri 4 che si studiavano e attendevano il momento giusto per partire. A 400 metri è nuovamente partito Martin, senza mettere in difficoltà nessuno; ne è derivata una volata lunghissima dominata da Daniel Martínez davanti a Eiking, Martin, Chaves e Vlasov; a 59" Albanese ha regolato il gruppo degli inseguitori, precedendo Velasco, Kron, Hirschi e Piccolo.