La vittoria di Oscar Onley a Willunga Hill © Tour Down Under
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Ho visto Onley che batte lui... Willunga mon amour!

Continua l'esplosione di giovani, oggi tocca a Oscar, 21enne scozzese in grado di imporsi un po' a sorpresa sulla salita simbolo del Tour Down Under. Stephen Williams nuovo leader

20.01.2024 11:00

Il povero appassionato di ciclismo del 2024 è un personaggio che va capito, aiutato, accompagnato per mano, quasi. Ogni mattina quando si sveglia sa che dovrà correre più veloce del ricambio generazionale in atto, se vorrà restare aggiornato su tutti i protagonisti attivi nelle competizioni di vertice; quando poi si parla di Tour Down Under, quell'"ogni mattina quando si sveglia" è un concetto non solo metaforico, perché il povero appassionato di cui sopra apre gli occhi, prende lo smartphone dal comodino, apre un sito a caso e scopre che a vincere la tappa della notte è stato un nome che non aveva mai sentito prima.

Già Sam Welsford, mattatore degli sprint in questa settimana, non è propriamente il più noto della categoria veloce; poi una tappa te la vince un ventenne messicano, un certo Del Toro, che dicono farà sfracelli ma tu fino a ora con quel cognome conoscevi solo Benicio e questo Isaac proprio ti era sfuggito. “Ma come, ha vinto il Tour de l'Avenir!”, ti dice la solita vocina fastidiosa dentro di te, ammonendoti.

Poi, nel giorno della tappa regina, quella di Willunga Hill, scopri che nel mondo esisteva un certo Oscar Onley. Non solo esisteva, ma andava in bici; non solo andava in bici, ma era anche un ragazzo di prospettiva, uno di quei ventenni che infiocchettavano la rosa della DSM (un altro è Max Poole) e di cui si diceva che prima o poi avrebbero potuto fare sfracelli. Che sia prima, o poi, quel momento per Oscar è arrivato oggi, per l'appunto.

Oggi che il ragazzo venuto da Kelso, Scozia, ha 21 anni. Reduce da un 2023 in cui ha fatto vedere i primi piazzamenti nelle corse di prima fascia (su tutti, la top ten al Tour de Pologne) e in cui ha vissuto un impatto coi GT piuttosto traumatico (al secondo giorno di Vuelta si è rotto una clavicola), non ha fatto passare troppo 2024 per centrare il primo successo da professionista, lui che da ragazzo non è che vincesse tutte le domeniche.

A Willunga Hill è stato il migliore per tempismo e gambe, spingendo a forza il proprio nome nel novero infinito della nouvelle vague anni ‘20. Nulla accade per caso: Oscar va forte in salita, pare nato per le gare a tappe e anche lui - come il citato Del Toro - ha lasciato tracce al Giro della Valle d’Aosta, una delle più potenti cartine di tornasole della categoria under 23.

Solo che oggi come oggi gli under 23 non aspettano più, scalpitano, sgomitano, “si cresce in fretta alla tua età”, ed ecco che li ritroviamo ad alzare le braccia sotto uno striscione del World Tour. Ha un lungo futuro, Onley, la DSM glielo garantisce fino al 2027, quando scadrà il quinquennale che gli è stato fatto dopo due stagioni nel team development. Quando si dice “un progetto a lungo termine”.

Tour Down Under, la cronaca della quinta tappa

La soddisfazione di Oscar Onley dopo il primo successo da professionista © dsm-firmenich
La soddisfazione di Oscar Onley dopo il primo successo da professionista © dsm-firmenich

Quinta tappa del Tour Down Under 2024, la Christies Beach-Willunga Hill di 129.3 km si è risolta in una (nemmeno tanto) lunga attesa della sfida sulla salita legata al ricordo delle sei vittorie consecutive ottenute da Richie Porte tra il 2014 e il 2019. La fuga del giorno è partita ai -123 con Samuele Battistella (Astana Qazaqstan) e Casper Pedersen (Soudal-Quick Step), quest'ultimo già in movimento poco prima. Nel giro di un chilometro sono rientrati anche Johan Jacobs (Movistar) e Liam Walsh (Nazionale australiana), e il quartetto è potuto andare, fino a un vantaggio massimo di 3'33" (ai -65), con Jacobs che si è assicurato i due sprint intermedi di Willunga (-107) e Aldinga Beach (-49).

Il gruppo è stato tirato per la gran parte del tempo dalla Jayco AlUla, che aveva in Simon Yates uno dei favoriti di giornata, e la fuga è stata rimessa presto nel mirino. Ai -32 Pedersen ha mollato gli altri tre colleghi ma la sua avventura non è arrivata nemmeno a valicare il primo passaggio da Willunga Hill: ripreso proprio in cima, ai -23, mentre la maglia verdolina a pois Luke Burns (Nazionale australiana) andava a prendersi questi altri punti Gpm (nella relativa classifica è irraggiungibile: 43 punti contro i 23 del primo inseguitore, Jardi Christian van der Lee della EF Education-EasyPost).

Nulla è più successo fino al secondo e decisivo approccio a Willunga Hill, aperto da un allungo di Joshua Tarling (INEOS Grenadiers) ai -3, prima che la Jayco aumentasse il proprio forcing in salita con Chris Harper, che ha ulteriormente accelerato ai -2.2 con a ruota Oscar Onley (dsm-firmenich PostNL).

Lo scatto di Yates, la vittoria di Onley

La diversione è durata qualche centinaio di metri, a riportare tutti sotto è stato Laurens De Plus (INEOS), ma si sapeva che Harper era lì per capitan Simon, e infatti la maglia ocra Isaac Del Toro (UAE Emirates) era correttamente appostato alla ruota di Yates; alle sue spalle, un certo Julian Alaphilippe (Soudal-Quick Step); davanti a loro, con Harper e Onley, anche Jhonatan Narváez (INEOS). Ma dietro altri restavano a tiro, compreso Luca Vergallito (Alpecin-Deceuninck), piuttosto atteso all'esordio nel World Tour.

Ai mille metri un nuovo allungo di Harper chiuso rapidamente da Bart Lemmen (Visma-Lease a Bike) ha preceduto l'atteso scatto di Yates, giunto ai 900 metri. Ma l'atteso ha disatteso, come dire… L'azione del britannico non ha fatto in realtà la differenza, perché il gruppetto non s'è sfaldato, anzi. Simon si è voltato, ha guardato Narváez, Onley, Lemmen, Alaphilippe, Del Toro, Stephen Williams (Free Palestine) e Valentin Paret-Peintre (Decathlon-AG2R La Mondiale), ha dato un'altra sgasata per ragioni sindacali (e qui Del Toro ha sofferto), ma poi non ne ha più avuto per fare la differenza.

Ai 200 metri si è mosso allora Alaphilippe trascinando via Onley, Williams e Narváez, ma pure al francese è mancato il colpo del ko. Quello che invece ha messo in strada Onley, partito a 100 dal traguardo e andato a centrare il primo successo da pro' davanti a Williams e Narváez; Julian ha chiuso a 3" con Lemmen e Yates a ruota, a 6" sono giunti Paret-Peintre e Del Toro. Primo italiano all'arrivo, Diego Ulissi (UAE), 18esimo in un gruppetto in cui era presente il citato Vergallito (20esimo).

Stephan Williams prende la testa della generale con lo stesso tempo di Onley, seguono Narváez e Del Toro a 5". Più che mai sarà quindi decisiva la sesta tappa, domani, la Unley-Mount Lofty di 128.2 km, finale in circuito (da ripetere tre volte) con arrivo su un muretto di poco più di un chilometro con un tratto di pendenza in doppia cifra. Sarà una volata in salita, ma vedrà coinvolti senz'altro alcuni degli uomini di classifica, per cui tutto potrà essere ribaltato. Bisognerà insomma aspettare l'ultimo metro di corsa per dare un padrone al Tour Down Under 2024.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!