Remco Evenepoel impegnato durante la cronometro di Cesena, vinta poche ore di prima di annunciare il proprio ritiro dal Giro d'Italia 2023
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Evenepoel torna in bici e manda un messaggio a tutti: «Non sono un robot!»

Il ritiro dal Giro d'Italia e ancor di più alcune critiche piovute sul campione del mondo dopo il suo abbandono hanno ferito Remco, che manda un messaggio molto chiaro a chi lo ha accusato di essersi ritirato per paura di perdere

24.05.2023 16:00

Nove giorni dopo il ritiro al Giro d’Italia, nel giorno della vittoria della cronometro di Cesena, Remco Evenepoel è tornato ad allenarsi, per prepararsi per la seconda parte della stagione (QUI il suo programma). Il via libera è arrivato dall’equipe medica della Soudal-QuickStep, dopo aver sottoposto il campione del mondo a una serie di esami di controllo.

La ferita del ritiro dal Giro d’Italia è ancora freschissima nella mente del giovane belga, che ieri ha affidato a un lungo post su Instagram il suo pensiero e le sue considerazioni. «Abbandonare il Giro è stata una delle battute d’arresto più dure della mia ancor giovane carriera. Lasciare la corsa a causa di un’infezione covid è stata una fine davvero brutale per quella che, altrimenti, sarebbe potuta essere una bellissima storia. Tutto stava andando secondo i piani, ma lo sport va così, non ci si può fare nulla».

Ancor più male hanno fatto, però, le critiche piovute sul belga dopo il ritiro; critiche che Evenepoel non esita a definire “fake” e a cui ribatte con fermezza: «Alti e bassi fanno parte del nostro lavoro e posso accettarli senza grossi problemi. Ciò che è davvero difficile da mandare giù sono tutti i commenti falsi e negativi che mi sono piovuti addosso dopo aver lasciato il Giro. Non sono il tipo di persona che si nasconde per paura di perdere. Ho lavorato sei mesi per preparare questa corsa, con sacrifici, intere giornate sotto la pioggia, lunghi periodi lontano da casa. Gli ultimi giorni – prosegue Remco – sono stati molto duri dal punto di vista emotivo, a causa di tutti questi commenti. Chiedo a tutti di ricordare che non sono un robot, ma una persona come tutte le altre, un marito, un figlio, un compagno di squadra, etc., una persona che prova gli stessi sentimenti di chiunque altro».

Fa pensare che un ragazzo di appena 23 anni, per quanto fenomale possa essere nel sport che pratica a livello professionistico, sia costretto a dover esplicitare concetti che, in un mondo normale, dovrebbero essere etichettati come “banali”. Evenepoel, comunque, è già pronto a buttarsi a capofitto sui prossimi obiettivi, ancora più maturo di quanto non fosse: «Porterò questa esperienza con me sulla bici, mentre mi preparerò per le prossime gare e gli obiettivi futuri. Sono pronto a rendere meravigliosa la seconda parte di questa stagione». Non aspettiamo altro, caro Remco!

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