Aurélien Paret-Peintre vince a Lago Laceno davanti ad Andreas Leknessund, nuova maglia rosa © Giro d'Italia
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"Al Lago la cedo" e infatti l'ha ceduta

Remco Evenepoel non è più in rosa, nuovo leader del Giro è Andreas Leknessund, secondo in fuga alle spalle del vincitore Aurélien Paret-Peintre. Bravi e coraggiosi Vincenzo Albanese e Nicola Conci

09.05.2023 17:39

Se da una parte le trombe e le fanfare celebrano la prima vittoria in carriera al Giro d'Italia di Aurélien Paret-Peintre, dal profondo nord un nome si staglia sul cielo onestamente plumbeo di Lago Laceno. È quello di Andreas Leknessund, ventitreenne norvegese di Tromsø, che con una caparbia senza pari attacca a ripetizione nella quarta tappa del Giuro 2023 fino a riuscire ad entrare nella fuga giusta insieme ad altri sei ciclisti. Il capitano della DSM è la nuova maglia rosa e la Norvegia veste per la terza volta il simbolo del primato al Giro dopo Knut Knudsen, che si vestì di rosa nelle prime due tappe del Giro 1975 e nella prima tappa del Giro 1981.

Per Paret-Peintre è la prima vittoria al Giro ed a 27 anni può a ben vedere gioire per una vittoria che si plasma sulle sue caratteristiche di attaccante. Leknessund è invece più uomo da classifica ed infatti la sua ancor giovane carriera ne testimonia l'andamento, visto che dopo aver vinto tra i dilettanti la Course de la Paix nel 2019 ed il Giro della regione Friuli Venezia Giulia nel 2020, ha colto lo scorso anno il successo più prestigioso vincendo l'Arctic Race of Norway.

Giro d'Italia 2023, la cronaca della quarta tappa

La quarta tappa del Giro d'Italia è probabilmente quella più indecifrabile dell'edizione 2023. Da Venosa a Lago Laceno i ciclisti dovranno percorrere 175 km impegnativi, con tre gpm di seconda categoria che invitano alla fuga. Dubbi e domande nascono spontanei. Quanti uomini ne faranno parte? Tra quegli uomini, vi sarà la nuova maglia rosa? Remco Evenepoel considererà l'ipotesi di spogliarsi del simbolo del primato oppure nella sua mente si insinuerà la voglia di restare in rosa dalla prima all'ultima tappa, come avvenne l'ultima volta con Gianni Bugno nel 1990 ?

Il primo concreto tentativo di fuga, dopo la partenza da Venosa, partiva dopo una decina di ciclisti grazie all'azione di 13 ciclisti tra cui, come presunti uomini di classifica, erano presenti tra gli altri Will Barta ed Einer Rubio (Movistar), Ben Healy (EF Education EasyPost), Brandon McNulty (UAE Team Emirates) ed Andreas Leknessund (DSM). Presenti anche due ciclisti italiani: Filippo Zana ed Alessandro De Marchi (Jayco AlUla). Il gruppo annullava questo tentativo dopo circa 5 km. Il gruppo, allungatissimo, perdeva pezzi in continuazione complice il percorso indurito anche a causa della pioggia. Si segnalava, durante l'ascesa del primo gpm del Passo delle Crocelle, il primo ritiro al Giro di Paul Lapeira (Ag2R Citroën). La maglia azzurra Thibaut Pinot (Groupama FDJ) scollinava in prima posizione aumentando il suo vantaggio nella speciale classifica. 

Nella discesa si formava il secondo tentativo di fuga grazie all'azione di Aurélien Paret-Peintre (AG2R Citroën), Nicola Conci (Alpecin Deceuninck), Vincenzo Albanese (EOLO Kometa), Warren Barguil (Arkea Samsic), Amanuel Ghebreigzabhier e Toms Skujiņš (Trek Segafredo) e Andreas Leknessund (DSM). Proprio il ciclista norvegese si era mostrato tra i più attivi nei precedenti tentativi di attacco e ne aveva avviato ancora uno insieme a Stephen Williams (Israel Premier Tech), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla) e Christian Scaroni (Astana Qazaqstan), poi annullato dal gruppo. 

Questa volta però lo stesso gruppo rallentava ed il vantaggio dei sette di testa aumentava rapidamente. All'inizio della salita di Muro Lucano, non classificata come gpm, il vantaggio della fuga era di 3 minuti. Leknessund, partito da Venosa con 1 minuto e 40 secondi di ritardo da Evenepoel, era la nuova maglia rosa virtuale. Bruno Armirail (Groupama FDJ), dopo qualche km a bagnomaria tra gli uomini di testa ed il gruppo maglia rosa, rinunciava all'inseguimento e si rialzava.

A 30 km dalla conclusione i fuggitivi avevano aumentato a quasi 6 minuti il proprio vantaggio sul gruppo maglia rosa, tirato per il momento non allo stremo dalla Soudal Quick Step. I dubbi che avevano alimentato la vigilia della tappa odierna venivano così spazzati, con Evenepoel che decideva di spogliarsi della maglia rosa.

Dopo il secondo traguardo volante di Montella, vinto da Leknessund che così metteva in cascina tre secondi di abbuono, la fuga iniziava la scalata verso il Colle Molella, ultima aperità altimetrica della tappa ed anche la più difficile, con tre km centrali che sfioravano il 10% di pendenza media. All'inizio del tratto più duro, Conci aumentava l'andatura e provava l'allungo, mentre pareva in difficoltà Barguil che perdeva terreno dai battistrada. Toms Skujiņš era il primo a riportarsi su Conci. Ai meno 5 Paret-Peintre, Leknessund e Ghebreigzabhier restavano da soli in testa alla corsa. Nel gruppo maglia rosa intanto era l'INEOS Grenadiers a fare l'andatura, con Evenepoel che aveva ormai perso tutti i suoi compagni. 

Nel frattempo Leknessund e Paret-Peintre riuscivano ad allungare proprio in vista del gpm e gli ultimi 3 km tra discesa e pianura venivano affrontati con il francese che si rivolgeva più volte al norvegese, gesticolando vistosamente. Tappa a lui e maglia rosa a Leknessund? Proprio così. Il norvegese tirava praticamente la volata al ciclista dell'AG2R che vinceva con 2 secondi di vantaggio su Leknessund. In terza posizione, a 57 secondi di ritardo, Skujiņš aveva la meglio su Albanese per la terza posizione, mentre chiudeva la top five Conci a 1 minuto e 2 secondi di ritardo. Ghebreigzabhier era sesto con 1 minuto e 7 secondi di ritardo da Paret-Peintre mentre più dietro il drappello dei big veniva regolato da Koen Bouwman (Jumbo Visma) per la settima posizione, a 2 minuti e 1 secondo di ritardo da Paret-Peintre. Completavano la top ten, Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Eddie Dunbar (Jayco AlUla) ed Aleksandr Vlasov (BORA Hansgrohe), rispettivamente in ottava, nona e decima posizione. 

Paret-Peintre ottiene la seconda vittoria stagionale, dopo essersi già imposto nella terza tappa del Tour des Alpes Maritimes et du Var ma quel che più interessa è che Leknessund è la nuova maglia rosa con 28 secondi di vantaggio su Evenepoel e 30 secondi di vantaggio su Paret-Peintre.

Domani è in programma la quinta tappa che si svolgerà interamente in Campania. Sono 171 i km da Atripalda a Salerno con la presenza di due semplici gpm di terza categoria che non dovrebbero impensierire più di tanto i velocisti. Salvo incidenti o problematiche di sorta, assisteremo probabilmente alla prima volata di gruppo compatto.

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Giuseppe Scarfone
Da sempre amico, amante e praticante del ciclismo, scrivo nel tempo libero per diletto e per passione.