Sepúlveda, quando si dice "essere elastico"!
Eduardo vince in solitaria la tappa regina del Tour of Turkey; prima non risponde agli scatti, poi lascia tutti sul posto cogliendo il momento giusto. Sua anche la leadership in classifica generale, battuti Bevin, Vanhoucke e Quintana
Una salita vera, gestita alla perfezione. Pur non essendo su uno dei grandi palcoscenici internazionali quello che oggi ha messo in atto Eduardo Sepúlveda è un vero e proprio capolavoro di tattica, applicato ad un arrivo in salita. Il trentenne argentino della DroneHopper-Androni affronta l'impegnativa salita di Manisa con il proprio passo, lasciando agli avversari di giornata la battaglia di scatti e controscatti, per poi punire tutti cogliendo l'attimo perfetto. Per Eduardo tappa e maglia, con l'ambizione ora di portare finalmente a termine il proprio conto personale con questa corsa, in cui è giunto secondo nel lontano 2015 e terzo solo l'anno scorso. Il protagonista più atteso di giornata, Nairo Quintana, apparso comunque poco in palla quest'oggi, è beffato così come Jay Vine ed Harm Vanhoucke, che provano senza successo diversi attacchi. Molto bene Patrick Bevin, sicuramente non uno scalatore, ma capace di conquistare un secondo posto con la regolarità e piazzandosi secondo anche in classifica generale. La battaglia per la vittoria finale è quindi ancora aperta.
Tappa regina quest’oggi per il Tour of Turkey 2022, la quarta frazione vede in programma 146,2 km da Smirne a Manisa, nei pressi dello Spill Milli Park. Arrivo posto al termine di una salita di 14 km al 7,2% di pendenza media, ma che alterna tratti semplici a pendenze in doppia cifra, mentre si deve prestare attenzione anche al fondo stradale, polveroso ed in condizioni precarie. Prima dell’ascesa conclusiva tutta pianura, che quindi non desta preoccupazione agli uomini di classifica: il loro lavoro si concentra esclusivamente sulle impegnative pendenze del finale.
In seguito alla partenza da Smirne ci vogliono una quindicina di chilometri prima che la fuga di giornata riesca a prendere il largo, e il tentativo buono vede una composizione di otto uomini: Simone Bevilacqua (Eolo-Kometa), Peio Goikoetxea (Euskaltel-Euskadi), Serghei Tvetcov (Wildlife Generation), Elchin Asadov (Sakarya BB), Feritcan Şamli e Oguzhan Tiryaki (Spor Toto), Jon Knolle (Saris Rouvy Sauerland) ed infine Reinier Honig (China Glory). Il gap degli attaccanti raggiunge ben presto un vantaggio di 3’ ma il gruppo, condotto da uomini di Alpecin-Fenix, Uno-X ed Arkéa Samsic li tiene sotto controllo senza concedere troppo margine. Succede davvero pochissimo per tutta la lunghissima fase pianeggiante di avvicinamento alla salita finale, probabilmente lo spartiacque di tutto il Tour of Turkey 2022. Il plotone accelera gradualmente senza mai strafare, riducendo il ritardo dai battistrada a soli 40” a 20 km dalla conclusione, quando ci troviamo praticamente ai piedi dell’ascesa verso Manisa. Sulle primissime rampe, sentendo inesorabile il fiato sul collo degli inseguitori provano a resistere allungando Simone Bevilacqua e Peio Goikoetxea, ma anche loro si devono arrendere ai -14 dall’arrivo.
La Lotto-Soudal si porta così in blocco in testa, imponendo un buon ritmo con l’encomiabile Jasper De Buyst, per il proprio capitano Harm Vanhoucke. L’andatura di De Buyst riduce il drappello dei migliori a solamente una trentina di unità, e anche la maglia azzurra di leader di Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) alza subito bandiera bianca. Un primo scossone importante arriva però da Nicolas Edet (Arkéa Samsic) che attacca due volte in rapida successione, costringendo gli uomini di classifica ad agire in prima persona, con il gap che viene chiuso da Patrick Bevin (Israel-PremierTech). Ripreso Edet, arriva a 8 km dalla conclusione il tanto atteso attacco di Nairo Quintana (Arkéa Samsic), ma il colombiano è francobollato immediatamente da Harm Vanhoucke e Jay Vine (Alpecin-Fenix), che contrattacca senza successo poco dopo. Comincia così una lunga battaglia di nervi e di tattica, più che di gambe, nel gruppetto dei migliori, che conta solo una quindicina di unità. Tra i presenti anche Kevin Colleoni (BikeExchange-Jayco) e un redivivo Sean Bennett (China Glory), mentre il capitano della DroneHopper-Androni Eduardo Sepúlveda sale del proprio passo, perdendo talvolta qualche metro sulle accelerazioni. Gli scatti continuano anche nei chilometri successivi, con Jay Vine ed Harm Vanhoucke tra i più attivi, mentre Patrick Bevin preferisce, quando possibile, imporre un ritmo regolare. Il neozelandese della Israel-PremierTech lascia partire però una secca rasoiata ai -5 che screma ulteriormente il gruppetto ma, dopo l’ennesimo rallentamento, è proprio Sepúlveda a partire in contropiede in un tratto in falsopiano.
Tra gli inseguitori dell’argentino inizia così una pericolosa fase di studio, in cui Sepúlveda guadagna terreno prezioso, al suo inseguimento si lancia solo l’olandese Adne Van Engelen (Bike Aid). Dietro, invece, sono Bevin e Sean Bennett a fare una buona andatura, che mette in difficoltà Colleoni e Anders Halland Johannesen (Uno-X). Ripreso e staccato Van Engelen, all’inseguimento del battistrada restano solo Bevin, Vanhoucke, Bennett, Quintana, Vine e il sorprendente campione eritreo Dawit Yemane (Bike Aid). Sepúlveda ormai ha preso il proprio, eccellente, ritmo e i suoi 15” di vantaggio nell’ultimo chilometro mettono al sicuro la sua vittoria di tappa. Arriva così sulla linea del traguardo indicando il cielo Eduardo Sepúlveda, che scoppia in lacrime subito dopo. A 15” la volata degli inseguitori è regolata da Patrick Bevin, che supera Harm Vanhoucke, Nairo Quintana e Jay Vine. Poco più staccato giunge sesto Dawit Yemane, settimo Sean Bennett, ottavo Adne Van Engelen, nono Nicolas Edet ed infine decimo Anders Halland Johannesen.
Sepúlveda balza anche in testa alla classifica generale, potendo contare su 14” di vantaggio su Bevin e 25” su Vine. Vanhoucke è quarto a 37”, quinto Johannesen a 46”, mentre ad un ritardo di 53” troviamo Edet e Yemane, settimo. Ottavo è Bennett a 57”, nono il padrone di casa Mustafa Sayar (Sakarya BB) a 1’10” ed infine Henri Vandenabeele (DSM) decimo a 1’12”.
Domani quinta frazione, previsti 186,1 km da Manisa ad Ayvalik. Dopo la battaglia tra scalatori di oggi, i velocisti torneranno con tutta probabilità protagonisti, giocandosi la vittoria nello sprint a ranghi compatti.