Antonio Tiberi, la stagione dell'exploit e il debutto tra i grandi al Mondiale
Autore di un 2024 estremamente solido nelle corse a tappe, il classe 2001 della Bahrain-Victorious è pronto a cimentarsi con i migliori al mondo nella prova iridata di Zurigo
Mancano ormai meno di 48 ore al via delle prova iridata èlite al maschile di Zurigo e l'Italia si presenterà al via con una formazione che, sulla carta, non ha concrete ambizioni di medaglia, perciò la nazionale del CT Daniele Bennati dovrà essere brava a cogliere l'attimo nell'eventualità che si creino situazioni favorevoli al contingente azzurro.
Saranno ben cinque su otto, più della metà, i debuttanti italiani nella prova in linea di un Mondiale: Mattia Cattaneo, Giulio Ciccone, Antonio Tiberi, Edoardo Zambanini e Filippo Zana. Ottava partecipazione, invece, per il veterano Diego Ulissi, quinta (consecutiva peraltro) per Andrea Bagioli e terza (sempre di fila) per Lorenzo Rota.
Degli otto selezionati, il corridore che più di tutti in questa stagione 2024 è riuscito a recitare un ruolo da protagonista è senza dubbio Tiberi, affermatosi come uno dei giovani più promettenti per quanto riguarda il panorama mondiale delle corse a tappe. Ora che l'annata è indirizzata verso le sue battute finali, è opportuno ripercorrere il processo di crescita dimostrato dall'azzurro in questa stagione per lui molto positiva.
Il 2024 della definitiva affermazione ad alti livelli
Che il nativo di Frosinone potesse avere i numeri per essere un valido uomo da classifica nelle corse a tappe, in particolare nei Grandi Giri, lo si era già intravisto alla Vuelta España 2023, dove era emerso col passare delle giornate come uno dei più validi gregari in salita degli allora suoi capitani in Bahrain Mikel Landa e Santiago Buitrago. In realtà già nella prima parte di stagione, al Down Under prima e allo UAE Tour poi, aveva colto dei piazzamenti nei dieci, poi però la spiacevole vicenda dell'uccisione di un gatto di cui fu colpevole gli costò ad aprile il licenziamento dalla Trek - squadra in cui aveva faticato a esprimersi al meglio dal suo passaggio tra i professionisti nel 2021 - e di conseguenza sembrava che la sua carriera potesse arrestarsi. La firma a giugno 2023 in Bahrain-Victorious ha però subito destato degli effetti positivi e da allora Antonio è stato autore di una crescita continua e costante, assumendo dall'inizio del 2024 anche i gradi di capitano.
Dopo aver chiuso all'ottavo posto nella classifica generale della Volta Catalunya e al terzo in quella del Tour of the Alps, l'appuntamento clou della stagione del classe 2001 era il Giro d'Italia: alla sua 1a partecipazione alla Corsa Rosa, Tiberi ha saputo cogliere un'eccellente Top 5 nella generale, vincendo inoltre la Maglia Bianca di Miglior Giovane e finendo per ben sei volte nei primi sei di tappa. Dietro al dominatore Tadej Pogacar, l'azzurro si è dimostrato anche il corridore più coraggioso, provando ad allungare sui rivali diretti in classifica ogni qualvolta si sentiva in condizione di poterlo fare.
L'altro grande obiettivo del laziale per questo 2024 era la Vuelta España, in cui sfortunatamente si è dovuto ritirare nel corso della 9a tappa, quando era quarto nella classifica generale. In ogni caso, aveva nuovamente dato dimostrazione di essere fra i migliori in salita fino a quel momento. Archiviata la parentesi spagnola, per Tiberi è stato tempo per affinare la preparazione in vista del calendario italiano di fine stagione, preceduto dal volersi guadagnare la chiamata per l'appuntamento iridato di Zurigo.
Nell'ultima corsa a tappe antecedente al Mondiale, il Giro di Lussemburgo, notoriamente caratterizzata da un percorso mosso e con finali di gara spesso imprevedibili, il leader della formazione del Medio Oriente ha dimostrato una notevole solidità lungo l'arco dei cinque giorni: sempre nei primi 10 di tappa, culminati con il secondo posto nella cronometro e il quarto posto nell'ultima frazione, nella quale è stato lui a prendere l'iniziativa per provare (con successo) a togliere la leadership al campione del mondo Mathieu van der Poel (Alpecin-Deceuninck). Il trionfo al Lussemburgo è significativo: nonostante il lungo elenco di piazzamenti stagionali (29 volte in Top 10, 13 in Top 5 e 7 podi fino a quel momento), Tiberi non aveva ancora vinto nel 2024 e si tratta solamente della sua seconda vittoria in carriera dopo una tappa al Tour de Hongrie 2022.
Le potenzialità nelle corse di un giorno
Se per le corse a tappe abbiamo visto quest'anno che il frusinate ha messo in mostra un potenziale che fa ben sperare per i prossimi anni, è ancora tutto da scoprire quello che Antonio Tiberi potrebbe diventare nelle corse di un giorno: nella stagione corrente, si presenterà al via di Zurigo avendo disputato solamente una classica, la Liegi-Bastogne-Liegi, in cui è stato comunque autore di una prova dignitosa (22esimo). Infatti, ha chiuso la sua prova nel gruppo che si è giocato la terza posizione a 2 minuti dal vincitore Pogacar, peraltro unico italiano presente in quel drappello di corridori.
Vista la condizione di forma evidenziata al Lussemburgo, è possibile immaginare che Tiberi sia la miglior carta azzurra su un percorso che presenta oltre 4000 metri di dislivello. Certo, le salite saranno più favorevoli a corridori esplosivi, ma Antonio ci ha già dimostrato settimana scorsa che potrebbe trovarsi a suo agio su tali asperità. Naturalmente, qualora riuscisse a essere presente in un eventuale gruppetto che si giocherà le medaglie, molte delle sue possibilità verteranno anche sul fatto che sarà un corridore meno marcato di altri e dunque potrebbe approfittare della situazione per allungare sui contendenti.
In conclusione, sembra forse ancora un po' presto per sperare di vedere un corridore come il 23enne ciociaro già protagonista in una prova di 1 giorno del calibro del Mondiale in linea, ma l'attuale forma, la crescita e la costanza di rendimento mostrata nel 2024 ci induce a pensare che già a Zurigo potrebbe rivelarsi una delle sorprese. Che questo possa bastare per vincere una medaglia, visto il livello degli avversari, rimane comunque difficile.