Tra le cadute di Dunkerque il più veloce è Olav Kooij
Il velocista neerladese della Jumbo-Visma conquista la prima frazione della "4 Giorni" regolando allo sprint Walscheid e Penhoët. Tante le insidie planimetriche e le cadute nel finale di tappa, a terra anche De Lie
Olav Kooij non è più una sorpresa, ma una solida realtà. Il ragazzo classe 2001 della Jumbo-Visma continua infatti ad inanellare vittorie e risultati di spicco, non solo in gare minori, imponendosi di fatto come uno dei migliori velocisti in circolazione al giorno d'oggi per potenza, mestiere e tempismo. Eppure la sua squadra temporeggia e non sembra intenzionata a farlo esordire in un grande giro neppure in questo 2023, ecco dunque che nei giorni scorsi arriva la conferma: saltato il rinnovo con lo squadrone giallo-nero Kooij è sul mercato, e viste prestazioni come quella odierna, sarà un pezzo pregiatissimo della prossima sessione.
La prima frazione di questa 4 Jours de Dunkerque ha un profilo altimetrico abbastanza mosso, senza tuttavia precludere ai velocisti la possibilità di giocarsi la vittoria allo sprint. Partenza fissata proprio a Dunkirk, per una tappa senza salite rilevanti ma comunque diverse côtes disseminate per tutto il tracciato, ma i 7 km finali si presentano completamente pianeggianti fin sull’arrivo di Abbeville dopo 196 km.
Si apre con una grande battaglia per centrare la fuga questa prima frazione, con diversi tentativi della prima ora che vengono stoppati sul nascere dal gruppo. Dopo più di un’ora di incertezza, il plotone lascia andare un drappello di 5 uomini: all’attacco troviamo Mathis Le Berre (Arkéa Samsic), Kenny Molly (Van Rysel-Roubaix-Lille Métropole), Alex Colman (Flanders-Baloise), Damien Girard (Nice Métropole Côte d’Azur) e Maël Guégan (CIC U Nantes Atlantique). Vista la composizione del gruppetto in testa che non preoccupa i favoriti la corsa procede su ritmi tranquilli, ed i 5 guadagnano un vantaggio massimo di 3’30”.
Un primo aumento dell’andatura avviene una volta entrati nei 50 km conclusivi, quando tutte le squadre dei favoriti si portano nelle prime posizioni del plotone, anche per non correre rischi per via del forte vento. Il vantaggio dei fuggitivi scende così sotto al minuto. Si distinguono per il lavoro svolto in questa fase la Lotto-Dstny di Arnaud De Lie, favorito numero uno di giornata, e la Groupama-FDJ, che gestiscono il vantaggio dei battistrada per evitare di riprenderli troppo presto. Il ricongiungimento, che sembrava cosa ormai fatta, viene però ritardato dai mai domi Molly e Le Berre che contrattaccano a 18 km dall’arrivo e conservano 40” di vantaggio sul gruppo.
Il destino dei coraggiosi attaccanti è comunque segnato, e anche gli ultimi due superstiti vengo ripresi sotto l’impulso della Soudal-Quick Step di Tim Merlier a soli 7 km dalla conclusione. Cominciano dunque le grandi manovre di preparazione della volata, senza che nessuna squadra riesca ad organizzare un treno ordinato e completo. Alcune difficoltà planimetriche nel finale favoriscono continui rimescolamenti in testa e causano una caduta poco prima dell’ultimo chilometro. Nella confusione generata da un’altra caduta che coinvolge Arnaud De Lie è Daniel McLay (Arkéa Samsic) a lanciare lo sprint lungo, poi superato da Max Walscheid (Cofidis), ma anche quest’ultimo subisce la rimonta con tempismo perfetto di Olav Kooij (Jumbo-Visma) che va a vincere con relativa facilità questa prima frazione. Secondo Walscheid, terzo Paul Penhoët (Groupama-FDJ), con Kooij che indossa anche la Maglia Rosa di leader della classifica generale.
Domani si correrà la seconda frazione di questa 4 Giorni (che prevede però 6 tappe), la Compiègne-Laon di 170 km. Vedremo quindi già il primo arrivo in salita di questa edizione, dopo aver superato molte brevi asperità per tutto l’arco della tappa. Nel finale è prevista la doppia scalata fino al centro della cittadina di Laon, entrati negli ultimi 6 km si affronterà la Rampe Saint-Marcel (600 metri al 10%) ed infine si salità fino al traguardo per 2 km al 4%.