
Soren Waerenskjold vince la Omloop Nieuwsblad: “Non sarei dovuto nemmeno essere qui!”
Le parole dei protagonisti dopo la prima classica del nord. Il norvegese vince la sua prima grande classica, Van Aert non si nasconde: "Oggi non avevo le gambe"
La stagione delle classiche del nord si è aperta con una vittoria un po' a sorpresa: ad avere la meglio sul traguardo della Omloop Nieuwsblad è stato Søren Waerenskjold. Un successo tanto storico quanto sorprendente, che ha reso il velocista della Uno-X Mobility il primo norvegese a conquistare questa classica a sedici anni di distanza dalla vittoria del suo connazionale, e ora general manager, Thor Hushovd. Un passaggio di consegne? Presto per dirlo: nel frattempo il ventiquattrenne, che a Hushovd ci assomiglia parecchio per caratteristiche, si gode il suo primo successo di peso in carriera.
Søren Waerenskjold: “Non sarei dovuto nemmeno essere qui!”
“Questa vittoria è molto importante per me: non sarei dovuto nemmeno essere qui! Il piano era correre solo la Kuurne-Brussel-Kuurne di domani, ma la squadra mi ha convocato alla vigilia per sostituire Markus (Hoelgaard, ndr). Nel finale sono rimasto dietro per una caduta e ho cercato di rientrare conservando più energie possibile. Alla fine ci siamo riuniti al gruppo di testa e ci siamo preparati per la volata. Io avevo ancora energie per fare lo sprint, così ho cercato uno spazio libero a destra e ho colto il momento giusto. Sono molto felice di aver vinto contro corridori di questo calibro. Senza dubbio è la mia vittoria più importante: non pensavo che ci sarei mai riuscito.”
Wout van Aert: “Oggi non avevo le gambe”
Undicesimo posto per il belga della Visma-Lease a Bike, che si è detto deluso ma pronto a mettersi tutto alle spalle già domani alla Kuurne-Brussel-Kuurne.
“Oggi non avevo le gambe. Sul Molenberg ho sbagliato a posizionarmi e ho dovuto rimontare parecchio, ma non sarebbe cambiato molto. In volata non mi sentivo sicuro, soprattutto contro tutti quei velocisti. Avevo già sentito durante la gara che le mie gambe non erano al meglio oggi, ma ci ho provato comunque. Quando ho iniziato a sprintare ho sentito che non avevo più nulla da dare. Ci riproveremo domani.”
Jasper Philipsen: “Non ero il più forte: devo accettarlo”
Alle spalle di Soren Waerenskjold e Paul Magnier ha trovato spazio il velocista di Ham, che ha affermato di essere comunque contento per la sua prestazione nonostante un errore nell'impostazione della volata.
“Penso di poter convivere con il mio terzo posto. Se me l'avessi detto alla partenza, sarei stato soddisfatto. Certo è che spero sempre di vincere in uno sprint, ma dopo l'arrivo ho pensato che Soren (Waerenskjold, ndr) fosse il più forte oggi e non io: devo accettarlo. Poco prima della volata sono rimasto insieme a Wout (Van Aert, ndr) perché pensavo avesse ancora le gambe per vincere. Ciò mi ha costretto a partire troppo lontano e senza le gambe migliori alla fine non ho vinto. Forse mi sono dimenticato un po' come vincere una volata di gruppo."
Arnaud De Lie: “A volte si vince, a volte si perde”
Una giornata difficile per il campione nazionale belga che ha presto dovuto rinunciare alla vittoria, staccandosi dal gruppo ben prima del passaggio decisivo sul Kapelmuur.
“Dopo i due problemi meccanici mi sono riposizionato in tempo per l'Eikenberg ed ero in una buona posizione anche sul Molenberg, ma c'è stata una caduta ai piedi e sono stato costretto ad inseguire di nuovo. Le mie gambe erano già pesanti a prescindere da questi eventi, ma la vita è questa: a volte si vince, a volte si perde. Oggi non è stato il giorno migliore della mia vita, ma resto ottimista. E in fondo è stata anche una buona giornata per la squadra grazie al 4° posto di Brent (Van Moer, ndr).”