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Itzulia Basque Country 2023 - Analisi del percorso

Il Giro dei Paesi Baschi si vede rinnovato, con un tracciato sempre nervoso, ma senza la cronometro e privato anche del traguardo di Arrate, salita che sarà percorsa di passaggio nella tappa di Eibar

03.04.2023 10:30

Alla tradizionale scelta di un percorso sempre mosso e mai banale sono state abbinate novità non indifferenti. Una riguarda il tracciato della tappa decisiva che non si chiuderà al Santuario di Arrate come da tradizione bensì in città ad Eibar, dopo una duplice scalata da due versanti diversi alla salita simbolo del Giro dei Paesi Baschi. L'altra grande novità è invece l'assenza di una prova a cronometro, che di solito era sempre stata presente.

 

Lunedì 3 aprile - 1a tappa: Vitoria-Gasteiz - Labastida (165.4 km)

La prima tappa potrebbe apparire relativamente semplice per gli standard del Giro dei Paesi Baschi, vista anche la presenza di un solo GPM - il Puerto de Opakua (7.1 km al 5.8%; ultimi 4.7 km al 7.3%, max 12%) - ad oltre 130 km dal traguardo. Ma attenzione, perché - come è riscontrabile da un più attento sguardo alle ottime grafiche proposte dall'organizzazione - di fatto non c'è un solo metro di pianura, nemmeno nel finale: ad esempio il traguardo volante di Laguardia è in vetta ad una salita di circa 3 km al 4%, mentre subito prima (a circa 30 km dal traguardo) si supera un muretto di 1 km al 9%. Il traguardo stesso è tutt'altro che semplice: si supera un primo strappo di 500 metri (max 8%) che termina ai -2 km, poi un altro leggermente più impegnativo subito dopo la “flamme rouge”; a 500 metri dal traguardo la strada scende e poi torna a salire negli ultimi 300 metri (max 6%). Non c'è spazio per muovere sensibilmente la corsa, ma l'eventuale volata non sarà per niente banale.

 

Martedì 4 aprile - 2a tappa: Viana - Leitza (193.8 km)

Alla seconda tappa le cose già cambiano, con una frazione piuttosto lunga e con 5 GPM. La salita finale non è particolarmente impegnativa, quindi anche in questo caso non va esclusa una volata a ranghi ristretti, ma attenzione ai 3 GPM posti in successione tra il km 120 e il km 150: Uitzi (5.6 km al 4.2%; ultimi 2 km al 7%, max 11%), Arkiskil (4.5 km al 5.1%; più regolare, max 7%) e soprattutto Saldias (2.3 km al 9.2%, max 17%; da sottolineare che la strada sale per altri 1300 metri dopo il GPM) a 46 km dal traguardo, non tantissimi, anche perché la successiva discesa è lunga ed inisidiosa e termina invece quando mancano poco più di 30 km. A spaventare eventuali attaccanti potrebbe però essere, come dicevamo, l'ultima salita pedalabile, ovvero Arkiskil dal versante opposto a quello già scalato: ufficialmente sono 11 km al 3.2%, ma a onor del vero manca nel conteggio la prima parte, forse la più ripida, per totali 16 km al 3.1%; i primi 3 km hanno le pendenze più sensibili (max 8%) poi seguono 10 km al 3.6% che alternando salita pedalabile e falsopiano; sono quasi pianeggianti gli ultimi 2.6 km. L'arrivo sarà letteralmente posto in discesa motivo per cui un attacco in vetta o anche durante la discesa stessa è molto facile che possa arrivare in porto.

 

Mercoledì 5 aprile - 3a tappa: Errenteria - Amasa-Villabona (153.9 km)

La corsa entra nel vivo, con una frazione molto intensa composta da molti strappi brevi e ripidi disseminati nella seconda metà di gara, molti di questi non contraddistinti da GPM. La prima parte del tracciato si svolge sul mare, poi si entra nell'entroterra con le facili salite di Meagas e Andazarrate. Si transita una prima volta da Villabona per poi inaugurare l'intricata sequenza conclusiva di rampe: prima è il turno di quella non segnalata a Goi Bailara (circa 2.5 km al 7.5%, con l'ultimo km sopra il 10%), quindi seguono i GPM ad Alitzo (1.3 km all'8.7%, max 12%), Orendain (2.8 km al 7.3%, max 10%) e di nuovo Altitzo (1.7 km al 7%, max 12%). A questo punto si respira per un attimo e poi, in poco più di 15 km, si superano gli ultimi 4 muri, tutti senza GPM: Axibar (1 km al 12%), Zizurkil (900 metri all'11%), Aduna (700 metri al 9%) e la rampa di Hika, che porta al traguardo (1 km all'11.5%, max 26% negli ultimi 300 metri). Inutile dire che ad un tale elettrocardiogramma, corrisponde una planimetria decisamente complicata e tortuosa.

 

Giovedì 6 aprile - 4a tappa: Santurtzi - Santurtzi (175.7 km)

Tocca adesso alla prima tappa più rivolta agli scalatori, con la salita piuttosto lunga ed impegnativa de La Asturiana posta a ridosso del traguardo. Il percorso risulta insidioso già da prima, con molte brevi salite piuttosto ripide; tra queste sono stati scelti i tre GPM di Malkuartu (2.5 km al 6.7%; primi 1500 metri al 10.3%, ma 14%), Santa Koloma (2 km all'8.4%, max 13%) e Bezi (3.8 km al 6%, max 9%). Lo spettacolo dovrebbe però concentrarsi sull'ascesa conclusiva di 7.4 km al 6.5% di pendenza media, con in particolari i primi 4 km molto impegnativi al 9% di media che presentano punte fino al 14%. Fare il forcing nel tratto duro e piantare una rasoiata nel punto giusto può consentire di scollinare da soli o in un gruppetto e giocarsi la vittoria di tappa; infatti una lunga discesa piuttosto complicata (soprattutto nella prima parte con sede stradale molto stretta) porta direttamente a circa 3/4 km dal traguardo. Inoltre va sottolineato come vadano superati altri due zampellotti di circa 500 metri (max 7%) che terminano esattamente ai -3 km e ai -2 km, ottimi trampolini per i corridori meno esplosivi se ancora non fosse scongiurata la possibilità di un arrivo in volata.

 

Venerdì 7 aprile - 5a tappa: Amorebieta - Amorebieta (165.9 km)

Siamo agli sgoccioli e questa tappa potrebbe fare molto male. Si tratta sostanzialmente di una versione incattivita della 3a tappa, con molti muretti nel finale, ma anche un tracciato esigente fin dalla partenza. Cerchiamo di elencare le varie salite, con e senza GPM: Monte Kalbo (GPM; 2.9 km al 7.3%, max 10%), Balkon de Bizkaia (2 km al 4.3%), Artika Gane (1.9 km al 5.8%), Natxitua (GPM; 2.5 km all'8%; max 12%), Ereño (4 km al 6.2%, con tratti in doppia cifra), Paresi (GPM; 4.3 km al 7.7%; primi 3.4 km al 9.2%, max 15%), Oleaga (1.1 km al 9%), Errigoiti (4 km al 4.4%), Morga (8 km al 3.9%, max 8%), Belarrinaga (GPM; 2 km al 6.7%, max 12%) e Boroa (700 metri al 10%). A questo punto manca ancora una ventina di km dal traguardo e fino agli ultimi 10 si può respirare un po'. Se la corsa fosse ancora tutta da scrivere rimane il circuito finale con gli ultimi 3 strappi: Arrinda (1.1 km all'8.3%), Epaltza (500 metri all'11%, seguiti da altri 300 metri in doppia cifra) e Katia (1 km al 7%). Mancheranno a questo punto soltanto 3 km.

 

Sabato 25 marzo - 6a tappa: Martorell - Molins de Rei (177.0 km)

Come anticipato la classica minitappa infarcita di salite, pur mantendosi quasi speculare alle edizioni passate, non si chiuderà in salita ad Arrate, bensì in fondovalle, nel centro di Eibar. Rimane la tappa regina, con 7 GPM, per un totale di quasi 3000 metri di dislivello concentrati in 120 km. Dopo circa 10 km quasi pianeggianti inizia la prima sequenza già potenzialmente esplosiva come già ampiamente dimostrato nel 2021, quando scendendo dall'Elosua-Gorla l'UAE (rappresentata da McNulty in maglia di leadere e Pogacar) si fece sorprendere e perse la corsa. Si percorrono in successione le salite di Elkorrieta (2.6 km al 6.7%; max 13%), Azurki (5.1 km al 7.4%, max 16%; in verità più lunga, circa 8 km al 6.7%) e la già citata Elosua-Gorla (9.6 km al 5.7%, con i primi 3.5 km all'8%, max 11%). Una quindicina di km fanno respirare pur non essendo del tutto pianeggianti e portano ai piedi della terribile salita di Krabelin (5 km; 9.6%; max 17%) con transito davanti al santuario di Arrate. Inizia un primo circuito per tornare ad Eibar, con la salita di Trabakua (3.3 km, 7.1%, max 10%) seguita da un paio di strappi a Mallabia (700 metri all'11%) e  Areitio (1 km al 7%). A Eibar, dopo un primo strappo in doppia cifra di 500 metri, si rimbocca il versante classico della salita per Arrate (senza raggiungere il santuario) raggiungendo il GPM di Izua (4.1 km; 9.2%; max 13%). A questo punto mancheranno circa 27 km e la corsa sarà nel vivo: se le salite ad Arrate sono dei Mortiroli in miniatura, l'ultima salita ad Urkaregi (5 km al 4.8%, max 8%) fa le veci dell'Aprica, divenendo il luogo per aumentare i distacchi o anche piantare lo scatto decisivo. Gli ultimi 6 km dalla fine dell'ultima discesa sono tutti in lieve ascesa con un paio di punti sensibilmente in salita (5/6%) ai -2 km e ai -700 metri, giusto per complicare le cose fino in fondo.

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Volevo fare lo scalatore ma non mi è riuscito; adesso oscillo tra il volante di un'ammiraglia, la redazione di questa testata, e le aule del Dipartimento di Beni Culturali a Siena, tenendo nel cuore sogni di anarchia.