
Tour de Romandie 2025 - Analisi del percorso
Percorso molto esigente che ogni giorno propone difficoltà rilevanti: saranno decisivi la durissima tappa di Thyon 2000 e la cronometro finale di Ginevra
Il percorso del Tour de Romandie 2025 si struttura su un canovaccio analogo a quello degli ultimi anni con due cronometro e una tappa di alta montagna intervallate da giornate più o meno mosse. La tappa regina sarà particolarmente impegnativa e riproporrà con qualche variazione il tracciato del 2021 e del 2023, con l'interminabile arrivo in salita di Thyon 2000. Molto toste in generale anche le altre tappe in linea, con salite molto impegnative poste però distanti dal traguardo.
Le tappe nel dettaglio
Martedì 29 aprile - Prologo: Saint-Imier - Saint-Imier (Cronometro individuale - 3.4 km)

Si parte con un prologo cortissimo a Saint-Imier, leggermente ondulato, ricco di curve in avvio e nella parte finale. In mezzo si trova un lungo rettilineo di oltre un km in cui fare velocità.
Mercoledì 30 aprile - 1a tappa: Münchenstein - Fribourg (194.4 km)

La prima tappa in linea è subito molto nervosa, con tre blocchi di difficoltà altimetriche. In avvio si incontrano 30 km vallonati, con in particolare la salita di Tufletehochl (1.8 al 10.8%) a partire proprio dal km0 e poi la salita al primo GPM di Grindel (2.8 km al 6%). Dopo alcuni km pianeggianti inizia un lungo fondovalle con alcuni tratti di salita sensibile che culmina in un ultimo strappo verso il Mont-Crosin (2.5 km al 6.9%, max 10%); si apre la fase più impegnativa della corsa, con in rapida successione il Col des Pontins (4 km all'8.3%, con numerosi passaggi in doppia cifra) e lo Chaumont (3 km al 12.2%). Tuttavia, arrivati in fondo alla lunga discesa, mancheranno poco meno di 60 km al traguardo, molti dei quali pianeggianti, quindi su queste montagne potrebbe esserci molta selezione ma probabilmente non azioni determinanti a lunga gittata. Non mancheranno altre ondulazioni, soprattutto negli ultimi 25 km, aperte dalla salitella di Salvenach (2.7 km al 4.5%) e chiuse dallo strappo nel centro di Friburgo (circa 800 metri al 5% con uno scorrevole lastricato nella prima parte). Si preannuncia una volata a ranghi ristretti.
Giovedì 1 maggio - 2a tappa: Bevaix (La Grande Béroche) - Saint-Aubin-Sauges (La Grande Béroche) (157.0 km)

La seconda tappa è praticamente già una frazione di montagna, ma come nella giornata precedente, un finale agevole la apre ad un ventaglio di corridori molto più ampio. Si corre su due ampi circuiti. In avvio si sale subito il Col de la Tourne (11.2 km al 6.4%, ma con alcuni passaggi in doppia cifra) seguito presto dalla salita di Mauborget (9.9 km al 5.4%, primi 2 km al 10.3%). Una volta riscesi sulle sponde del lago di Neuchatel, si percorrono oltre 20 km lievemente ondulati lungolago, transitando dal traguardo (in senso contrario al finale) e dal km0; in questo modo si completa il giro e si inizia il secondo: il GPM di Les Grattes (7.3 km al 5.8%, ma irregolari, con passaggi in doppia cifra) non sono altro che la prima parte della salita che ha aperto la tappa; a stretto giro si torna a salire il durissimo Chaumont dal solito versante percorso il giorno prima (3 km al 12.2%). Stavolta sarà posto un po' più vicino al traguardo, con la discesa che termina a soli 31 km dall'arrivo. Tuttavia il finale sarà ancor più semplice, quasi completamente pianeggiante, eccetto una salitella di 1.5 km al 3.5% (buona per eventuali colpi di mano se il gruppo fosse molto selezionato) posta a 7.5 km dall'arrivo.
Venerdì 2 maggio - 3a tappa: Cossonay - Cossonay (183.1 km)

Per certi versi si tratta del primo arrivo in salita, anche se non sarà necessariamente una tappa tremenda. Va detto però che ci sono mille ondulazioni che praticamente si susseguono ininterrottamente dalla partenza al traguardo. Il percorso (molto intricato) si sviluppa su tre circuiti: nel primo si va a salire a Montcherand (4.5 km al 4%) prima di giungere al traguardo con una salita di 2.3 km al 5.9%; inizia quindi il secondo giro, diverso dal primo, con molte ondulazioni ma nessun GPM, se non quello al secondo passaggio da Cossonay; a questo punto suona la campana per imboccare il circuito conclusivo, il più esigente. Nei primi km si ripercorrono le ondulazioni del giro precedente, poi si devia per salire al Col du Mollendruz (14.6 km al 3.4%, con un primo troncone di circa 3.5 km al 5.7%), lungo ma certamente non tremendo. Se il percorso è stato fin qui meno selettivo delle due tappe precedenti, la grossa differenza sta nell'assenza di tratti pianeggianti nel finale e soprattutto nel traguardo posto 500 metri dopo un terzo transito sulla salita di Cossonay, che sarà quindi decisiva.
Sabato 3 maggio - 4a tappa: Saillon – Leysin (159.2 km)

Dopo appena 8 km comincia già la prima vera salita verso Anzère (14.5 km al 7%, max 11%) seguita rapidamente da quella più breve di Lens (3.5 km al 6.5%, max 9%). Servono 20 km di pianura per entrare nel vivo della tappa con le ascese conclusive. Prima si sale in successione a Nax (11.4 km al 6.9%, primi 2.5 km al 9%, punte al 12% anche nella parte finale) e, dopo appena 2 km di discesa, Suen (5.8 km al 5.1%, max 10% nella prima parte). Tuttavia la bagarre dovrebbe concentrarsi sulla salita finale, in assoluto la più impegnativa, che si imbocca dopo due tronconi di discesa spezzati da circa 9 km di pianura. Dunque tutto dovrebbe esplodere sul piccolo mostro conclusivo di 21.2 km al 7.6% (il GPM si trova a 400 metri dalla vetta); attenzione soprattutto al tratto tra i -6.5 km e i -2.5 km, quasi sempre in doppia cifra. Infine non dimentichiamoci che il traguardo è posto oltre quota 2000. Insomma, è il paradiso degli scalatori.
Domenica 4 maggio - 5a tappa: Genève - Genève (Cronometro individuale - 17.1 km)

L'ultima tappa sarà a suo modo decisiva, perché offre tanto spazio per ribaltare la classifica qualora in testa ci fossero scalatori puri deboli a cronometro. Va anche detto che ci sono alcuni segmenti molto tecnici e che non mancano difficoltà altimetriche, quindi non è scontato che sia a netto favore degli specialisti. Si parte subito in salita con 300 metri all'8% per raggiungere il centro storico di Ginevra; segue un tratto lievemente mosso e ricchissimo di curve (una ventina) che termina al km 3.5, in fondo al Pont du Mont-Blanc, quando si compie un'inversione a U per ripercorrere il ponte in senso opposto. Inizia quindi la parte centrale della cronometro, stavolta quasi del tutto priva di curve, con 5 km pianeggianti seguiti da una salita di 1.5 km al 5% e altri 1.5 km di falsopiano (2.5% circa) che portano al rilevamento intermedio. Seguono una discesa di 2.3 km velocissima (si incontra una sola curva ad angolo retto per ritornare in pianura lungolago) e 1500 metri pianeggianti. Gli ultimi 1400 metri rientrano a Ginevra, tornando dunque ad essere ondulati e tortuosi (4 curve e una rotonda).