La prima crono del Tour sorride a Remco Evenepoel, Pogacar distanzia ancora Vingegaard
Il belga precede la maglia gialla di 12". Roglic recupera sul danese
Il fattore Remco come diversivo alla monocorde narrazione del duello per la maglia gialla tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard. Sì, perché il campione del mondo a cronometro non ha soltanto conquistato il successo di tappa nella prima prova contro il tempo del Tour de France, ma avanza una candidatura quanto mai credibile per essere l'avversario più pericoloso dello sloveno fino a Nizza. Al di là del distacco finale (appena 12"), Evenepoel ha ribadito la sua superiorità fin dal primo intermedio, lasciando tuttavia sul piatto secondi preziosi sia per l'atteggiamento prudente con cui ha affrontato la discesa, sia per una sospetta foratura alla ruota posteriore che lo ha obbligato a verificarne la tenuta nei chilometri finali. In ogni caso, il belga della Soudal Quick-Step esce rafforzato dal test contro il tempo anche per i distacchi inflitti a Jonas Vingegaard (il vero sconfitto di giornata, nonostante un inizio promettente) e Primoz Roglic, che ha peraltro scavalcato il danese nel finale. A meno di sorprese, la sfida per il podio finale appare ristretta ai primi 4 di giornata, che occupano peraltro le posizioni più altolocate della classifica generale.
Victor Campenaerts a lungo in testa
I vigneti della Borgogna sono la cornice della 7ª tappa della Grande Boucle 2024: i 25,3 km da Nuits Saint Georges a Gevrey Chambertin non sono però un affare da cronomen puri. A dispetto di un'altimetria perlomeno approssimativa, infatti, la strada tende costantemente all'insù fino allo strappo-spartiacque di Reulle-Veroy (1800 metri al 6,5%) che precede la veloce discesa in direzione dell'ultimo intermedio. Più agevole il finale, nonostante un paio di curve insidiose a poca distanza dal traguardo.
Il britannico Mark Cavendish (Astana) inaugura la parata dei 174 corridori al via della cronometro. Il primo riscontro interessante arriva dallo svizzero Stefan Bissegger (EF EasyPost), che sale in vetta con il tempo di 30'06", lasciandosi momentaneamente alle spalle gli spagnoli Oier Lazkano (Movistar, a 27") e Raul Garcia (Arkéa-B&B Hotels, a 38"), l'australiano Michael Matthews (Jayco-AlUla, a 41") e il tedesco Nils Politt (UAE Emirates, a 43"). Bissegger viene seriamente insidiato dal francese Kevin Vauquelin (Arkéa): il vincitore della tappa di Bologna distanzia nettamente lo svizzero, chiudendo in 29'45", ma il belga Victor Campenaerts (Lotto-Dstny) lo fulmina a sua volta per soli 76 centesimi.
Evenepoel in testa fin dal primo intermedio
L'ex campione europeo difende il primato per circa un'ora, lasciandosi alle spalle anche lo svizzero Stefan Küng (Groupama-FDJ), passato in testa agli 8,6 km prima di essere tradito da un salto di catena. L'attenzione si sposta dunque sulla performance del belga Wout van Aert (Visma-Lease a Bike), indicato da più parti come uno dei più autorevoli rivali di Evenepoel. Tuttavia, il 29enne di Herentals scivola ben presto nell'anonimato, incassando quasi 1' dal connazionale. Meglio seguire l'irlandese Ben Healy (EF) che, dopo aver inscenato un paio di attacchi fuori copione nelle tappe italiane, disputa una buona cronometro, piazzandosi appena dietro a Campenaerts e Vauquelin con il crono di 29'51". Anche lo statunitense Matteo Jorgenson (Visma) viaggia a stretto contatto con il cronoman della Lotto che, tuttavia, riesce a difendere il primato per un paio di secondi. Nel frattempo, è scoccata l'ora di tutti gli uomini di classifica: tra le 16.45 e le 17 prendono il via lo sloveno Primoz Roglic (Red Bull-BORA-Hansgrohe), lo spagnolo Juan Ayuso (UAE), il danese Jonas Vingegaard (Visma), il belga Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) e lo sloveno Tadej Pogacar (UAE).
Fin dai primi chilometri, la tendenza appare piuttosto chiara: l'iridato a cronometro di Glasgow 2023 in testa al primo intermedio con il tempo di 9'39". La maglia gialla transita con 4" di ritardo, più indietro Vingegaard (a 11"), Roglic (a 20") e Ayuso, staccato di quasi mezzo minuto. Il capitano della Red Bull appare in affanno, ma la sua prova salirà di livello con il passare dei minuti: in attesa dei primissimi, Roglic riesce finalmente a scalzare Campenaerts con il tempo di 29'26". Il dato più eclatante della giornata, però, arriva dal secondo riscontro cronometrico: in cima allo strappo più duro del percorso, infatti, il bicampione del mondo belga (18'13") ha raddoppiato con gli interessi il vantaggio sulla maglia gialla, ora staccata di 10". Dal canto suo, Vingegaard lascia sul terreno 23", mentre Roglic paga un disavanzo di 38". Il 25enne di Komenda approfitta della discesa per rilanciare l'andatura e guadagnare su Evenepoel, apparso invece più cauto. Tuttavia, non appena si imbocca l'ultimo tratto pianeggiante, il belga di casa Soudal riprende a macinare un rapporto lunghissimo che gli consente di distanziare nuovamente Pogacar. Un solo brivido per il 24enne di Aalst: un calo di pressione della ruota posteriore che lo obbliga a rallentare il passo per qualche secondo. Un piccolo inconveniente che - a conti fatti - gli impedisce di allargare le distanze dai rivali, senza tuttavia negargli la soddisfazione del primo successo in carriera sulle strade dell'esagono.
Questi i distacchi alla fine della cronometro: Evenepoel vittorioso in 28'52" davanti a Pogacar, attardato di 12". 3° posto per Roglic che - a dispetto dei 34" di distacco - chiude in crescendo la sua crono, scavalcando il danese della Jumbo di 3". 5° posto per Campenaerts (a 52"), poi Vauquelin (s.t.), Jorgenson (a 54"), il portoghese Joao Almeida (a 57"), Healy (a 59") e Küng (a 1'). Oltre ad Ayuso (a 1'18"), perdono terreno anche lo spagnolo Carlos Rodriguez (INEOS, a 1'27"), il britannico Simon Yates (Jayco, a 1'33"), il colombiano Egan Bernal (INEOS, a 2'16") e l'italiano Giulio Ciccone (Lidl-Trek), che ha accusato al traguardo un ritardo di 2'27".
La nuova classifica
Pogacar conserva le insegne del primato con 33" su Evenepoel, 1'15" su Vingegaard e 1'36" su Roglic. Il resto della concorrenza - capeggiata da Ayuso - viaggia con un ritardo superiore ai 2'.
Il Tour de France ripartirà sabato con l'ottava tappa, da Semur en Axois a Colombey Les Deux Eglises per complessivi 183,4 km. Il percorso particolarmente ondulato - con 2 GPM di 3ª categoria e altre tre salite di 4ª categoria - renderà piuttosto complicata l'opera delle squadre interessate a blindare la corsa in previsione di una possibile volata. Pertanto, non sarebbe sorprendente se una fuga andasse in porto.
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