Magnifico, Lorenzo. Fortunato dopo lo Zoncolan si prende anche il Grappa
Due indizi non fanno una prova, ma aiutano a formarsi un'idea. Se si chiamano Zoncolan e Grappa, ne delimitano i contorni con una certa precisione: evidentemente non escludono possibili errori di lettura, ma sono utili. Riescono a far capire che sì, forse Lorenzo Fortunato ha iniziato a trovare la sua dimensione: dopo essersi preso il Kaiser al Giro d'Italia, e averlo fatto con una certa autorevolezza, il venticinquenne della Eolo-Kometa vince anche sul Monte Grappa, si prende la maglia di leader e ipoteca il successo finale all'Adriatica Ionica Race, corsa ideata da Moreno Argentin.
La seconda tappa di 148.2 km, iniziata da Vittorio Veneto, era quella che doveva definire la classifica, in attesa dell'epilogo di domani sugli sterrati emiliani tra Ferrara e Comacchio. Fortunato ha dato una dimostrazione di forza per come ha vinto, per la capacità – assieme a Merhawi Kudus (Astana-Premier Tech) e Giovanni Carboni (Bardiani CSF Faizanè) – di andare a riprendere Vadim Pronskiy (Astana-Premier Tech). Il kazako, tra i più attivi nella salita conclusiva (18 km con una pendenza media dell'8,9%), era partito all'ultimo chilometro, riuscendo a resistere fino ai 600 metri. Non è bastato, nemmeno con un compagno di squadra nel drappello degli inseguitori.
Non è stato sufficiente perché Fortunato ha spinto, con potenza e agilità, arrampicandosi sul tratto più duro dell'ascesa di Cima Grappa andando a cogliere un successo, il secondo in carriera, che gli dà una dimensione nuova. Più in linea con le qualità, maggiormente incline a quelle che erano – e rimangono – le aspettative sul bolognese. Dietro di lui l'eritreo Kudus e il kazako Pronskiy.
La fuga di giornata è stata animata da Mattia Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Luca Rastelli (Team Colpack-Ballan), Andrea Debiasi (Cycling Team Friuli), Ricardo Tosin (General Store), Francesco Zandri (Work Service Dynatek Vega) e Riccardo Verza (Zalf Euromobil Désirée Fior). Ma l'attesa era tutta per la salita conclusiva e, neanche a dirlo, il gruppo ha ripreso i sei avventurieri ai piedi di Cima Grappa, dopo che gli stessi avevano messo insieme un vantaggio massimo di 2'21".
Poi si è iniziato a fare sul serio. Prima il gruppo si è ridotto a 40 unità, scese successivamente a 25. Kudus era stato il primo a rompere gli indugi, portandosi dietro Pronsky, Carboni e il compagno di squadra di quest'ultimo Filippo Zana, che a stretto giro si staccava per essere raggiunto da Fortunato e altri due Bardiani CSF Faizanè quali Luca Covili e Alessandro Monaco. Fortunato era il più attivo nel tentare di chiudere, mentre davanti il duo Astana-Premier Tech tentava di liberarsi di Carboni.
L'epilogo l'abbiamo già raccontato. Pronskiy parte ai mille metri e sembra potercela fare, ma deve fare i conti con Fortunato: Lorenzo bussa per la seconda volta e tratteggia dinnanzi a sé un nuovo orizzonte.