Felix Gall vincitore a Leukerbad al Tour de Suisse © AG2R Citroën-Getty
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Felixità, quando vinci una tappa e ti prendi la maglia, la Felixità

Felix Gall protagonista al Tour de Suisse: va via da solo sulla strada verso Leukerbad, fa il vuoto e conquista il primo successo da professionista e il primo posto in classifica. Remco Evenepoel in difesa

14.06.2023 18:50

Felix Gall ha 25 anni e finora si era parlato di lui come di una buona promessa del ciclismo da gare a tappe. Cresciuto nel Development Team della Sunweb, squadra con cui è poi passato al professionismo nel 2020, dallo scorso anno è transitato all'AG2R Citroën con la cui maglia ha esordito in un GT, al Giro d'Italia, facendo solo intravedere cose discrete a sprazzi nella corsa rosa; comunque i suoi piazzamenti nelle classifiche delle altre corse WT erano in miglioramento: 12esimo al Paesi Baschi, 15esimo al Polonia; in mezzo, un sesto posto al Tour of the Alps.

Quest'anno il salto di qualità per l'austriaco è stato piuttosto evidente sin da inizio stagione: le top ten hanno cominciato a moltiplicarsi, anzi di fatto tutte le corse (ci riferiamo tanto a classifiche generali quanto a gare in linea) a cui Gall ha preso parte le ha chiuse nei 10, a eccezione della Tirreno-Adriatico in cui è stato 16esimo. E il suo imminente debutto al Tour de France è preceduto oggi dalla prima vittoria da professionista, lui che sinora aveva esultato solo per la GC dell'Istrian Spring Trophy 2019, una corsa .2 disputata e vinta quando Felix era ancora nel team sviluppo della Sunweb.

Oggi Gall ha preso tutto quello che poteva prendere, attaccando dalla distanza (oltre 20 km dalla conclusione), distanziando gli avversari del Tour de Suisse e chiudendo la giornata con la più classica delle doppiette, quella “tappa&maglia” che fa entrare ufficialmente la sua carriera in una nuova fase.

Giro di Svizzera 2023, la cronaca della quarta tappa

Quarta tappa del Giro di Svizzera 2023, la Monthey-Leukerbad misurava 152.5 km e prevedeva un finale tutto tra le montagne. Tra i non partiti di giornata anche Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan), poi per lunghi chilometri non è partita nemmeno la fuga, finché in 10 non sono riusciti a prendere il largo dopo quasi 50 km di tappa: Kristian Sbaragli (Alpecin-Deceuninck), Luca Mozzato (Arkéa Samsic), Jhonatan Narváez (INEOS Grenadiers), Stan Dewulf (AG2R Citroën), Nikias Arndt (Bahrain-Victorious), Lilian Calmejane (Intermarché-Circus-Wanty), Lluís Mas (Movistar), Kevin Vermaerke (DSM), Daryl Impey (Israel-Premier Tech) e Pascal Eenkhoorn (Lotto Dstny) sono riusciti a mettere insieme quasi 3' di vantaggio massimo, poi sulla salita di Crans Montana a metà tappa Gino Mäder (Bahrain) si è messo sulle loro tracce ai -68 e li ha raggiunti nel giro di quattro chilometri.

Dal plotone sono poi usciti Nickolas Zukowsky (Q36.5), che strada facendo ha raggiunto Mozzato, staccatosi dal primo gruppo, quindi Jérémy Cabot (TotalEnergies) e Fabio Felline (Astana); Eenkhoorn si è preso il Gpm dei -56 davanti a Calmejane (il quale ha così scavalcato Zukowsky dal primo posto nella classifica degli scalatori), il gruppo è transitato a circa due minuti e ai -37 ha raggiunto tutti gli intercalati (che intanto si erano uniti). A tirare, dopo la Trek-Segafredo del leader Mattias Skjelmose Jensen, ci si è messa anche la UAE Emirates con Jay Vine (destinato però a ritirarsi dalla corsa più avanti).

Dewulf ha vinto il traguardo a punti di Sierre, poco dopo ai -35 Eenkhoorn su Calmejane ha conquistato il Gpm di Varenstrasse, intanto anche Mas perdeva contatto dai primi; ai -29 Sbaragli ha piazzato un attacco personale di cui non è stato troppo chiaro il senso, comunque un chilometro e mezzo dopo il toscano si è rialzato; in gruppo, sempre a 2' circa, era ora la Jumbo-Visma a tirare. Ai -24 Dewulf si è preso entrambi gli sprint con abbuoni del Tissot KM e un attimo dopo si era già in salita verso Dorben.

Lungo la scalata il gruppetto di testa si è via via dissipato e a poco è valso il tentativo solitario di Calmejane, partito ai -21 (e a 6.5 dalla vetta) e destinato a scoppiare nel giro di due chilometri; negli stessi momenti dal gruppo partiva la coppia AG2R Mikaël Cherel-Felix Gall, col primo incaricato di lanciare il secondo (già protagonista ieri col secondo posto a Villard-sur-Ollon). L'austriaco è presto rimasto solo, ha raggiunto e superato anche l'altro compagno Dewulf e rapidamente - ai -19 - si è portato sui primi (ultimi superstiti della fuga: Narváez, Mäder e Vermaerke) per mollarli praticamente subito: giusto l'ecuadoriano è rimasto al mozzo di Gall per qualche centinaio di metri.

Anche in gruppo succedevano cose: Juan Ayuso (UAE) è andato presto in sofferenza, così come Magnus Sheffield (INEOS Grenadiers) e Ion Izagirre (Cofidis), tutti uomini in top ten; la Soudal-Quick Step è passata a tirare, poi ai -18 è scattato Romain Bardet (DSM) che strada facendo ha trovato un po' di aiuto da parte del rinculante Vermaerke, e a questo punto anche Remco Evenepoel (Soudal) ha visto le streghe, perdendo contatto dal drappello della maglia gialla.

L'anarchia è esplosa, si è mosso Pello Bilbao (Bahrain) e ciò ha portato ad annullare l'azione di Bardet mentre Gall conservava un minutino di margine sui primi inseguitori; nel gruppetto c'erano pure Cian Uijtdebroeks e Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), Wilco Kelderman (Jumbo), Harold Tejada (Astana), Skjelmose e i raggiunti Narváez e Vermaerke, il quale per sicurezza continuava a tirare per tutti. Poco più indietro Remco era con Sylvain Moniquet (Lotto), Oier Lazkano (Movistar), Rigoberto Urán (EF Education-EasyPost) e Michael Storer (Groupama-FDJ); ancor più attardati Sheffield, Ayuso e Izagirre.

I vari gruppetti tendevano alla ricomposizione, così ai -16 Bilbao e poco dopo Kelderman hanno provato a rilanciare l'azione, ma dietro l'angolo, ai -14.5, c'era una discesina destinata ad annacquare i tentativi di selezione in salita; Gall qui ha recuperato energie in vista dell'ultimo pezzo di salita verso il Gpm di Höhenweg, situato a 3.5 km dalla fine.

Ai -9 Lazkano è uscito dal gruppetto inseguitore e si è finito totalmente nel giro di 500 metri; meglio ha fatto Bardet, ripartito poco dopo guadagnando una quindicina di secondi e ispirando alle proprie spalle la reazione di Uijtdebroeks e Kelderman e in seconda battuta di Evenepoel con Urán. In tutto ciò, Gall continuava a tenere benissimo. Kelderman è rimasto da solo con Bardet nel mirino, quindi ai -5.5 Bilbao è scattato a propria volta dal gruppetto dietro.

Ai -4.5 Kelderman ha raggiunto Bardet, poi è rientrato pure Bilbao ma in vista del Gpm si sono riaccodati ancora Remco, Skjelmose e gli altri; Gall aveva ormai in tasca la vittoria di tappa, e a questo punto restava da fare un ulteriore sforzo in discesa per completare un piccolo grande capolavoro, ovvero la conquista - col successo parziale - anche della maglia di leader.

Detto fatto, Felix ha centrato il doppio obiettivo: nel gruppetto Bardet ci ha provato un altro paio di volte ma senza fare danni, e sulla rampetta d'arrivo Evenepoel si è preso il secondo posto a 1'02", precedendo Skjelmose cronometrato a 1'03". Tra questo distacchino preso e l'abbuono per il secondo posto mancato, il danese della Trek ha dovuto effettivamente cedere a Gall la maglia gialla per appena 2". Remco segue a 16", Bilbao e Kelderman (57" e 1'12" i rispettivi distacchi) superano Ayuso che perde tre posizioni e ora è sesto a 1'18" dopo aver pagato 1'51" all'arrivo.

Domani la quinta tappa del Giro di Svizzera 2023 è la Fiesch-La Punt di 211 km per una frazione lunga e dura: in partenza si affronterà il Furkapass, quindi sarà doppiato l'Oberalpass prima di un lunghissimo fondovalle che porterà la carovana all'ultima scalata di giornata, quella all'Albulapass, 17.5 km di ascesa con pendenza media prossima al 7% e Gpm ai -10. C'è ancora spazio e modo di riscrivere la classifica, insomma.

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