
Sette colori per sette corridori: la trovata di Alex Dowsett per l'XDS Astana
La formazione sino-kazaka ha corso la cronosquadre alla Parigi-Nizza con guanti e copriscarpe di colori diversi: l'ingegnere delle prestazioni spiega perché
La Visma-Lease a Bike ha vinto la cronometro a squadre della terza frazione della Parigi-Nizza, ma non è la sola squadra che ha dato nell'occhio durante la prova di ieri. I sette corridori dell'XDS Astana, infatti, sono scesi in strada indossando guanti e copriscarpe di sette colori diversi: l'idea è venuta ad Alex Dowsett, ingegnere delle prestazioni della squadra, che ha spiegato su Instagram la sua trovata.
Dowsett: “Viverla dall'ammiraglia è una cosa nuova per me”
"Una cronometro a squadre dall'ammiraglia è stata qualcosa di nuovo per me" ha scritto l'ex cronoman britannico, che si è ritirato dalle corse nel 2022. "Ero infinitamente più nervoso di ogni cronometro a squadre che ho corso da corridore. I ragazzi hanno corso bene, stiamo ancora migliorando sul fronte cronometro, quindi il risultato è stato incoraggiante".

L'Astana ha chiuso la sua prova in tredicesima posizione, a 1'02"61 dalla Visma-Lease a Bike. "I guanti e i copriscarpe sono un'idea che mi frullava in testa da molto tempo e sono stato grato che il team mi abbia permesso di sperimentare e che i corridori ci abbiano creduto. E che l'UCI l'abbia approvato! È una piccola vittoria, ma ogni vittoria conta in questo mondo ultra-competitivo".
Un piccolo vantaggio per corridori e direttori sportivi
"In una cronometro a squadre, dopo aver fatto un turno davanti, devi rimetterti in linea con i corridori al momento giusto, in sesta o settima posizione: anche questo richiede un grande sforzo. Se non riesci subito a tornare in linea, devi fare un terzo grande sforzo per riaccodarti. E si reagisce più velocemente alle cose che si vedono con la coda dell'occhio rispetto a quando si devono guardare direttamente", ha detto Dowsett.
"La cosa più difficile delle cronometro a squadre è che tutti sembrano uguali. La frazione di secondo di cui dubiti ‘È Tejada quello accanto a me o Teunissen?’ può essere decisiva. La prima cosa che vedi è la mano di qualcuno. Così ho pensato: e se dessimo a ogni persona guanti di colore diverso? Invece di cercare di capire chi si ha accanto dal suo stile in bicicletta o invece di contare i ciclisti, si può semplicemente ricordare il colore. E così abbiamo realizzato guanti in sette colori diversi. Nicolas Vinokourov li ha in arancione brillante, Cees Bol li ha neri, Mike Reunissen rosa, Harold Tejada arancione chiaro e così via. Ognuno indosserà guanti e copriscarpe del proprio colore. È solo un piccolo vantaggio per i corridori, non nascondiamoci dietro un dito: non stiamo certo migliorando l'aerodinamica. Ma può esserlo anche per i direttori sportivi in macchina: un colore è più facile da riconoscere rispetto a un numero".