Nella Città Giardino spunta un fiore biondino
Tadej Pogacar vince a Varese la Tre Valli battendo allo sprint Sergio Higuita e un inossidabile Alejandro Valverde. Diego Ulissi, Domenico Pozzovivo e Vincenzo Nibali tra i protagonisti di giornata
Con una facilità a tratti imbarazzante Tadej Pogacar continua da tre anni ormai a infilare vittorie (e piazzamenti) di prestigio una dietro l’altra e le classiche italiane di fine stagione sono tra le sue prede preferite. Dopo che lo scorso anno aveva colto “solo” il terzo posto alla Tre Valli Varesine, oggi lo sloveno ha messo a posto le cose concretizzando il gran lavoro della propria armata, l’UAE Emirates, andando a cogliere l’ennesimo nobile acuto della propria carriera. Il grande punto di domanda ora è se Tadej riuscirà sabato a bissare il titolo al Lombardia contro avversari molto competitivi come il Mas dell’ultima settimana e il Vingegaard ammirato in Croazia. Ricordando come andarono le cose nel 2021, quando nonostante qualche batosta subita nei giorni precedenti la classica delle foglie morte Pogacar riuscì a seminare tutti sul Ganda, la risposta parrebbe affermativa, tuttavia la corsa di sabato appare più in bilico che mai data l’assenza di un chiarissimo favorito, ruolo che in questo momento nemmeno il fenomeno sloveno può recitare.
Per il resto, la corsa di oggi ci consegna un Mas in grande spolvero e sempre in totale controllo della situazione, un Higuita a correnti alterne che però nelle grandi classiche può comunque tirar fuori il proprio innato talento e soprattutto una truppa italiana che in vista di sabato può sorridere: Pozzovivo e Nibali continuano nonostante l’età a tener alta la bandiera tricolore e con un po’ di fortuna possono far saltar fuori un gran risultato tra quattro giorni.
Infine, come si suol dire, ultimo ma non ultimo Alejandro Valverde, il campione spagnolo che a 42 anni suonati è ancora lì assettato di successo. Oggi come giovedì scorso non è riuscito a chiudere il cerchio, difficilmente lo farà sabato, ma ci lascia comunque per sempre il ricordo di un atleta competitivo ai massimi livelli fino alla fine.
L’odierna Tre Valli Varesine, arrivata quest’anno a toccare quota 101 edizioni, presenta un tracciato duro e impegnativo altimetricamente, caratterizzato da due circuiti che si articolano attorno a Varese, città che ospita l’arrivo della corsa. Dopo 40 chilometri dalla partenza di Busto Arsizio si transita già per la prima volta sulla linea del traguardo di Via Sacco; seguono poi otto giri di 13 chilometri con al proprio interno gli strappi di Casbeno (2.5 km al 4.9%) e di Montello (2 km al 5.2%). Infine, ai -50 si entra nel circuito finale di 25 km (2 tornate) contente le ascese di Morosolo (1.6 km al 7.8%) e Casciago (1.8 km al 5%), oltre a quelle di Casbeno e Montello già presenti nel giro “breve”. In totale 195 km nel menù di gara.
La fuga di giornata si forma molto presto ed è composta da ben dieci atleti: Daryl Impey (Israel-Premier Tech), Mathias Vacek (Trek-Segafredo), Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert), Samuele Zoccarato (Bardiani-CSF-Faizanè), Johan Meens (Bingoal Pauwels Sauces WB), Joel Nicolau (Caja Rural-Seguros RGA), Mattia Bais (Drone Hopper-Androni), Mark Christian (EOLO-Kometa Cycling Team), Héctor Carretero (Equipo Kern Pharma) e Mattéo Vercher (TotalEnergies). Dato il cospicuo numero di corridori in testa e la caratura di alcuni di questi, il gruppo non concede mai troppo spazio, lasciando loro al massimo 3’30”. Si occupano di regolare l’andatura principalmente tre squadre: UAE Team Emirates per Tadej Pogacar, Movistar per Alejandro Valverde (prossimo al ritiro, l’ultima corsa in carriera sarà Il Lombardia di sabato) e AG2R Citroën Team per Benoît Cosnefroy.
Ai -83 Stefano Oldani (Alpecin-Deceuninck) rompe gli indugi attaccando sul Montello, ma George Bennett (UAE) e la Movistar fanno buona guardia riprendendolo tempestivamente. Ai -76, al passaggio sul traguardo, il gap tra battistrada e plotone è di poco inferiore al minuto e mezzo. Questo è il segnale che Hermans attendeva: bisogna accelerare. Al ritmo del belga rispondono solo Vercher, Bais e Vacek, mentre gli altri quattro fuggitivi perdono contatto dal quartetto di testa (Impey e Nicolau si erano staccati già da tempo). Grazie a questa mossa i battistrada riguadagnano qualche secondo, ma è solo questione di pochi chilometri prima che il gruppo torni a recuperare in fretta su di loro, presentandosi all’inizio della prima tornata lunga, cioè a 50 km dall’arrivo, con un passivo di appena 20″. Nel mezzo Marco Brenner (Team DSM), fuoriuscito dal plotone tremila metri prima. Il tedesco ricuce il gap nei confronti del quartetto ai -49, andando a formare un interessante quintetto di attaccanti, il cui destino è, purtroppo per loro, già segnato.
Ben presto infatti il gruppo riassorbe i fuggitivi grazie allo scatto di Miguel Ángel López (Astana Qazaqstan), ben marcato da João Almeida (UAE) e da tutto il resto del plotone. Tornati in pianura è la Total ad occuparsi di mantenere alto il ritmo e di rispondere al tentativo di allungo di Alessandro De Marchi (Israel), vincitore della Tre Valli nel 2021. Arrivati sulle prime rampe del Morosolo Jay Vine (Alpecin) sferra l’attacco e nessuno osa andargli dietro. La UAE si riorganizza velocemente e grazie al lavoro di Rafal Majka lo riprende in cima allo strappo. I seguenti dieci chilometri proseguono senza scossoni, tutti in fila dietro al trenino emiratino. A spezzare l’equilibrio ci pensa Tim Wellens (Lotto Soudal) ai -28 con un allungo in discesa poco prima di Casbeno. Il belga tuttavia non prende il largo e viene ripreso subito da Almeida. A un giro dalla fine il gruppo è ancora compatto e ricco di almeno un centinaio di unità.
Altra tornata e altro giro di strappi, si parte col Montello. Rompono gli indugi quasi immediatamente Ineos Grenadiers con Daniel Martínez e UAE con Davide Formolo, marcati da Jesús Herrada (Cofidis) e Iván Sosa (Movistar), ma l’Astana chiude in favore del capitano Vincenzo Nibali. Tenta quindi di andarsene Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe), sorpassato a doppia velocità da Sjoerd Bax (Alpecin) e Attila Valter (Groupama-FDJ). Anche i due succitati però non riescono a fare il vuoto e il plotone si riappalla prima della salita di Morosolo, la più difficile tra le quattro del circuito finale. Diego Ulissi (UAE) accelera a inizio strappo e Pogacar lo lascia andare. Spetta dunque a Enric Mas (Movistar), probabilmente il più forte in salita alla luce della prestazione di sabato, chiudere sul toscano. Lo spagnolo si porta dietro Pogacar, Adam Yates (Movistar), Valverde, Cosnefroy e molti altri, tra cui Domenico Pozzovivo (Intermarché) e Nibali.
Terminate le pendenze dure i big si rialzano e tocca ancora a Ulissi mettere ordine. L’andatura dell’azzurro non è altissima a causa della fatica accumulata in precedenza e Thomas Gloag (Jumbo Visma) allora ne approfitta con uno scatto ben piazzato. Le squadre dei favoriti tentennano per qualche secondo, poi ci pensa Mas chiarire le idee di tutti riportandosi in solitaria sul britannico. La UAE è quindi costretta a ricucire e lo fa senza indugi con un encomiabile Ulissi. Ai -4, inizio dello strappo di Casbeno, il gruppetto dei migliori è compatto e comprendente circa trenta corridori, tutto ancora da decidersi. Nibali prova a sorprendere gli altri con un gran colpo di classe e prende subito una manciata di secondi, ma la massiva presenza dei Movistar dietro è schiacciante: Mas si riporta sul siciliano ai -3 ed Einer Rubio si mette in testa ai -2.5 continuando a tirare pancia a terra fino alla flamme rouge; tutto in funzione della volata dell’Embatido Valverde.
All’ultimo chilometro è nuovamente Mas ad accelerare per allungare il drappello e mettere il murciano nelle migliori condizioni possibili per sprintare. Pogacar è in seconda posizione seguito dallo stesso Alejandro, poi la coppia Bora Aleksandr Vlasov-Sergio Higuita. Il russo lancia la volata del colombiano ai 300 metri, Valverde e Pogacar non attendono oltre. Il lunghissimo sprint vive del testa a testa tra lo sloveno e lo spagnolo con un Higuita rimontante, ma negli ultimi 50 metri Tadej allunga e si prende il successo numero quindici in stagione. Seconda piazza per Higuita che proprio nel finale sorpassa Valverde, terzo. Ai piedi del podio, ma piuttosto distante dal trio che si è giocato la vittoria, Pierre Latour (Total), il quale precede Cosnefroy, quinto, Yates, sesto, e Bauke Mollema (Trek), settimo. Ottavo posto e primo degli italiani Pozzovivo, autore di un’altra prova molto convincente in vista di sabato. Chiudono la top ten Herrada e Rudy Molard (Groupama).