Van Avermaet ha ancora fame, tappa e maglia in Oman
Dopo un 2017 superlativo, Greg Van Avermaet (BMC Racing Team) non vuole perdere l'abitudine alla vittoria e conquista la terza frazione del Tour of Oman, arrivando 3 secondi davanti a Rui Costa (UAE Team Emirates) e Alexey Lutsenko (Astana Pro Team).
Con i suoi 179,5 km, la German University of Technology-Wadi Dayqah Dam è la tappa più lunga di questa edizione e presenta un GPM (800 m all'8%) a soli 8 km dal traguardo, seguito da un finale tortuosissimo. Questa combinazione potrebbe tagliare fuori buona parte dei velocisti.
Come di consueto in questi giorni, la fuga prende forma nei primissimi chilometri e a formarla è ancora una volta un quartetto: la maglia oro Loïc Chetout (Cofidis), Xandro Meurisse (Wanty-Groupe Gobert), Wouter Wippert (Roompot-Nederlandse Loterij) e Nicholas Schultz (Caja Rural-Seguros RGA) raggiungono ben presto i 3 minuti di vantaggio.
Il primo gpm di giornata è quello di Jabal Street (affrontato più volte nel corso di queste tappe) e la sinfonia non è cambiata da ieri: è sempre Chetout, su Schultz e Meurisse, a passare in testa e ad affermare la sua leadership nella classifica del corridore più aggressivo. Mentre i fuggitivi si accingono a superare lo sprint intermedio, appannaggio del corridore della Cofidis, il loro vantaggio tocca i 5 minuti.
La squadra della maglia rossa Nathan Haas (Katusha-Alpecin) decide di accelerare notevolmente il passo dimezzando di fatto il vantaggio a 50 km dal traguardo. Poco dopo, Chetout non fa sconti e si porta a casa anche il gpm di Quriyat. Nella stessa località della salita si trova anche l'ultimo traguardo volante di giornata: non sarebbe nemmeno necessario specificare chi è passato primo, ovviamente Loïc Chetout, che dopo lo sprint si rialza dalla fuga e attende il gruppo, che insegue a 2 minuti.
La fuga viene definitivamente annullata a 20 km dalla fine grazie alla Katusha-Alpecin, che continua a condurre il plotone con un ritmo alto per prendere la salita finale in testa. È Omar Fraile (Astana Pro Team) ad accelerare notevolmente sule pendenze di Wadi Dayqah scremando il gruppo mentre il suo compagno Jan Hirt passa in testa al gpm : i due stanno cercando di tagliare fuori i velocisti puri per favorire la vittoria di Lutsenko, già terzo ieri.
Il gruppo è ridotto a 50 unità ed è ancora la squadra kazaka spingere forte quando mancano 5 km all'arrivo. Gli ultimi 3 chilometri presentano una serie di curve ad alta velocità per cui diventa importantissima la posizione che si ha in gruppo e la BMC non si fa trovare impreparata prendendo le redini negli ultimi 1000 metri e conducono egregiamente Greg Van Avermaet alla vittoria, sfiorata nella tappa di ieri. L'attacco decisivo è avvenuto negli ultimi 500 metri, quando la strada iniziava a salire ancora.
Al secondo posto, a 3", Rui Costa (UAE Team Emirates) e al terzo, Alexey Lutsenko (Astana Pro Team). Chiude il gruppetto Gorka Izagirre (Bahrain-Merida). A 7 secondi la coppia formata dal leader Nathan Haas (Katusha-Alpecin) e Magnus Cort Nielsen (Astana Pro Team). Chiudono la top 10 a 9" Odd Christian Eiking (Wanty-Groupe Gobert), nuova maglia bianca, Dries Devenyns (Quick-Step Floors), Miguel Ángel López (Astana Pro Team) e Jesús Herrada (Cofidis). Vincenzo Nibali arriva invece a 17", un distacco non ottimale in ottica classifica generale.
Van Avermaet indossa dunque la maglia rossa di leader con 11" su Lutsenko e 13" su Haas. Domani sarà presumibilmente una tappa da volata ristretta, con la salita di Jabal Street da scalare 3 volte negli ultimi 40 chilometri. Un anno fa si impose Alexander Kristoff su Colbrelli e Van Avermaet.
Come di consueto l'account Twitter della corsa propone le immagini dell'ultimo chilometro.
https://twitter.com/tourofoman/status/964159743769153537