I corridori della Decathlon AG2R La Mondiale Development al via del Giro d'Italia Next Gen © Xavier Pereyron
Mondo Continental

Decathlon AG2R Development, una fabbrica di professionisti

Al primo anno fra le Continental, la formazione francese, vivaio dell'omonimo team WorldTour, ha conquistato ben dieci vittorie e vedrà salire di categoria nel 2025 ben sette dei dieci corridori in rosa quest'anno

02.10.2024 23:36

Trentaduesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: Tour of Huangshan, Tour d’Eure-et-Loir, GP Cerami, Oita Urban Classic e la Decathlon AG2R La Mondiale Development, che vedrà passare fra i professionisti il 70% dei suoi corridori.

Le corse della settimana

Tour of Huangshan

Il podio finale del Tour of Huangshan
Il podio finale del Tour of Huangshan © BIKE AID

In Cina è andato in scena il Tour of Huangshan, corsa a tappe di tre giorni che ha esordito nel calendario internazionale lo scorso anno. Al via erano presenti diciotto squadre: quindici Continental, le selezioni nazionali di Hong Kong e Serbia e una formazione dilettantistica francese.

La prima tappa era semplicissima: presentava, infatti, dieci giri di un circuito di quattordici chilometri del tutto privo di difficoltà altimetriche. L’arrivo in volata sembrava la soluzione più probabile e così è stato: il più veloce è stato l’unico corridore WorldTour presente, Dušan Rajović. Il serbo della Bahrain-Victorious, in gara con la sua nazionale, ha avuto la meglio su due corridori con un passato tra i professionisti, l’estone Martin Laas (Ferei-Quick Panda) e il russo Roman Maikin (Chengdu), e ha conquistato, ovviamente, la maglia di leader.

La seconda frazione prevedeva un profilo molto ondulato con diverse salite nei primi ottanta chilometri e un finale un po’ più semplice. La giornata si è rivelata buona per una fuga, con sette corridori che hanno messo nel sacco il gruppo. La volata fra i battistrada ha premiato Roman Maikin, che è tornato a vincere una corsa internazionale dopo quattro anni di digiuno. Il trentaquattrenne ha superato due ex professionisti estoni, Karl Patrick Lauk (Huansheng-SCOM) e Mihkel Räim (Ferei-Quick Panda), ed è passato in testa alla classifica.

L’ultima tappa era di gran lunga la più impegnativa, con una salita abbastanza lunga, che si concludeva a circa 20 km dal traguardo. La selezione è stata meno netta del previsto: l’australiano Kane Richards è riuscito ad andare via da solo, ma ha concluso con soli 11” di vantaggio su un gruppo di circa venticinque uomini, in cui Dušan Rajović ha regolato Mihkel Räim.

Roman Maikin ha conquistato il successo finale (e la classifica a punti), con 7” di margine su Mihkel Räim e 19” sull’eritreo Yoel Habteab (BIKE AID), miglior giovane della corsa. Emmanuel Cognet (France Défense) è stato il re degli scalatori, mentre la Chengdu ha vinto la graduatoria a squadre, nonostante il suo uomo simbolo, Petr Rikunov, sia rimasto un po’ nell’ombra. 

Tour d’Eure-et-Loir

Antoine L'Hote vince il Tour d'Eure-et-Loir
Antoine L'Hote vince il Tour d'Eure-et-Loir © amandineglt_photos

In Francia si è disputato il Tour d’Eure-et-Loir, una corsa a tappe di tre giorni entrata nel calendario UCI nel 2019, ma la cui prima edizione risale al 1949. Quest’anno hanno partecipato venti squadre: quattordici Continental e sei formazioni dilettantistiche francesi.

La prima tappa era sulla carta la più semplice delle tre in programma, ma si è rivelata subito decisiva: all’inseguimento dei tre fuggitivi di giornata, si è mosso un drappello molto numeroso. Nonostante un vantaggio che non si è mai dilatato, sono stati i membri di questo plotoncino a giocarsi il successo: con un attacco a 4 km dal traguardo, Antoine L’Hote (Decathlon AG2R Development) ha fatto la differenza, andando, così, a conquistare la vittoria. Per la St.Michel-Mavic-Auber 93 è stata una beffa clamorosa: Théo Delacroix ha chiuso secondo a 4” e Joris Delbove terzo a 11”. Il gruppo principale ha pagato al vincitore 17” ed è stato preceduto anche da Baptiste Gillet (Arkéa - B&B Hôtels Continentale). 

La seconda frazione era molto più impegnativa della precedente, a causa degli innumerevoli strappetti disseminati lungo il percorso. Negli ultimi 25 km, però, non c’erano asperità e coloro che si erano avvantaggiati sono stati ripresi. Alla fine cinquanta corridori si sono giocati la vittoria in volata e lo spunto migliore è stato quello di Valentin Tabellion (Van Rysel-Roubaix), che si è messo alle spalle Emmanuel Houcou (AVC Aix-en-Provence) e Florian Dauphin (Arkéa-B&B Hôtels Continentale). Nelle prime tre posizioni della generale non ci sono stati cambiamenti. 

L’ultima tappa presentava un percorso non troppo impegnativo, ma con l’ultimo chilometro in leggera salita. Ci sono stati tanti attacchi, ma nessuno ha avuto buon esito e il gruppo è tornato compatto. A causa di una caduta nel finale, il plotone si è spezzato (ma i distacchi sono stati neutralizzati): Mauro Cuylits (Lotto Dstny Development) ha sfruttato al meglio la confusione, andando a cogliere la prima vittoria UCI in carriera. Alle spalle del belga si sono piazzati Raphaël Hector (VC Rouen 76) e Daniel Weis Nielsen (Decathlon AG2R Development).

Antoine L’Hote ha conquistato il successo finale (e anche la classifica a punti e quella riservata ai giovani) con 8” su Théo Delacroix e 15” su Joris Delbove. Lorenz van de Wynkele (Lotto Dstny Development) è stato il miglior scalatore, mentre Baptiste Veistroffer (Decathlon AG2R Development) si è preso il titolo di re degli sprint intermedi. Alla St.Michel-Mavic-Auber 93, infine, è andata la graduatoria a squadre.

GP Cerami

Il podio del GP Cerami
Il podio del GP Cerami © Alpecin-Deceuninck

In Belgio è andato in scena il GP Cerami, corsa di un giorno giunta alla cinquantaquattresima edizione, rientrata in calendario lo scorso anno dopo tre annullamenti consecutivi. In passato la gara era di categoria .1 e nell’albo d’oro può vantare corridori importanti: solo negli ultimi dieci anni spiccano i nomi di Alessandro Petacchi, Philippe Gilbert e Wout van Aert. Quest’anno erano presenti al via ventiquattro squadre: due ProTeams (la TDT-Unibet e la Corratec-Vini Fantini), tredici Continental e nove formazioni dilettantistiche.

Il percorso prevedeva un tratto in linea di sessanta chilometri, al termine del quale si entrava in un circuito di 23,5 km da ripetere per quattro volte. Non erano presenti grandi difficoltà altimetriche, anche se l’ultimo chilometro tendeva leggermente all’insù, e la principale asperità del circuito era rappresentata da un tratto di pavé, piazzato a circa 15 km dal traguardo.

Storicamente la corsa è sempre stata aperta più soluzioni, con la volata di gruppo come opzione possibile, ma assolutamente non scontata. A differenza del 2023, però, quest’anno non ci sono stati fuggitivi in grado di scongiurarla. A trionfare è stato, per la prima volta a livello UCI, il figlio d’arte Sente Sentjens (Alpecin-Deceuninck Development). Il belga, in odore di passaggio al team WorldTour, ha confermato l’ottimo stato di forma, che gli aveva permesso, tre giorni prima, di chiudere al quinto posto l’Omloop van het Houtland.

Il diciannovenne è riuscito a battere corridori decisamente più esperti come Tom van Asbroeck e Andreas Stokbro (TDT-Unibet). Ai piedi del podio si sono piazzati Maxime De Poorter (Tarteletto-Isorex) e Brady Gilmore, mentre il miglior italiano è stato Kristian Sbaragli (Corratec-Vini Fantini), nono.

Oita Urban Classic

Jeroen Meijers vince l'Oita Urban Classic
Jeroen Meijers vince l'Oita Urban Classic © Alljapan1990

Tempo di corse anche in Giappone, dove la Oita Urban Classic, corsa di un giorno alla sesta apparizione nel calendario internazionale, apre un finale di stagione abbastanza ricco, che avrà il suo apice nella Japan Cup, in programma il 20 ottobre. Alla gara hanno partecipato quattordici Continental e quattro formazioni dilettantistiche, per un totale di diciotto squadre.

Il percorso consisteva in un circuito di 11,5 km da ripetere per tredici volte. Il profilo era abbastanza ondulato, senza salite particolarmente lunghe, ma con strappi continui e pochissima pianura, che rendevano la corsa molto più impegnativa di quanto potesse sembrare guardando l’altimetria. La gara è stata caratterizzata da una lunga fuga di quattro uomini, la cui avventura si è esaurita soltanto nell’ultimo giro. A quel punto è partita l’azione decisiva: otto uomini (poi ridottisi a sette) hanno preso vantaggio e non sono più stati ripresi. Le due formazioni in superiorità numerica hanno utilizzato tattiche differenti: la Kinan ha provato a lanciare all’attacco Yudai Arashiro, mentre la Victoria Sports ha scelto di mettere Nícolas Sessler a tirare.

La formazione filippina ha fatto la scelta giusta: grazie al lavoro del brasiliano, Jeroen Meijers ha potuto concentrarsi su una volata che non ha avuto storia. Il neerlandese si è imposto nettamente davanti a Masaki Yamamoto (JCL Team Ukyo) e Ruben Acosta (Utsunomiya Blitzen). Il campione giapponese Marino Kobayashi (Matrix Powertag) si è dovuto accontentare del quarto posto, con 6” di ritardo, mentre Taishi Miyazaki (Kinan) ha completato la top five a 8”.

Le Continental tra i big

Niklas Behrens vince il mondiale under 23
Niklas Behrens vince il mondiale under 23 ©UCI Cycling

Nell’ultimo periodo, in Belgio, sono andate in scena ben cinque corse di un giorno: con la SUPER 8 Classic che non ha dato spazio ad alcuna Continental, le formazioni di terza divisione sono andate a caccia di inviti nelle altre quattro gare. Philippe Wagner/Bazin e Novapor Speedbike hanno fatto l’en-plein di partecipazioni, con Tarteletto-Isorex e VolkerWessels che si sono fermate a tre. Si sono viste in due occasioni BEAT e Felt Felbermayr, mentre hanno ricevuto un invito a testa Coop-Repsol, Skyline, Soudal-Quick Step Devo, St.Michel-Mavic-Auber 93 e Van Rysel-Roubaix.

La Philippe Wagner/Bazin ha centrato il podio all’Omloop van het Houtland con Pierre Barbier, terzo. Nella stessa gara ha potuto sorridere anche la Soudal-Quick Step Devo, con l’ottavo posto di Lars vanden Heede. Nelle altre gare i corridori Continental non sono riusciti ad arrivare nella top ten: Dillon Corkery ha portato la St.Michel-Mavic-Auber 93 al quattordicesimo posto nella Binche-Chimay-Binche, la Felt Felbermayr ha ottenuto il miglior risultato alla Gooikse Pijl con Patryk Stosz ventunesimo e la VolkerWessels ha fatto meglio delle squadre di pari categoria al Kampioenschap van Vlaanderen, anche se Thimo Willems non è andato oltre la ventottesima posizione.

Ben nove Continental hanno preso parte alla Paris-Chauny, con la sorprendente assenza della Nice Métropole Côte d'Azur. Solo la St.Michel-Mavic-Auber 93 ha piazzato un corridore nella top ten: Jérémy Lecroq ha concluso la prova in settima posizione, preceduto di poco da Sente Sentjens, corridore dell’Alpecin-Deceuninck Development in gara con il ramo WorldTour del team.

La belga Tarteletto-Isorex e le neerlandesi BEAT, Diftar, Metec-SOLARWATT, Parkhotel Valkenburg e VolkerWessels si sono schierate al via dell’Elfstedenrace. Protagonista a più riprese quest’anno, Jelte Krijnsen ha portato sul podio la Parkhotel Valkenburg, chiudendo al secondo posto e dimostrando una volta in più che la Jayco-AlUla ha fatto la scelta giusta a ingaggiarlo per l’anno prossimo.

Diversi rappresentanti delle Continental hanno difeso i colori delle proprie nazionali ai Campionati del Mondo di Zurigo. Nelle gare élite i migliori sono stati il canadese Pier-André Coté, quarantaquattresimo nella prova in linea, e il colombiano Walter Vargas, esponente del Team Medellín-EPM, diciottesimo nella cronometro. Fra gli under 23 la Lidl-Trek Future ha ottenuto le migliori soddisfazioni, con la medaglia d’oro di Niklas Behrens nella prova in linea e l’argento di Jakob Söderqvist nella corsa contro il tempo. Nella staffetta mista, invece, è arrivata una medaglia per la Felt Felbermayr: Miguel Heidemann faceva parte della selezione tedesca che ha concluso la prova al secondo posto.

Il ritratto della settimana: Decathlon AG2R La Mondiale Development

I corridori della Decathlon AG2R La Mondiale Development in ricognizione sul percorso del Tour Alsace
I corridori della Decathlon AG2R La Mondiale Development in ricognizione sul percorso del Tour Alsace © Xavier Pereyron

Sono sempre di più le formazioni professionistiche che si affidano a Continental di sviluppo per coltivare in casa i campioni del domani. Fra le squadre che quest’anno hanno deciso di puntare su un vivaio in terza divisione c’è anche la Decathlon AG2R La Mondiale. Per portare avanti questo progetto, il team francese ha scelto di interrompere la collaborazione (che durava da oltre vemt’anni) con la Chambery Cyclisme Formation.

La creazione della Continental ha subito dato ottimi risultati: la Decathlon AG2R La Mondiale Development si è subito dimostrata competitiva, conquistando dieci vittorie internazionali (oltre a sette secondi e dieci terzi posti). Il dato più clamoroso, però, riguarda il numero di corridori che nel 2025 passeranno professionisti: ben sette dei dieci componenti della rosa, infatti, saliranno di livello il prossimo anno. Quattro di loro si sono guadagnati la promozione in prima squadra, uno passerà in un'altra formazione WorldTour e altri due hanno trovato posto in dei ProTeams.

Il corridore che ha raccolto i risultati migliori in stagione è stato Rasmus Søjberg Pedersen. Il danese ha vinto quattro corse, fra cui spicca sicuramente il titolo nazionale dei professionisti. Si è aggiudicato, inoltre, due tappe dell’Olympia’s Tour e il GP Herning. Terminata la sua esperienza tra gli under 23, passerà nel 2025 al team WorldTour, con cui ha firmato un contratto triennale.

Dopo aver disputato il biennio tra gli juniores nella struttura AG2R, Noa Isidore era passato alla CIC U Nantes Atlantique per il primo anno da under 23, dimostrandosi subito all’altezza della categoria. Quest’anno, con l’avvio del progetto Continental, è tornato a casa e ha vinto una tappa e la classifica finale dell’Istrian Spring Trophy, laureandosi anche campione francese under 23. Anche lui farà il salto nel WorldTour nel 2025, ma, a differenza di Pedersen, ha firmato un contratto biennale.

Léo Bisiaux ha disputato la sua prima stagione da under 23, dopo essere entrato nella struttura AG2R al primo anno fra gli juniores. Considerato un super talento, non ha mai vinto, ma si è messo in mostra come uno dei più interessanti uomini da corse a tappe: ha chiuso al sesto posto il Giro d’Italia Next Gen e ha ottenuto i migliori risultati con la maglia della nazionale, concludendo al terzo posto la Course de la Paix e al quarto il Tour de l’Avenir. La squadra ha deciso di promuoverlo nel WorldTour, facendogli firmare addirittura un contratto quadriennale.

Nel 2023 Oscar Chamberlain ha vestito la maglia dell’AG2R U19 ed è stato uno dei migliori juniores, con la perla del titolo mondiale a cronometro. Ha scelto di restare nella struttura, nonostante molte offerte, ma quest’anno ha vissuto una stagione tutt’altro che brillante. La Decathlon AG2R ha comunque dimostrato di credere molto in lui e ha deciso di promuoverlo nel WorldTour con un contratto triennale. 

Tom Donnenwirth ha ventisei anni, ma si dedica seriamente al ciclismo soltanto dal 2022: prima, infatti, si era concentrato sullo studio e aveva anche iniziato a lavorare. Quest’anno, pur senza vincere, ha mostrato grandissimi progressi, con piazzamenti importanti come i terzi posti al Tour of Britain e all’Alpes Isère Tour e il quarto al Tour de l’Ain. L’anno prossimo salirà nel WorldTour, ma non con la Decathlon AG2R: ha firmato, infatti, un biennale con la Groupama-FDJ.

Baptiste Veistroffer ha iniziato la sua carriera sportiva nel triathlon, ma nel 2022 si è reso conto che l’allenamento in tre sport diversi non era compatibile con i suoi studi e ha scelto di concentrarsi solo sul ciclismo, in cui si è subito trovato a suo agio. Stagista con l’AG2R nel finale della scorsa stagione, quest’anno ha saputo vincere una tappa del Tour de Bretagne con una grande impresa solitaria. Nei prossimi due anni vestirà la maglia della Lotto Dstny.

Anche Killian Verschuren è stato stagista con l’AG2R negli ultimi mesi del 2023. Quest’anno ha conquistato la prima vittoria UCI in carriera, aggiudicandosi una tappa dell’Alpes Isère Tour, e si è messo in luce in diverse corse a tappe. Anche lui passerà professionista nella prossima stagione: ha, infatti, firmato un contratto biennale con la TDT-Unibet, formazione neerlandese in cui corrono già diversi francesi.

Al primo anno tra gli under 23, dopo aver vestito la maglia dell’AG2R U19 lo scorso anno, Antoine L’Hote ha faticato a emergere in questa stagione, ma le cose sono cambiate la scorsa settimana: ha colto l’attimo nella prima tappa del Tour d’Eure-et-Loir e ha conservato il vantaggio, portandosi a casa anche la classifica generale. Al momento non si conosce il suo futuro, ma è probabile che rimanga in squadra.

Anche Arthur Blaise è al primo anno tra gli under 23 e, come altri corridori del team, ha trascorso il biennio da junior nella struttura AG2R. In questa stagione si è fatto notare soprattutto nelle cronometro: è stato, infatti, quarto nella prova contro il tempo del campionato francese under 23, sesto in quella del Tour du Poitou-Charentes e quindicesimo in quella del Campionato del Mondo under 23. Anche lui dovrebbe rimanere alla Decathlon AG2R La Mondiale Development.

Daniel Weis Nielsen è arrivato alla Decathlon AG2R La Mondiale Development da una formazione junior danese, la CeramicSpeed Herning. Quest’anno ha ottenuto due top ten UCI: è stato settimo in una frazione del Tour de Bretagne e terzo in una del Tour d’Eure-et-Loir. Non è stata ufficializzata la sua squadra 2025, ma anche lui ha sicuramente la possibilità di prolungare la sua avventura in squadra.

La stagione della Decathlon AG2R La Mondiale Development si concluderà domenica, con la partecipazione alla Paris-Tours Espoirs. Per la prossima stagione sono già stati annunciati quattro corridori, tutti provenienti dalla Decathlon AG2R U19: il belga Louic Boussemaere, il norvegese Marius Dahl e i francesi Louis Chaleil e Aubin Sparfel, fortissimo ciclocrossista.

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