Primoz Roglic, breve storia tris…te 2021-2022
Tre rovinose cadute, una delle quali addirittura doppia, nelle ultime due stagioni, hanno minato salute e risultati sportivi di Primoz Roglic, che dopo l’operazione di ottobre alla spalla sinistra malconcia confida in un 2023 più benevolo
Primoz Roglic si era lasciato alle spalle la doppia caduta nell’ultima tappa della Parigi Nizza 2021, che gli aveva impedito di vincere la corsa verso il sole, ottenendo alla ripresa degli ottimi risultati, vincendo prima il Giro dei Paesi Baschi e poi in estate prima la medaglia d’oro nella cronometro mondiale e dominando successivamente una Vuelta che lo vedeva tra i principali pretendenti alla vittoria finale. Lo sloveno concludeva il 2021 con la vittoria al Giro dell’Emilia e alla Milano Torino, mancando per un nonnulla il podio al Giro di Lombardia, chiuso in quarta posizione.
Ed anche la ripresa nel 2022 faceva ben sperare per una stagione da protagonista. A marzo cancellava la beffa dell’anno precedente conquistando la Parigi Nizza, dove si imponeva inoltre nella decisiva settima tappa sul Col de Turini. Dopo l’ottavo posto al Giro dei Paesi Baschi con la vittoria nella prima tappa a cronometro nel circuito di Hondarribia, a giugno faceva suo anche il Criterium del Delfinato. Roglic partiva così con i gradi capitano della Jumbo Visma al Tour de France ma un’altra caduta nella quinta tappa, tra un settore di pavè e l’altro, lo escludeva formalmente dalla lotta per la maglia gialla. Il dolore alla spalla sinistra lussata veniva descritto dallo stesso ciclista come una pugnalata nella schiena ad ogni colpo di pedale. Dopo qualche tappa al servizio di Jonas Vingegaard, Roglic abbandonava così il Tour al termine della quattordicesima tappa.
Lo sloveno, dopo un mese di pausa e di cure, ripartiva dalla Vuelta, fermamente intenzionato a vincere la maglia rossa e superare il record di tre vittorie consecutive che condivide ancora oggi con Tony Rominger e Roberto Heras. L’inizio era confortante con le vittorie nella prima tappa a cronometro di Utrecht e sullo strappetto finale di Laguardia nella quarta tappa, al termine della quale indossava la maglia rossa. Il successivo passaggio a vuoto sul Pico Jano nella quinta tappa, faceva insinuare però i primi dubbi su una condizione ancora non del tutto al top. E la cronometro di Alicante della decima tappa lo vedeva soccombere davanti a Remco Evenepoel, cosìcchè il belga rafforzava il suo primato in classifica generale, arrivando ad avere 2 minuti e 41 secondi di vantaggio su Roglic.
Ma il ciclista sloveno non si dava ancora per vinto e rosicchiava più di un minuto al belga negli arrivi in salita di Sierra de la Pandera e di Sierra Nevada nella quattordicesima e nella quindicesima tappa. E nella sedicesima tappa con arrivo a Tomares Roglic andava ancora all’attacco sullo strappetto finale di 800 metri a quasi il 9% di pendenza media, insieme a Danny van Poppel, Pascal Ackermann, Mads Pedersen e Fred Wright. Roglic staccava ancora Evenepoel e negli ultimi 200 metri in cui la strada spianava tirava la volata più che altro per avvantaggiarsi quanto più possibile sul belga, rimasto dietro nel gruppo principale, sapendo di essere battuto dai velocisti compagni di attacco.
A circa 100 metri dalla linea del traguardo, il dramma sportivo si manifestava in tutta la sua crudeltà con la bici di Roglic che si arrotava con quella di Wright. Lo sloveno cadeva pesantemente al suolo battendo ancora la spalla sinistra e riportando diverse ferite su braccia, gambe e fianchi. Quel giorno a Tomares terminava la stagione 2022 dello sloveno che lo scorso 10 ottobre è andato sotto i ferri per sistemare quella spalla ballerina. E’ stato necessario perfino tagliare una piccola porzione ossea per consentire alla spalla di ‘ricollocarsi’ correttamente nella sede anatomica preposta. Dopo un periodo di riposo, Roglic ha iniziato la riabilitazione che si protrarrà ancora per un mese circa e soltanto a fine Dicembre lo sloveno potrà risalire in bici. Tutti noi lo aspettiamo per una pronta ripresa agonistica.