Corna rock per Tadej Pogacar alla Volta a Catalunya © UAE Team Emirates-SprintCycling
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Un astro solca i cieli della Catalogna: sidereo Pogacar!

Lo sloveno concede allo spettacolo altri 30 km di azione solitaria, terza vittoria in sei giorni per lui. Bernal bel secondo di tappa blinda il podio con Landa. Tiberi e Fortunato in top ten

23.03.2024 18:29

Dopo i deludenti risultati degli ultimi due giorni, 25esimo nella volata di Lleida vinta da Marijn van den Berg, addirittura 31esimo in quella di Viladecans conquistata ieri da Axel Laurance, e con ancora addosso i rimpianti per essersi fatto fregare pure nella frazione d'apertura, quando venne anticipato da Nick Schultz chiudendo secondo, oggi Tadej Pogacar è tornato finalmente a esprimersi in maniera decente, conquistando il successo in quel di Queralt e riportando al 50% la percentuale di vittorie di giornata in questo suo Giro di Catalogna sottotono (ricordiamo che si era imposto solo a Vallter 2000 e a Port Ainé).

Vedremo se domani a Barcellona lo sloveno riuscirà a vincere almeno una quarta volta, oltre che a portarsi a casa le classifiche generale, a punti e dei Gpm. Oggi, per gettare un po' di fumo negli occhi della gente e mistificare quello che è ormai un chiaro declino psicofisico, il ragazzo di Komenda ha piazzato una zampatina di neanche 30 chilometri di azione solitaria al termine della quale non ha distanziato nemmeno di un minuto i primi inseguitori. Cosa non s'inventerebbe pur di convincerci che è ancora il campione che conoscemmo un tempo!

Volta a Catalunya 2024, la cronaca della sesta tappa

Arrivo in salita a Queralt, 154.7 km di continui su e giù, cinque Gpm tra cui l'attesa e dura scalata al Col de Pradell poco dopo metà tappa, questa la sesta frazione della Volta a Catalunya 2024, quella decisiva (ammesso che ci fosse ancora granché da decidere). Alla partenza da Berga è subito scattata una fuga a due con Bauke Mollema (Lidl-Trek) e Hugh Carthy (EF Education-EasyPost). Un'ottantina di chilometri in avanscoperta con un vantaggio che non ha raggiunto i due minuti, quindi sulle prime rampe del Pradell (nella parte di salita che portava a Vallcebre), tra i -74 e i -71, prima Bauke e poi Hugh sono stati ripresi dal plotone.

È stata più che altro la Visma-Lease a Bike a fare l'andatura fin qui, lasciando erroneamente presagire intenzioni malandrine di Sepp Kuss, ma - dopo una passata della INEOS Grenadiers - è stato Esteban Chaves (EF) ad aprire le ostilità ai -65 (a 5 dalla vetta); a questo punto ha preso in mano le redini della situazione la UAE Emirates di Tadej Pogacar, e il colombiano è stato raggiunto nel giro di due chilometri da un gruppo progressivamente sempre più magro.

A scollinare ai -59.5 una dozzina di uomini alle spalle di Marc Soler (UAE), transitato per primo al Gpm davanti a Pogi; a chiudere la fila un altro UAE, João Almeida, e in mezzo l'intera top ten della generale a parte Kuss e Wout Poels (Bahrain-Victorious), entrambi saltati: Mikel Landa (Soudal Quick-Step), Aleksandr Vlasov (BORA-Hansgrohe), Lenny Martinez (Groupama-FDJ), Chris Harper (Jayco AlUla), Enric Mas (Movistar) ed Egan Bernal (INEOS); presenti anche l'undicesimo della classifica, Antonio Tiberi (Bahrain), il tredicesimo, Einer Rubio (Movistar) e l'altro Movistar Iván Ramiro Sosa, lontanissimo nella graduatoria.

L'attacco decisivo di Pogacar a 30 km dall'arrivo

Egan Bernal e Mikel Landa al vano inseguimento di Tadej Pogacar © INEOS Grenadiers
Egan Bernal e Mikel Landa al vano inseguimento di Tadej Pogacar © INEOS Grenadiers

Nonostante il trenino UAE abbia spinto anche sulla lunga discesa, nel fondovalle, giusto un attimo prima che si approcciasse la penultima salita di giornata (la Collada de Sant Isidre), ai -33.5 il secondo gruppo, tirato dai Visma (più che altro da Steven Kruijswijk) è rientrato riportando dentro Kuss e Poels tra gli altri. Tutto da rifare, ma pochi problemi: dopo che la Movistar ha fatto il ritmo nella prima parte di salita, ai -30 (a 3 dalla vetta) Pogacar ha accelerato in prima persona, e con lui sono rimasti solo Landa e Tiberi, sulle prime; al secondo tornante soltanto Landa; al terzo Tadej era solo.

Lo sloveno è transitato al Gpm dei -26.5 con 25" su Mikel e un minuto abbondante su Vlasov, Martinez, Harper, Mas, Bernal, Almeida e Tiberi; da questo drappello in discesa ha allungato Egan Bernal, che oggi ha evidenziato tutt'altra gamba rispetto ai giorni scorsi, regalando ai suoi tifosi un briciolino di speranza in più, in prospettiva; altri rientri sul drappello Vlasov non avrebbero comunque cambiato l'inerzia della corsa.

Ai -16 Bernal ha raggiunto Landa, in quel momento Pogi aveva 40" di vantaggio sulla coppia latina che a propria volta aveva una ventina di secondi sul drappello Vlasov, da cui poco dopo sarebbe emerso in solitaria Mas. Con questa configurazione si è approdati alla scalata finale verso il traguardo di Queralt, 6 km al 7%.

In salita gli equilibri non sono più cambiati, il battistrada ha piuttosto gestito la situazione che lo vedeva già abbondantemente a dama. Addirittura a 500 metri dal traguardo lo sloveno si è trovato bloccato dalle moto dell'organizzazione che gli hanno fatto perdere una decina di secondi facendogli da tappo in mezzo al folto pubblico. Poco male. Aggiustamenti alle sue spalle: il drappello Vlasov ha staccato… Vlasov, ma non è riuscito a riportarsi su Mas se non praticamente sulla linea d'arrivo.

Riepilogo burocratico: 57" tra Pogacar (per lui un'esultanza con tanto di corna rock: quarta vittoria in 8 giorni di gara nel 2024) e Bernal (bel secondo posto per il colombiano), giunto con Landa; a 2'14" Mas ha preceduto di 2" Harper e Tiberi, buon sesto, e di 4" Almeida e Martinez; a 2'34" ha chiuso Lorenzo Fortunato (Astana Qazaqstan), a 2'38" Vlasov ha chiuso la top ten.

Distacchi più che considerevoli in classifica per essere una corsa di una settimana, ma con Pogacar (a parte gli scherzi dell'incipit del presente articolo) il sensazionale diventa ordinario: 3'31" il ritardo di Landa, 4'53" quello di Bernal, risalito dalla nona alla terza posizione. Vlasov scivola al quarto posto a 5'46" dal sidereo Tadej, a 5'51" troviamo Mas e Harper; entrano in top ten Tiberi, ottavo a 6'23", e Fortunato, decimo a 7'17".

Domani la settima e ultima tappa della Volta a Catalunya 2024 sarà la Barcellona-Barcellona di 145.3 km culminanti col classicissimo circuito del Montjuich, 6 giri da 8 km l'uno con la salita al “monte” del capoluogo catalano. Utile per qualche colpo di mano da classicomani (chissà chi sarà mai il favorito in quel caso…) e per gli ultimi assestamenti nella generale.

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Giornalista in prova, ciclista mai sbocciato, musicista mancato, comunista disperato. Per il resto, tutto ok!