Tour de l'Avenir, a Val d'Isère gran numero di Barceló. Pogacar allunga in classifica
Prosegue il viaggio alpino alpino per il Tour de l'Avenir. Come nelle precedenti due sfide, anche quella odierna, valida come nona tappa, si è disputata su una distanza decisamente (ed eccessivamente) ridotta: da Séez a Val d'Isère i corridori ancora in gara hanno pedalato per 83 km, con l'irregolare ascesa conclusiva verso la località sciistica preceduta dalla Montée des Arcs e dalla Côte des Chapelles.
Nelle primissime rampe della salita un drappello di sei unità, fra cui l'azzurro Alessandro Monaco, ha vanamente tentato di involarsi, venendo ripreso dopo meno di 8 km dal via. Anche Alessandro Covi ha poi cercato l'attacco, subendo il riaggancio del colombiano Alejandro Osorio: anche per loro, però, nulla da fare dato il ritmo sostenuto imposto nel gruppo dalla Slovenia.
Ma la nazionale alpina si è sfaldata, lasciando Tadej Pogacar da solo contro tutti. Il primo a testare la condizione del prossimo corridore della UAE Tema Emirates è stato il britannico Mark Donovan, ma lo sloveno risponde presente, così come gli altri favoriti. La discesa, invece, fa la differenza in negativo per Brandon McNulty: lo statunitense fora e, con l'aiuto di un compagno di squadra, prova a rientrare prima dell'avvio della salita seguente. Non riuscendovi, però, centrando il ricongiungimento solamente dopo una trentina di km.
Sulla Côte des Chapelles attacca lo spagnolo Fernando Barcelò: dopo alcuni km rientrano su di lui i francesi Clément Champoussin e Damien Touzé, gli svizzeri Gordian Banzer e Marc Hirschi, il portoghese Tiago Antunes, l'azzurro Alessandro Monaco, il colombiano Alejandro Osorio e Rémy Rochas (Auvergne-Rhône Alpes). Altri tre elementi si aggiungono, vale a dire l'azzurro Andrea Bagioli, il britannico Mark Donvoan e l'irlandese Edward Dunbar.
Al gpm, quindi al km 40.1, restano davanti Barceló, Donovan, Dunbar, Osorio, Rochas, con gli altri riassorbiti dal gruppo. In discesa le cose cambiano: Barceló attacca, gli altri rinculano venendo ripresi dal plotone. L'unico che, partendo addirittura dal plotone, rientra sullo spagnolo è l'ungherese Barnabás Peák: lo stagista della Quick Step Floors, però, viene attaccato con successo dall'iberico a 28 km dalla conclusione.
Il corridore tesserato per la Euskadi-Murias inizia una bella cavalcata nella salita finale: dietro, invece, regna la confusione. Si formano diversi tentativi: quello buono scaturisce ai meno 21 km da un attacco del lussemburghese Michel Ries, cui risponde solamente il leader Tadej Pogacar, che rientra sul rivale dopo un paio di km. Nel gruppo lavora, blandamente, la Colombia: a testimoniare la situazione sono i ritardi a 10 km dalla conclusione: Barceló passa con 20" su Pogacar e Ries e ben 1'25" sul gruppo di venti unità, in cui sono presenti anche gli italiani Bagioli, Covi e Monaco.
Nel lungo falsopiano finale per Fernando Barceló non ci sono grossi problemi e lo spagnolo va a conquistare meritatamente il successo. Alle sue spalle il lussemburghese Michel Ries e lo sloveno Tadej Pogacar giungono dopo 9". Gli altri uomini di classifica, invece, pagano 1'14": nell'ordine completano la top 10 l'australiano Robert Stannard, l'austriaco Felix Gall, il danese Jonas Gregaard, lo svizzero Gino Mäder, il francese Clément Champoussin, il russo Alexander Vlasov e il norvegese Tobias Foss. Tredicesima posizione per Andrea Bagioli, il primo degli italiani, mentre il grande favorito della vigilia, il colombiano Iván Ramiro Sosa, è quindicesimo a 1'18".
In classifica Pogacar allunga notevolmente il proprio margine sui rivali: il primo degli altri diventa ora Ries, lontano 1'07", mentre il neerlandese Thymen Arensman è terzo a 1'17". Seguono Barceló a 1'23", Mäder a 1'35" e Vlasov a 1'36". Sosa è decimo a 2'16" mentre Bagioli è dodicesimo a 2'24".
Domani la chiusura con la corsa a tappe transalpina con una frazione, finalmente, di buona lunghezza. Da Val d'Isère si parte subito in salita affrontando il Col d'Iseran la cui discesa, tuttavia, per motivi burocratici sarà neutralizzata: si percorrerà poi il Col du Chaussy e una parte del Col de Glandon fino al traguardo, posto a Saint Colomban des Villars per complessivi 150.8 km.