
Volta Ciclista a Catalunya 2025 - Analisi del percorso
Percorso simile al 2024, ma più abbordabile con tre arrivi in salita: La Molina, Montserrat e Queralt; quest'ultima frazione ripropone il tracciato stupendo dell'anno passato con il Coll de Pradell; finale a Barcellona
La Volta a Catalunya 2025 conserva la formula di 7 frazioni tutte in linea, che alternano giornate vallonate rivolte a fughe e velocisti resistenti a tappe di alta montagna che fungono da perfetto antipasto per i Grandi Giri. Come l'anno passato il percorso propone 3 giornate rivolte agli scalatori, tutte con arrivo in quota, ma nel complesso saranno più semplici del 2024. Di queste è però praticamente identica la penultima tappa con il temibilissimo Coll de Pradell e l'arrivo a Queralt dopo altre salite più brevi ma sempre ripide. Delle restanti quattro giornate, almeno una può comunque creare scompiglio in classifica, ovvero quella finale con il duro circuito del Montjuic. Proprio a proposito di quest'ultima tappa, il tracciato è stato modificato ed accorciato rispetto a quanto presentato una settimana fa.
Le tappe nel dettaglio
Lunedì 24 marzo - 1a tappa: Sant Feliu de Guíxols - Sant Feliu de Guíxols (178.6 km)

Si comincia con la classica tappa mediamente ondulata intorno a Sant Feliu de Guíxols, leggermente più blanda rispetto all'anno passato. I due GPM nella prima parte - Coll de Begur (circa 4.5 km al 4%) e Alt de Santa Pellaia (6 km al 4.1%) - e le tante altre salitelle disseminate su tutto il percorso (compreso il circuito finale), non sono di per sé particolarmente difficili da superare per molti velocisti, ma il finale complicato apre il ventaglio dei favoriti: l'anno scorso arrivò da solo Tadej Pogacar, mentre due anni fa si fronteggiarono in volata Roglic ed Evenepoel. A 7.5 km dal traguardo un ultimo strappo di circa 1.5 km al 5% potrebbe essere un buon trampolino. La strada costiera tortuosa ed ondulata porta direttamente sul rettilineo finale di circa 900 metri, anche questo tutto all'insù (3/4%).
Martedì 25 marzo - 2a tappa: Banyoles - Figueres (177.3 km)

Nel 2025 la seconda tappa sarà destinata alle ruote veloci ed anche molto semplice nel suo complesso per gli standard di questa gara. Dopo 70 km pianeggianti comincia la fase più impegnativa con le salite del Coll Puig del Penì (circa 5 km al 5%, max 7%) e soprattutto quella al Coll de Sant Pere de Rodes (7.8 km al 6.4%, ma con i primi 6 km al 7.7% e punte fino al 13%). Dal termine della discesa - tecnica - mancheranno però ancora 70 km, di cui i primi 30 che portano al primo passaggio da Figueres sono piuttosto semplici per quanto non perfettamente pianeggiante. Torna ad essere lieve complicato il circuito finale, con la salita non segnalata al Coll de la Salut: dopo una prima ascesa alla Garriga de Empordà (circa 1.5 km al 5%) e alcuni km ondulati, si sale per un altro km al 6% fino allo scollinamento a 23 km dall'arrivo. Segue una discesa piuttosto tecnica ed altre ondulazioni: un ultimo zampellotto (1.5 km al 2.7%, max 6%) è posto a 14 km dall'arrivo. Il finale è pianeggiante e lineare, ma il traguardo è posto di nuovo in lieve ascesa.
Mercoledì 26 marzo - 3a tappa: Viladecans - La Molina (218.6 km)

La terza tappa sicuramente non è un tappone come quello dell'anno passato, ma in ogni caso è la prima frazione di montagna e non è certo unipuerto: anche se le pendenze sono un po' ovunque abbastanza abbordabili, i quasi 220 km con oltre 4000 metri di dislivello (ma senz'altro meno dei 5000 ufficialmente presentati) provocheranno tanto mal di gambe. Dopo 20 km pianeggiante comincia la prima lieve ascesa verso il Coll de la Creu dels tres batlles (10.3 km al 3.2%, max 7% nell'ultimo tratto), preambolo al successivo Coll d'Estenalles (14.4 km al 3.8%, max 7%). La successiva discesa è complicata e spezzata da alcune contropendenze. Si entra nella fase più semplice della corsa con 25 km di fondovalle seguiti dalle salitelle di Sant Feliu Sasserra (5.7 km al 3.7%, max 9%) e Prats de Lluçanès (circa 3 km al 4.3%, max 7%), quindi altri 25 km di fondovalle columinanti in brevi tratti di salita portano a Borredà. Inizia adesso la salita molto irregolare al Coll de la Batallola, complessivamente di 11.6 km al 3.2% di media: dopo i primi 7.6 km al 3.6% (già irregolari, con punte al 10%) si incontra 1 km di discesa ed un altro quasi pianeggiante; qui inizia un tratto di 1 km al 9.1% (max 15%), seguito da 800 metri semplici (media al 2.8%) e un'ultima impennata di 200 metri (11%). Anche questa discesa sarà tecnica e interrotta da contropendenze e condurrà direttamente ai piedi del Coll de la Creueta, salitona di 21.5 km al 5% di media; anche in questo caso qualche falsopiano e addirittura brevi tratti in lieve discesa falsano un po' il dato: dopo circa 3 km si incontra uno strappo di quasi 2 km all'8.5% (max 11%), qui segue una breve discesa, quindi la parte un po' più regolare della salita (12 km al 6.2%, max 10%), dopo la quale rimangono 3.5 km più semplici (3.2% di media). Si scollina a 34 km dall'arrivo. La discesa è interrotta da una risalita di 2 km abbondanti al 3% verso la Collada del Pedrò, dopo la quale si raggiunge una prima volta Super Molina, senza transitare dal traguardo. Una discesa veloce e quasi tutta da pedalare porta ad Alp, dove la strada inizia quasi subito a salire abbastanza cattiva costantemente al 7\8% ed è solo un breve tratto in falsopiano ad abbassare la media dei primi 8.6 km al 6.5%. A questo punto rimangono 2 km di discesa e circa 1500 metri di nuovo in salita (800 metri finali all'8%, max 10%).
Giovedì 27 marzo - 4a tappa: Sant Vicenç de Castellet - Montserrat (188.7 km)

La 4a tappa presenta il secondo dei tre arrivi in salita, ma non si svolge in alta montagna. Sarà comunque una frazione molto esigente, anche in questo caso non unipuerto. In avvio si trova subito l'ascesa verso Cal Gravat (circa 2 km al 7%, con un breve passaggio sopra il 10%) alle porte di Manresa. Il percorso inanella una serie infinita di salite pedalabile, tra le quali segnaliamo piuttosto presto il Coll de Cal Pallares (11.2 km al 3.1%, max 9% nel finale), la Portella (5.1 km al 3.5%, max 10% sul finale), mentre molto più avanti il GPM del Turò del Puig (5.5 km al 5.3%, max 10%) seguito dalle ascese alla Collada de Grisen (6.4 km al 3.8%, max 9%) e al Coll d'Arboç (3.9 km al 4.7%, con i primi 1.5 km al 7.3%, max 12%). Nessuna di queste ascese è realmente temibile, ma fa accumulare tanto dislivello e tanta fatica prima di quella finale, oltre a rendere complicato tenere controllata la corsa e non farsi scappare eventuali fuggitivi. La salita finale al Monastero del Montserrat è quantificabile di fatto in 8.5 km al 6.8% di media, abbastanza regolari ma con qualche punta al 10%; termina però a circa 500 metri dal traguardo, inizialmente in lieve discesa, poi di nuovo a salire negli ultimi metri.
Venerdì 28 marzo - 5a tappa: Paüls - Amposta (172.0 km)

Di fatto è la tappa più semplice di questa Volta, anche se dopo circa 29 km si valica il Coll de La Font (12 km al 3.3%, con un tratto iniziale di 2 km al 7.5%, max 10%). A seguire infatti di salite ce ne sono pochissime, con in particolare gli ultimi 70 quasi perfettamente pianeggianti, attenzione piuttosto al vento nella pianura costiera che si attraversa nei km finali.
Sabato 23 marzo - 6a tappa: Berga - Queralt (159.0 km)

La tappa senz'altro più intrigante di questa Volta, da cui gli organizzatori della Vuelta dovrebbero prendere spunto per inventarsi di tanto in tanto qualcosa di serio. È molto simile a quella dell'anno passato, anche se un po' più docile nei primi 50 km. Negli ultimi 120 km si trova pochissima pianura e tante salite in successione spesso con pendenze molto cattive accumulando quasi 3500 metri di dislivello. Dopo una dozzina di km una prima salitella porta a La Guardia (5.7 km al 3.9%, max 10%), quindi 25 km e qualche breve ascesa conduce a Borredà. Qui si svolta a sinistra e si inizia a salire al Coll de la Batallola, salita irregolare già percorsa nella terza frazione, complessivamente di 11.6 km al 3.2% di media: dopo i primi 7.6 km al 3.6% (già irregolari, con punte al 10%) si incontra 1 km di discesa ed un altro quasi pianeggiante; qui inizia un tratto di 1 km al 9.1% (max 15%), seguito da 800 metri semplici (media al 2.8%) e un'ultima impennata di 200 metri (11%). Una discesa tecnica e spezzata da contropendenze porta a La Pobla de Lillet, dove inizia una dozzina di km di fondovalle, gli unici di reale respiro in questa tappa. Arriva quindi il turno del tremendo Col de Pradell, una delle più dure salite catalane, paragonata localmente al Fedaia: in tutto sono 15 km al 6.8%, ma come la salita dolomitica è divisa tra un primo tratto più abbordabile (circa 7.5 km al 5.6%) e una tremenda impennata finale (6.5 km al 10%, max 20%) fatta talvolta anche di lunghi rettilinei. La sua collocazione a 59.7 km dal traguardo la rende un punto chiave della tappa che potrebbe dare grande spettacolo già molto lontano dall'arrivo. Le difficoltà sono ancora ben lontane dall'essere finite e la discesa stessa è spezzata da una salita di 4.5 km al 4.2%; arrivati in fondovalle si torna quasi subito a salire sulle dure rampe della Collada de Sant Isidre (5.1 km all'8.6%, max 15%) posto a soli 26.7 km dal traguardo, dunque altro ottimo trampolino di lancio. La dozzina di km di statale che segue alla discesa sarà essa stessa movimentata da un paio di salitelle, quindi nel centro di Berga si sale al traguardo volante, un attimo prima di imboccare ufficialmente la salita finale di 6 km al 7.2%, con punte in doppia cifra nella prima parte e anche negli ultimi 3 km (media 8.1%, max 12%).
Domenica 24 marzo - 7a tappa: Barcellona - Barcellona (136.2 km)

La chiusura vede anche quest’anno protagonista il capoluogo catalano, Barcellona. Con la recente modifica il tracciato è molto più corto e a maggior ragione sarà il circuito conclusivo ad essere determinante. Si ripropone infatti l'impegnativo percorso delle ultime edizioni che prevede a metà della tradizionale salita al Montjuïc una deviazione a sinistra per affrontare (dopo un breve tratto in leggera discesa) il muro che porta fino al castello: formalmente la salita risulta di 2.5 km al 4.6%, ma con una pendenza massima del 19%; la salita vera e propria è infatti di circa 900 mt, quasi tutta in doppia cifra. Nei 5 km che portano al traguardo è previsto anche l’ulteriore strappo nei pressi dello stadio olimpico, di circa 700 metri al 6%. Dopo un primo transito sul finale, il circuito, privo di pianura, viene ripetuto interamente per 5 volte, totalizzando così circa 45 km senza respiro dove c’è lo spazio per fare scompiglio e ribaltare la classifica.