Champagne, le bollicine che rendono bella la vita

01.07.2020 10:44

Il rapporto speciale tra il ciclismo e la celebre bevanda francese


Quando assistiamo alle premiazioni di una gara ciclistica è consuetudine vedere scene di giubilo che hanno un comune denominatore: il vincitore stappa un bottiglione magnum e ne spruzza il contenuto sui corridori che condividono con lui il podio, sugli altri astanti e magari sul pubblico appena sotto al palco. Nelle corse italiane è d'obbligo festeggiare con le eccellenze nazionali, tra spumanti e prosecchi, mentre all'estero e in particolare in Francia è più diffuso l'utilizzo dello Champagne. Una bevanda talmente legata al ciclismo da avere in passato rappresentato anche un elemento di scontro (addirittura!) in una celebre polemica che contrappose l'istrionico Oleg Tinkov al grande campione Alberto Contador: "È una persona triste, non beve champagne, non lo voglio al party d'addio del team" disse il magnate russo all'indirizzo del madrileno.

Come trascurare poi la vera e propria epopea che ebbe per protagonista il fuoriclasse Jacques Anquetil, famoso per essere avvezzo alle più libere libagioni con le amate bollicine? Il normanno non si faceva mai mancare un buono champagne nei suoi pasti (o nei suoi momenti di relax) e mai quest'abitudine ne inficiò le prestazioni sportive, se è vero che nel suo palmarès si contano - tra gli altri successi - ben cinque Tour de France e due Giri d'Italia, a margine di una vita privata a dir poco avventurosa. Non solo "Jacquot" indulgeva con lo champagne, prima di lui ad esempio lo svizzero Hugo Koblet ebbe fama di essere un bon vivant.

Oggi lo stile di vita dei corridori è più morigerato dal punto di vista alimentare, viste le diete ferree a cui i ciclisti sono sottoposti per gran parte dell'anno. Ma molti di loro non mancano di concedersi un sorso (o più d'uno) nel momento di festeggiare appunto una vittoria, direttamente "a canna" sul palco delle premiazioni, o dopo, in albergo, per un brindisi coi compagni di squadra. Consueto anche il giro di "cin cin" in gruppo nell'ultima tappa dei grandi giri, quando è d'uso salutare col bicchiere in mano la conclusione della grande avventura di un Giro, un Tour o una Vuelta: ecco allora che ci si presta agli obiettivi dei fotografi brindando in bici con coloro che sono stati gli avversari per tre settimane di battaglie sulla strada. Un capitolo a parte lo meriterebbero le disavventure coi tappi... ovvero quelle situazioni in cui il vincitore di turno non riesce a stappare la bottiglia durante le premiazioni, e finisce per spararsi il tappo stesso in fronte, autoinnaffiandosi: do you remember Sep Vanmarcke al Giro delle Fiandre 2016?

 

Un po' di storia dello champagne


Se nel ciclismo (ma nello sport in genere) lo champagne è legato a doppio filo ai momenti di massima gioia, lo stesso possiamo certo dire per la vita di tutti i giorni. Una ricorrenza speciale, una celebrazione di qualsiasi sorta, una cerimonia elegante, non possono mancare di essere accompagnate dal tintinnio dei calici contenenti il pregiato nettare. Talmente pregiato che alcune bottiglie arrivano a costare diverse decine di migliaia di euro!

Ma va detto che esiste champagne per tutte le tasche, come si può notare facendo un giro sul sito di Millésima, azienda di Bordeaux che vende on line e spedisce a domicilio ovunque. Una diffusione che lo scopritore-inventore di questo speciale vino, non avrebbe mai immaginato nel lontano XVII secolo. Scopritore-inventore che, per chi non lo sapesse, risponde al nome di Pierre Pérignon, il quale era un frate, "Dom" in francese, per cui ora avete la risposta sull'origine della famosissima denominazione...

Lo champagne viene prodotto sostanzialmente nell'omonima provincia sita nel Grande Est transalpino, al confine con Belgio e Germania, e nasce per "evoluzione" della fermentazione delle uve di pinot nero, attraverso una procedura che il citato Dom Pérignon scoprì per caso (all'ennesima bottiglia esplosa...) e poi affinò nel tempo fino a codificare le modalità che da secoli vengono rispettate nella produzione.
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