Rohan Dennis è il nuovo campione del mondo a cronometro
Prima di oggi non era mai salito sul podio ad una rassegna iridata su strada, ma per quanto visto in questa stagione 2018 probabilmente non c'era vincitore più meritevole di lui per questo Campionato del Mondo a Cronometro: a trionfare sul traguardo di Innsbruck è stato infatti il 28enne australiano Rohan Dennis, uno dei migliori specialisti di queste prove e che solo quest'anno era già andato a segno ben sei volte in prove contro il tempo.
Dennis è partito forte facendo segnare il miglior tempo al primo intermedio posto dopo 16.6 chilometri, ma è nel tratto in salita verso Gnadenwald che l'australiano ha fatto il vuoto nei confronti di tutti i rivali: nel settore centrale ha guadagnato 53" su Tom Dumoulin, 57" su Victor Campenaerts, 1'10" su Michal Kwiatkowski, 1'23" su Nelson Oliveira, 1'26" su Jonathan Castroviejo e ben due minuti netti su Tony Martin.
Nel tratto finale del percorso Rohan Dennis ha continuato a guadagnare: ha chiuso i 52.5 chilometri del tracciato odierno con un tempo di 1h03'02" alla media di 49.6 km/h, una prestazione clamorosa se si pensa che c'era da affrontare una salita di circa 5 km al 7% di pendenza media.
Per il campione uscente Tom Dumoulin è arrivata l'ennesima delusione di questa stagione che l'ha visto comunque competitivo dall'inizio alla fine: secondo al Giro d'Italia, secondo al Tour de France e secondo anche a questo Campionato del Mondo, anche se contro questo Rohan Dennis non possono esserci rimpianti. Dumoulin era in ritardo di 8" già dopo 16.6 chilometri, in linea con quelle che potevano essere le aspettative, ma nel tratto di salita non è arrivato il previsto cambio di ritmo.
Alla fine Dumoulin ha chiuso staccato di ben 1'21" e questa prestazione non può che lasciare qualche dubbio sulle sue condizioni di forma in vista della prova in linea: avrà privilegiato l'appuntamento di domenica della sua preparazione o sono proprio le gambe a non girare come sperava? Dumoulin ha rischiato anche di non prendere la medaglia d'argento perché il belga Victor Campenaerts gli si è avvicinato tantissimo con un grande recupero negli chilometri finali: 53 centesimi di secondo è stata la differenza tra i due, praticamente un centesimo al chilometro, ma il campione europeo in carica può essere assolutamente soddisfatto del suo primo podio iridato, per di più su un percorso non del tutto congeniale alle sue caratteristiche.
Come era prevedibile, la salita di Gnadenwald posta dopo 30 chilometri di gara ha fatto male a molti specialisti puri del cronometro: Tony Martin era terzo al primo intertempo e poi ha chiuso solo settimo a 2'25", Vasil Kiriyenka da quinto è finito nono a 3'07", Stefan Kung da sesto a dodicesimo a 3'44". In vista della prova in linea di domenica ha lanciato buoni segnali Michal Kwiatkowski che ha chiuso quarto a 2'04": chi si aspettava potesse essere in calo di forma dopo un periodo molto intenso dovrà ricredersi. In top10 troviamo anche Nelson Oliveira (quinto), Jonathan Castroviejo (sesto), Patrick Bevin (ottavo) e Martin Toft Madsen (decimo), resta fuori Maximilian Schachmann (undecimo), male Bob Jungels (ventitreesimo).
I due italiani in gara sono arrivati abbastanza lontani dai migliori, come del resto di ci poteva aspettare: il migliore è stato Alessandro de Marchi, ventottesimo a 5'05", ma a meno di un minuto dal tredicesimo posto e dopo essere partito piano ha fatto un buonissimo parziale nel tratto con la salita, non male in ottica prova in linea. Due posizioni più indietro, trentesimo, è arrivato Fabio Felline che ha pagato 20" in più rispetto a De Marchi: per il piemontese c'è il rammarico di una scivolata in curva che gli ha fatto perdere tempo.
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