Flawless Powless: impeccabile in Giappone!
Neilson vince la Japan Cup davanti al compagno Andrea Piccolo e a Benjamin Dyball. In top ten anche Giulio Ciccone, settimo
Il delegato alla premiazione si è avvicinato con aria marziale e con scenica deferenza allo statunitense Neilson Powless, si è inchinato davanti al corridore della EF Education-EasyPost, gli ha fatto indossare la maglia rossa riservata al vincitore e gli ha messo al collo una medaglia d’oro.
Siamo in Giappone e più precisamente ad Utsunomiya nella prefettura di Tochigi, una città di cinquecentomila abitanti che nel 1990 ha ospitato i Mondiali di Ciclismo vinti da Rudy Dhaenens davanti a Dirk De Wolf ed a Gianni Bugno.
Vicino a Neilson Powless anche il compagno di squadra italiano Andrea Piccolo e l’australiano Benjamin Dyball del Team Ukyo hanno al collo la loro bella medaglia, rispettivamente di argento e di bronzo.
Sono loro i primi tre classificati alla Japan Cup Cycle Road Race, nata per ricordare i campionati mondiali del 1990 e che tutti gli anni dal 1992 porta i corridori a pedalare per un giorno nel paese del Sol Levante.
Il più contento di tutti sembra Benjamin Dyball, australiano di Blacktown, città multiculturale della Greater Sidney, vincitore quest’anno del Tour de Taiwan, nel 2017 stipendiato per qualche mese dalla squadra francese della Delko Marseille Provence KTM prima di tornare a pedalare sulle strade dell’Asia e dell’Oceania e vincere il Tour de Thailand nel 2018 ed il Tour de Langkawi nel 2019.
La gara dei professionisti è stata preceduta da una pedalata non competitiva sul circuito finale, che tra i fan in delirio ha visto la partecipazione a sorpresa di Fumiyuki Beppu, vera star nipponica, noto anche come Fumy, professionista dal 2005 al 2021 divenuto contemporaneamente a Yukiya Arashiro il primo giapponese a portare a termine un Tour de France nel 2009.
A differenza di Fumiyuki Beppu, Yukiya Arashiro oggi corre ancora con i suoi 38 anni sulle spalle, era schierato tra i partenti ed è stato il primo corridore del Sol Levante a tagliare il traguardo.
Lo ha fatto dopo un minuto e mezzo dal vincitore, classificandosi in undicesima posizione, già soddisfatto di aver appena rinnovato il contratto per un altro anno con la Bahrain-Victorius proprio alla vigilia della corsa giapponese.
La Japan Cup Cycle Road Race è tornata dopo due anni di interruzione a causa della pandemia e si è disputata sulla distanza totale di 144.2 chilometri, suddivisi in 14 giri di un circuito di 10.3 chilometri introdotto nel 2015.
La corsa è stata affrontata dal gruppo a gran velocità fin dai primi chilometri, controllata dagli uomini della Trek-Segafredo di Dario Cataldo, Jacopo Mosca e Giulio Ciccone, poi giunto settimo.
Ancora decisiva la breve salita della Koga Shirin Road, strada zigzagante che tradizionalmente opera la selezione tra i partecipanti mentre attraversa l’Utsunomiya City Forest Park.
Neilson Powless è scappato nella seconda metà degli ultimi due giri guadagnando rapidamente un vantaggio di 15 secondi lasciandosi poi alle spalle, nell’ultimo giro, Benjamin Dyball e Hermann Pernsteiner (Bahrain-Victorius).
Uno splendido Andrea Piccolo (EF Education Easy Post) è riuscito nel tratto finale a sopravanzare tutti e tagliare il traguardo in seconda posizione, a 12" dal compagno di squadra, confermando che agli italiani l’aria di Utsunomiya porta bene visto che hanno vinto la corsa giapponese per ben quindici volte su ventinove edizioni e con Claudio Chiappucci e Sergio Barbero detengono il record di vittorie, con tre affermazioni a testa.
A 13" sono stati cronometrati Dyball e Pernsteiner, a 17" Maxim van Gils (Lotto Soudal) e Guillaume Martin (Cofidis), a 32" Ciccone, a 34" Thomas Lebas (Kinan), a 1'32" Tim Wellens (Lotto), Gotzon Martín (Euskaltel-Euskadi) e, 11esimo, Arashiro.