Il ciclismo francese piange la morte dell'ex professionista Pascal Hervé
Nella sua carriera vinse una tappa al Giro d'Italia. Aveva 60 anni
Festina: uno sponsor che evoca ricordi piuttosto contrastati tra gli appassionati di ciclismo. Gli anni Novanta correvano feroci quando la multinazionale degli orologi - che aveva allestito una delle squadre più competitive al mondo, nella quale spiccavano i nomi di Gianluca Bortolami, Laurent Dufaux, Richard Virenque e Alex Zülle - cadde nella polvere. Doping di squadra: l'accusa pesantissima che costò alla Festina l'esclusione dal Tour de France 1998. Ne pagò le conseguenze anche il francese Pascal Hervé, morto il giorno di Natale a Montréal, in Canada, all'età di 60 anni. Non più tardi di qualche mese fa, l'ex professionista si era sottoposto a un'operazione chirurgica per l'asportazione di un tumore allo stomaco.
Addio a Pascal Hervé
Nato a Tours il 13 luglio 1964, Hervé galleggiò a lungo tra i dilettanti - conquistando anche un titolo nazionale in linea prima di aggiudicarsi il Regio Tour - prima di varcare le soglie del professionismo con la maglia della Festina. Particolarmente adatto ai percorsi vallonati, il corridore francese brindò al suo primo successo in massima serie al Giro del Delfinato del 1994, aggiudicandosi il traguardo in quota del Collet d'Allevard.
Due anni più tardi, invece, l'apogeo della sua carriera: con una stoccata da finisseur, Hervé si aggiudicò la 6ª tappa del Giro d'Italia (Crotone-Catanzaro) e indossò l'unica maglia rosa della sua carriera, ceduta il giorno dopo a Davide Rebellin in cima al Monte Sirino. Pur non essendo un vincente di mestiere - 7 successi in altrettante stagioni tra i pro' - l'atleta d'oltralpe ha comunque arricchito il suo palmarès con altri risultati di peso: la tappa di Viana al Giro dei Paesi Baschi 1998 e, nello stesso anno, il Gran Premio di Plouay. Finito anch'egli sotto accusa per le pratiche dopanti in casa Festina, Hervé scontò un periodo di squalifica prima di rientrare in gruppo con la formazione andorrana nella primavera del 1999.
Due squadre italiane a fine carriera
Hervé ha scritto i capitoli conclusivi della sua carriera in Italia: un anno alla Polti - nobilitato da un successo di tappa a Verbiers al Giro di Svizzera del 2000 e dal Souvenir Henri Desgrange, che gli fu assegnato nella frazione di Courchevel della Grande Boucle dopo aver raggiunto per primo la vetta del Col du Galibier - e mezza stagione all'Alexia, interrotta dalla positività all'eritropoietina dopo il prologo del Giro d'Italia 2001. Sceso definitivamente dalla giostra del professionismo, Hervé ha attraversato l'Atlantico, destinazione Canada, dove ha continuato a frequentare il mondo delle corse da preparatore e da direttore sportivo di una squadra Continental del Québec, la Garneau. Tutto questo prima di affrontare l'ultimo, durissimo chilometro della sua esistenza.