Van Poppel torna ad assaporare la vittoria
Tour de Pologne, a Rzeszów l'olandese batte Mezgec e Sagan, che resta leader. L'asfalto bagnato causa una caduta nel finale
Figlio d'arte, Danny van Poppel è passato professionista nell'ormai lontano 2013, quando doveva ancora soffiare su venti candeline. Gli inizi, in maglia Vacansoleil, furono incoraggianti, tanto che nel 2014 passò, in compagnia del fratello maggiore Boy, alla Trek; qui la crescita è continuata, con la vittoria a Lleida nella Vuelta a España 2015 come successo più prestigioso.
La scelta di passare nella formazione meno "sprinter friendly" in assoluto, ossia il Team Sky, aveva fatto storcere il naso a molti; l'olandese, pur con quattro affermazioni nel 2016, non ha quasi mai potuto lottare contro i migliori ad armi pari, dovendo accontentarsi di opportunità in gare minori, data anche la presenza del più titolato Elia Viviani. Quest'anno ancora peggio, dato che un problema fisico l'ha costretto allo stop per diverse settimane; oggi, che ha potuto contare su una squadra ha sua disposizione, è tornato a fare la voce grossa.
Cinque all'attacco nella minitappa, c'è anche Moser
La quinta frazione del Tour de Pologne 2017 è estremamente corta; basti pensare che rispetto alla Zawiercie-Zabrze di ieri, la Olimp Nagawczyna-Rzeszów di oggi misura la bellezza di 108 km in meno. Sono infatti solamente 130 i km che i 147 corridori ancora in gara - non partiti Alan Banaszek (CCC Sprandi Polkowice) e Sébastien Reichenbach (FDJ) - devono affrontare. Quattro i gpm, l'ultimo dei quali termina a poco più di 10 km dal termine. Incertezza dunque fra la solita (quarta in cinque giorni) volata o l'inedito colpo da finisseur.
Già subito dopo il via, dato poco dopo le 13.30, si forma la fuga di cinque elementi che caratterizza il pomeriggio. Protagonisti il belga Maxime Monfort (Lotto Soudal), il tedesco Maximilian Schachmann (Quick Step Floors), l'olandese Antwan Tolhoek (Team Lotto NL-Jumbo), lo statunitense Tejay van Garderen (BMC Racing Team) e un azzurro, ossia Moreno Moser. Il trentino dell'Astana Pro Team, alle prese con una stagione difficile a causa di un citomegalovirus, prova a cercar gloria nella corsa che lo rivelò nel 2012, quando vinse due tappe e la classifica generale.
Monfort a caccia di gpm. Il margine della fuga sempre sotto controllo
Il gruppo lascia fare fino ad un certo punto, permettendo loro di accumulare 1'15" al km 15, 2'15" al km 30 e 2'20" al termine della prima ora di gara, dove sono stati percorsi 43.5 km. Il picco di giornata a 3' è stato raggiunto a metà gara; per qualche km, il ventitreenne Schachmann indossa la virtuale maglia gialla, essendo 36° in classifica a 2'48" dal leader Peter Sagan. Una buona prima parte di stagione per il neoprofessionista tedesco, capace di ottenere sette piazzamenti in top 10 fra cronometro, classifiche generali e prove sul pavé.
Sul primo gpm, a Gmina Lubenia (km 71.4), è Monfort che transita in testa precedendo Tolhoek, con il plotone segnalato a 2'50". È sempre l'esperto belga che ha la meglio sull'ex Roompot nella seconda ascesa a Gmina Lubenia (km 79.7); il gruppo, dove si alternano Bora Hansgrohe (con il "padrone di casa" Cesare Benedetti), Orica Scott e UAE Team Emirates, controlla la situazione sulle strette strade della Precarpazia.
Inizia a piovere: vanno a terra Schachmann e Dombrowski
La formazione di Sacha Modolo si incarica di accelerare l'andatura, facendo rapidamente diminuire il gap grazie allo sloveno Matej Mohoric. Ai meno 45 km il distacco è di 2'30", ai meno 40 km di 1'55" e ai meno 33.5 km, quando termina la salitella di Lany (km 96.5), di 1'33". Monfort continua a fare incetta di punti per la graduatoria degli scalatori, passando per primo immancabilmente davanti a Tolhoek.
Come anticipavano le previsioni, nei pressi della linea d'arrivo, raggiunta per la prima volta ai meno 22.3 km, si abbatte un acquazzone sicuramente balsamico per il clima, ma che rende più difficoltosa la disputa della gara. E difatti, ai meno 27 km, c'è da registrare una caduta tra i battistrada: finisce a terra, sbattendo violentemente il fondoschiena, Schachmman; il qual viene evitato per un pelo da Tolhoek. Il tedesco si rialza, percorre qualche km ma decide di ritirarsi. I quattro superstiti entrano nel circuito finale con 1'21" sul plotone, tirato a tutta dagli UAE Team Emirates; in una svolta a u cade da solo anche Joe Dombrowski (Cannondale-Drapac).
Il gruppo si avvicina, van Garderen ci prova
I quattro proseguono a collaborare, con van Garderen autore delle trenate più lunghe. E l'accordo permette loro di entrare negli ultimi 15 km, su strade bagnate ma non più sotto le intemperie dal cielo, con 1' tondo. Nel gruppo, oltre ai soliti volti di Bora e UAE Team Emirates, si fa vedere davanti l'inconfondibile divisa della selezione nazionale, che punta a ben figurare con Pawel Franczak. Ai meno 12.8 km, quando inizia la seconda ascesa di Lany, il margine è però scemato a soli 20"; ai meno 12.3 km decide così di rompere gli indugi van Garderen.
Lo statunitense parte forte, e il solo Moser prova a rimanere con lui; speranza vana, perché il trentino deve subito cambiare rapporto e diminuire velocità, venendo ripreso, come Monfort, dal gruppo dove Movistar, Sky e Sunweb prendono in mano le operazioni. Lo yankee scollina ai meno 10.6 km con una decina di secondi su Tolhoek e una quindicina sul gruppo ridotto a solamente una cinquantina di elementi.
Lo statunitense ripreso dal gruppo, sarà volata
Tolhoek viene ripreso ai meno 10 km mentre van Garderen continua la sua azione, guadagnando anche qualche secondo; ai meno 8 km passa con 20", favorito dal fatto che in gruppo non vi sia alcuna formazione organizzata. Il Team Sky occupa infatti le prime posizioni più per sicurezza che per volontà di cercare il risultato di tappa; è così la nazionale polacca che prova a ricucire con Marek Rutkiewicz, controllati però da un Daniel Oss intento a rompere i cambi.
Ai meno 6 km il vantaggio dello statunitense è di 16", che diminuisce a 13" ai meno 5 km. Bora e Sky tornano a lavorare, e le speranze di van Garderen vanno a picco: entra negli ultimi 4 km con 9", venendo riassorbito ai meno 2.8 km. Daniel Oss prova un improbabile tentativo che dura il battito di ciglia, così è la Sky, con tre uomini più Danny van Poppel, ad entrare negli ultimi 2 km.
Una caduta spezza il plotone: tenta Reguigui, ma vince van Poppel
Giusto pochi metri prima dell'ingresso nell'ultimo km si registra una caduta, che spezza quel che resta del plotone in due tronconi. Davanti rimangono in 12, con Lukasz Wisniowski che cerca di lanciare al meglio il proprio capitano. A provare a scombinare la situazione è Youcef Reguigui; l'algerino del Team Dimension Data prova il colpo da finisseur, rimanendo in testa fino ai meno 300 metri, quando viene riassorbito.
Parte così la volata, con Danny van Poppel che parte in testa e prende il centro della carreggiata. Alla sua sinistra prova a superarlo Luka Mezgec, ma al campione sloveno non riesce la rimonta. Vince così van Poppel, alla seconda vittoria di una stagione tribolata; non altrettanto si può dire per il suo Team Sky, giunto ormai a quota ventitré affermazioni nell'anno solare 2017.
Sagan terzo e sempre leader; quattro italiani nei 10
Secondo posto per lo sloveno Luka Mezgec (Orica-Scott), terzo lo slovacco Peter Sagan (Bora Hansgrohe). Quindi, uno in fila all'altro, ben quattro azzurro: il lombardo Roberto Ferrari (UAE Team Emirates), il veneto Enrico Battaglin (Team Lotto NL-Jumbo), il ligure Niccolò Bonifazio (Bahrain Merida) e il trentino Daniel Oss (BMC Racing Team). Completano la top 10 lo spagnolo José Joaquín Rojas (Movistar Team) e i polacchi Tomasz Marczynski (Lotto Soudal) e Lukasz Wisniowski (Team Sky).
Con i distacchi annullati causa caduta, la graduatoria cambia solo in parte; il leader Peter Sagan guadagna infatti i 4" dell'abbuono per la terza piazza, portando ora a 14" il suo vantaggio su Dylan Teuns (BMC Racing Team). Gli unici uomini presenti in classifica che perdono terreno sono Sam Oomen (Team Sunweb) che paga 1'12", Nathan Haas (Team Dimension Data) giunto a 8'58", Tom Jelte Slagter (Cannondale-Drapac) a 9'07" e Laurens De Plus (Quick Step Floors), ultimo di tappa a 18'55".
Domani la sesta tappa, da Wieliczka a Zakopane, è lunga 189 km; ben sei i gpm, tutti ammassati nella parte conclusiva di giornata.