Tour de France, la neve minaccia il passaggio sul Galibier
Il tracciato della quarta tappa potrebbe essere modificato
Le abbondanti nevicate sull'arco alpino potrebbero ancora avere conseguenze sui Grandi Giri: dopo la cancellazione del Passo dello Stelvio dal percorso della 15ª tappa del Giro d'Italia, a rischio anche il transito del Tour de France sul Col du Galibier, il punto più alto della 111ª edizione.
La neve mette in pericolo il passaggio sul Galibier
La temuta scalata a quota 2642 metri - in programma nella quarta tappa della Grande Boucle (Pinerolo-Valloire, 140 km) - potrebbe essere cancellata dal percorso per le copiose nevicate che hanno reso impraticabile il leggendario passo alpino. Le foto pubblicate su X dall'account ammattipyöräily sono inequivocabili: lo spessore della coltre bianca è tale che prevederne la rimozione in tempo per martedì 4 luglio appare al momento piuttosto improbabile.
E se il Galibier dovesse saltare per davvero? Per il momento, i vertici di ASO - la società organizzatrice del Tour - non hanno indicato una soluzione alternativa, anche perché le previsioni del tempo per le prossime due settimane - ancorché suscettibili di variazioni - non sono affatto rassicuranti. In ogni caso, sia la scalata ai 2083 metri del Sestriere (dopo 50,4 km di corsa), sia l'ascesa al Monginevro (posizionata a metà tappa) dovrebbero restare al loro posto.
Se il disegno originario non dovesse subire variazioni, il Tour affronterebbe il Galibier per la 63ª volta, la prima delle quali risale al 1911. A un secolo esatto dal suo debutto, la montagna alpina ospito l'arrivo di una delle tappe più spettacolari della storia recente della corsa francese, conclusa con la vittoria del lussemburghese Andy Schleck dopo un attacco solitario di 52 km.
A maggio la cancellazione dello Stelvio
Appena un mese fa, le copiose nevicate avevano già modificato il profilo della tappa più attesa dell'ultimo Giro d'Italia, la Livigno-Santa Cristina di Val Gardena (Monte Pana), che proponeva l'arrampicata ai 2757 metri del Passo dello Stelvio. Cancellato il passaggio in vetta, gli organizzatori avevano provato a raggiungere perlomeno l'Umbrailpass (2498 metri), tagliando gli ultimi 3 km della salita, ma anche questa soluzione finì nel cestino: al rifiuto delle autorità svizzere di concedere il via libera al passaggio dei corridori si aggiunsero anche le rimostranze della CPA, che bocciò l'ipotesi di arrivare in cima al Giogo di Santa Maria - dove il gruppo avrebbe avuto la possibilità di cambiarsi prima di affrontare la discesa - ottenendo la riduzione del percorso di gara a soli 118 km.