Romandia, Bevin non si ferma più
Il neozelandese della Israel-PremierTech si conferma dopo il successo al Tour of Turkey, Hayter battuto nettamente allo sprint, Dennis terzo. Damiano Caruso è sesto al termine di una tappa meno selettiva del previsto
Patrick Bevin è un corridore che in carriera ha spesso lasciato intravedere sprazzi di grande qualità e talento: ne sono un esempio il quarto posto al mondiale a cronometro nel 2019 e qualche buon piazzamento ottenuto qua e là, spesso in finali simili a quello odierno. Forse però in quest'ultimo mese il 31enne neozelandese della Israel-PremierTech ha cominciato ad ingranare in maniera differente rispetto a quanto finora sempre fatto. La vittoria in classifica generale al Tour of Turkey e la volata stravinta quest'oggi ci restituiscono un corridore che non diventa di certo un fenomeno, ma da piazzato si trasforma in vincente. Ethan Hayter si deve accontentare della seconda posizione, mentre Rohan Dennis sprinta ed è terzo, raccogliendo preziosi secondi di abbuono. Domani tappa regina, dove i big saranno finalmente chiamati ad uno scontro frontale.
Percorso un po’ più movimentato dei giorni scorsi per la terza tappa del Tour de Romandie. Tutto il disegno di gara, con partenza ed arrivo a Valbroye per 165 km, è costellato di salite di media lunghezza adatte a fare selezione solo se affrontate a ritmo elevato. Il finale vede la rapida successione delle ascese di Dompierre (4.5 km al 5%) e Sédeilles (4.3 km al 4.7%). Quest’ultima termina a soli 7.7 km dal traguardo, di cui 5 in discesa.
Passando alla cronaca, sono solo tre gli uomini che riescon a centrare la fuga di giornata, anche se tutti nomi di buon livello e abituati a questo tipo di azioni. All’attacco ci sono il campione nazionale francese Rémi Cavagna (Quick-Step AlphaVynil), il connazionale Nans Peters (AG2R Citroën) e il lettone Krists Neilands (Israel-PremierTech). In gruppo è la Jumbo-Visma del leader Rohan Dennis ad inseguire senza affanni il terzetto al comando. Il vantaggio di Peters, Cavagna e Neilands sale gradualmente fino ad un massimo di 4’ ad 80 km dalla conclusione. Giunti a questo punto però il gap si stabilizza, con il ritmo dietro imposto sempre e solo dalla Jumbo-Visma.
La monotonia viene rotta a circa 55 km dal traguardo, quando in testa al plotone giungono anche gli uomini della Ineos Grenadiers che abbassano il ritardo a 2’30” nell’arco di una decina di chilometri e a poco più di 1’ ai -30. Si arriva così ai piedi della salita di Dompierre, che apre il dittico finale, con i 3 attaccanti che vengono raggiunti da un gruppo che comincia a fare sul serio. Le pendenze dolci impediscono di creare una eccessiva selezione in gruppo nonostante l’alta andatura scandita da Andrey Amador (Ineos Grenadiers). La musica cambia attaccata, a 12 km dall’arrivo, l’ultima scalata di giornata: quella verso Sédeilles. Le prime centinaia di metri sono le più dure e Steven Kruijswijk (Jumbo-Visma) si porta in testa per fare il forcing. In un tratto in falsopiano immediatamente successivo attacca Carlos Verona (Movistar), favorito da un momento interlocutorio alle sue spalle. Dopo una breve fase di riorganizzazione si riporta in testa la Ineos Grenadiers che può ancora contare sul vincitore di 2 tappe Ethan Hayter.
Ripreso Verona prova a partire in contrattacco Marc Hirschi (UAE), tamponato immediatamente da Ben O’Connor (AG2R Citroën) e poi da tutti gli altri. Siamo ormai nella discesa conclusiva, con un gruppo forte di una quarantina di unità che si gioca la vittoria di tappa. Proprio in discesa, a 3 km dall’arrivo, Rein Taaramäe (Intermarché-Wanty-Gobert) sfrutta il “buco” creatogli dal compagno di squadra Quinten Hermans e fugge in solitaria. Sul lunghissimo rettilineo finale però il gruppo ricuce, non senza fatica, a 500 metri dalla conclusione. Mauro Schmid (Quick-Step AlphaVynil) parte lunghissimo, di fatto lanciando la volata ad Ethan Hayter e a Patrick Bevin (Israel-PremierTech). Ai 150 metri lancia il proprio sprint proprio Patrick Bevin che non lascia spazio a rimonte e vince nettamente davanti ad Ethan Hayter e al leader della generale Rohan Dennis. Quarta posizione per Dion Smith (BikeExchange-Jayco), quinto Quinten Hermans (Intermarché-Wanty-Gobert) e sesto un attento Damiano Caruso (Bahrain-Victorious). Settima piazza poi per il giovane Finn Fisher-Black (UAE), ottavo Felix Großschartner (Bora-Hansgrohe), Nikias Arndt (DSM) è nono ed infine Mikkel Honoré (Quick-Step AlphaVynil) decimo.
In classifica generale, prima del tappone di domani consolida la leadership Rohan Dennis con 14” di vantaggio sullo stesso Bevin e 18” su Großschartner. Quarto provvisorio Mauro Schmid a 22”, così come Dylan Teuns (Bahrain-Victorious), Juan Ayuso (UAE) sesto e Mikkel Honoré, settimo. Ottava posizione per Brandon McNulty (UAE) a 25”, nono Aleksandr Vlasov (Bora-Hansgrohe) a 27” e decimo Marc Hirschi (UAE) a 28”.
Domani in programma la quarta frazione, la più impegnativa. Da Aigle a Zinal saranno da affrontare un totale di 4000 metri di dislivello in 180 km. Le salite di giornata saranno le impegnative Nax (10.2 km al 7.7%), Les Pontis (7.3 km al 7.5%), Saint-Luc (4.6 km al 7.8%), Les Ziettes d’en Bas (4.6 km al 5.9%). Il grande finale prevede un secondo passaggio a Les Pontis, seguito dalla salita a Grimentz (6.2 km al 7.1%), per una ascesa totale che misura quasi 20. Gli ultimissimi chilometri si presentano ondulati, ma è probabile che a quel punto i giochi saranno già fatti.