Ancora Philipsen in Turchia, è il plurivittorioso 2023
Il velocista belga si impone a Marmaris e sorpassa Pogačar portando a 18 il computo delle vittorie stagionali. Podio per Lonardi, nei 10 anche Viviani e Colnaghi
Una stagione davvero positiva per la Alpecin Deceunink, formazione al primo anno nel WT, che ha visto arrivare risultati da tutte le sue punte. Non bastino le due monumento (oltre al mondiale in linea) di Mathieu van der Poel, le quattro tappe tra Giro e Vuelta di Kaden Groves: con la vittoria di oggi nella quarta tappa del Presidential Cycling Tour of Türkiye 2023, arriva la 34esima vittoria stagionale del team belga, di cui diciotto portano la firma di Jasper Philipsen. Sono stati sessantuno finora i giorni gara del venticinquenne velocista, che oggi sorpassa Tadej Pogačar, arrivato sabato a quota 17. Oltre alle quattro vittorie al Tour non sono mancate importanti vittorie nelle classiche come Classic Brugge-De Panne o Scheldeprijs. Ora il conteggio potrebbe non fermarsi, perché se prossime tre tappe saranno difficilmente contendibili per gli sprinter, l'ultima, che si concluderà con un circuito a Istanbul, potrebbe portare la diciannovesima gioia.
La tappa, 165.3 chilometri partita da Fethiye e arrivata a Marmaris, ha visto diversi tentativi di fuga nella prima parte di gara, specialmente da parte di chi nel tappone di ieri ha accusato un grosso ritardo dal nuovo leader, Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan): su tutti Jay Vine (UAE Emirates) è transitato per primo sul primo dei due Gpm di 3a categoria che caratterizzavano il percorso sganciandosi con Aldemar Reyes (Medellín-EPM) e Ben Zwiehoff (BORA-hansgrohe), secondo sia in generale che nella classifica a punti. Nessuno però è riuscito a dare seguito all'azione, così l'unico a rimanere solo al comando è stato Nico Denz (BORA-hansgrohe): solo Travis Stedman (Q36.5) campione sudafricano, ha cercato di raggiungerlo, ma senza successo.
Il tedesco ai -50 aveva più di 4' di vantaggio, ed era inseguito da Alpecin-Deceunink, Astana e Green Project-Bardiani CSF-Faizanè. L'inseguimento è terminato intorno ai -13, quando il gruppo ha cominciato l'ultima ascesa di giornata (3 km al 7%), presa in testa da Alessio Nieri che ha dato il la all'azione della Green Project, poi interrotta prima dagli scatti di Alexis Guerin (Bingoal WB) e di Zwiehoff e poi dalla volata per i punti al Gpm, dove Reyes ha battuto lo stesso Zwiehoff e Lutsenko.
Nessuno è più riuscito a sfuggire alle squadre dei velocisti dopo la discesa, ma la volata non è stata scontata come da pronostico, perché la Alpecin era decisamente sguarnita: è stata invece la Eolo-Kometa ad allestire un piccolo treno per Giovanni Lonardi, anche se all'ultima curva è stata disturbata dalla UAE che pilotava Álvaro José Hodeg: Philpsen era intorno alla decima posizione, ma è stato abile nel prendere la ruota di Cees Bol (Astana) e sprintare sull'altro lato della strada rispetto a Lonardi, bruciandolo sul traguardo insieme al connazionale Timothy Dupont (Tarteletto-Isorex), bravo a prendergli la ruota e aggiudicarsi la piazza d'onore al colpo di reni. Oltre al terzo posto di Lonardi, altri tre corridori italiani si sono piazzati nei dieci: Attilio Viviani (Corratec-Selle Italia), sesto, Luca Colnaghi (Green Project-Bardiani CSF-Faizanè), settimo, e Giacomo Ballabio, decimo (Global 6 Cycling).
La generale resta invariata, con Lutsenko leader davanti a Zwiehoff e Tejada, mentre Giulio Pellizzari (Green-Project) è ancora sesto. Domani tappa favorevole agli attaccanti (180.6km) da Marmaris a Bodrum con un Gpm di prima categoria all'inizio e uno di terza poco dopo.