E al sesto giorno gli dei riposarono
Alla Tirreno-Adriatico va a segno la fuga da lontano: vince il danese Mads Würtz Schmidt, terzo l'italiano Simone Velasco
In questa Tirreno-Adriatico dal livello stellare e dominata dai grandissimi campioni, oggi nella sesta tappa c'è stato spazio anche per uomini non proprio di primo piano che sono arrivati a giocarsi il successo di giornata sorprendendo i principali favoriti: le tossine della durissima frazione di ieri su e giù per i muri marchigiani sono rimaste nelle gambe di buona parte del plotone e così sul traguardo di Lido di Fermo sono stati i fuggitivi della prima ora ad avere la meglio. Ad imporsi è stato il danese Mads Würtz Schmidt, 27 anni da compiere a fine mese, che ha trovato così il primo successo da quando è passato professionista nel 2017: e dire che l'attuale portacolori della Israel StartUp Nation era uno di quelli che nelle categorie giovanili aveva fatto fuoco e fiamme, vincendo un Mondiale juniores a cronometro, una Roubaix juniores, un Mondiale U23 a cronometro e due cronometro del Giro di Danimarca quando ancora era Under23 e militava ancora in una squadra Continental. Il salto nel World Tour aveva ridimensionato Mads Würtz Schmidt, che però oggi è riuscito a togliersi quella soddisfazione che attendeva da più di quattro anni.
La sesta tappa della Tirreno-Adriatico 2021 partiva da Castelraimondo per concludersi a Lido di Fermo dopo 169 chilometri. Il percorso presentava diverse ondulazioni e nel finale c'era un circuito di 11.2 chilometri con lo strappo di San Michele da ripetere quattro volte: nonostante ciò, tutto faceva pensare ad un arrivo in volata a ranghi più o meno compatti ed almeno fino a due terzi di tappa i pronostici erano ancora tutti per lo sprint. Nei chilometri iniziali nel plotone c'era stata grande battaglia per andare in fuga: un interessante tentativo di 11 corridori, tra il quali era presente anche Mads Würtz Schmidt, era andato a vuoto e c'è voluta una ventina di chilometri affinché al comando si formasse il gruppetto giusto. Alla fine assieme allo scatenato danese della Israel erano presenti anche Jan Bakelants (Intermarché), Brent van Moer (Lotto), Simone Velasco (Gazprom), Nelson Oliveira (Movistar) ed Emils Liepins (Trek).
La fuga ha preso un vantaggio superiore ai 6'30" e diverse squadre si sono alternate nelle prime posizioni del gruppo per lavorare e ridurre questo distacco: chi non si è fatta vedere, però, è la Jumbo-Visma di Wout van Aert e questa passitività dei gialloneri ha forse tolto un po' di convinzione a tutte le altre formazioni che non di sicuro non gioivano all'idea di spremersi per poi vedersi battute dal belga. A 60 chilometri dall'arrivo il vantaggio dei sei fuggitivi era sceso sotto ai quattro minuti e mezzo ed apparentemente sotto controllo da parte del gruppo, ma la tendenza si è invertita nei 30 chilometri successivi quando Bakelants, Liepins, Oliveira, Van More, Velasco e Würtz Schmidt hanno spalancato il gas, trovando anche diversi tratti con il vento favorevole a dar loro una mano.
I battistrada hanno capito di avercela fatta dopo i primi due giri del circuito finale a Lido di Fermo con altri due giri e 22.4 chilometri ancora da percorrere: qui il ritardo del plotone era ancora di 2'45" e davanti erano ancora pienamente in spinta. Addirittura dietro si faticava a trovare accordo e così lo svizzero Stefan Küng si è reso protagonista di un'azione solitaria che per diversi chilometri lo ha tenuto davanti al gruppo di appena una decina di secondo: quella del corridore della Groupama-FDJ è sembrata più una mossa per fare un test in vista della cronometro di domani, che una mossa tattica per riscrivere l'esito della tappa. All'ultimo giro, sullo strappo di San Michele, i fuggitivi sono rimasti in cinque ed è stato il lettone Emils Liepins a perdere contatto: il corridore della Trek era sulla carta il più veloce dei sei, e così gli altri hanno optato per andare a giocarsela in volata.
L'ultimo chilometro è stato condotto in testa dal portoghese Nelson Oliveira che di fatto ha tirato la volata agli altri e obbligando la Movistar a rimandare ancora l'appuntamento con la prima vittoria stagionale. L'elbano Simone Velasco, invece, ha optato per uno sprint di rimonta partendo dalla quinta posizione, ma anche questa soluzione non si è rivelata la migliore: l'italiano è venuto fuori abbastanza bene, ma nulla ha potuto contro Mads Würtz Schmidt che, indossando la maglia verde della classifica dei gpm (dove è secondo dietro a Pogacar) ha conquistato una vittoria netta e senza dubbio molto meritata per la determinazione messa in mostra fin dall'inizio. Secondo è arrivato il giovane Brent van Moer, poi terzo Simone Velasco, quarto Jan Bakelands e quinto Nelson Oliveira; Emils Liepins ha chiuso sesto a 25", poi a 1'09" è arrivato il gruppo principale regolato in volata da Tim Merlier davanti a Davide Ballerini ed Elia Viviani.
In classifica generale ovviamente non è cambiato nulla nelle prime posizioni e Tadej Pogacar resta saldamente leader alla vigilia della cronometro finale a San Benedetto del Tronto: domani l'attesa sarà tutta per vedere se Filippo Ganna riuscirà ad allungare la sua clamorosa striscia di vittoria consecutive a cronometro, mentre in ottica classifica potrebbe essere interessante il duello tra Landa e Bernal per la terza posizione, con lo spagnolo in vantaggio di 30".