Vollering mette il tocco dell'artista sulla Vuelta delle rivincite
A Valdesquí la maglia rossa stacca tutte in salita finale e va a prendersi l'ultima tappa in solitaria. Markus scavalca Longo Borghini, che chiude al terzo posto
Tra le tante foto da poster che Demi Vollering sta collezionando in questi ultimi anni di carriera, questa con la bicicletta alzata al cielo sul traguardo di Valdesquí con la maglia rossa addosso avrà sicuramente un posto speciale nei suoi ricordi più preziosi. Una Vuelta España che sa di rivincita e che vale più di normale vittoria per una fuoriclasse abituata a stravincere su questo tipo di arrivi in salita.
Non solo è la sua prima maglia rossa in carriera, ma arriva dopo il secondo posto al veleno di un anno fa e soprattutto in fondo a una primavera in cui, tra voci sul futuro e lo zero alla casella delle vittorie stagionali, erano stati più i dubbi che le certezze intorno a un'atleta che si è dimostrata nuovamente indiscutibile. Una fuoriclasse che sa vincere dando spettacolo e rendendo ogni vittoria a suo modo iconica, per ricorrere a un termine fin troppo usato ultimamente per descrivere gesta più o meno straordinarie.
Non solo la vincitrice merita gli elogi, prendendo spunto da quanto si è visto soprattutto sulla salita finale al Puerto de Cotos. L'elogio della regolarità di Riejanne Markus, una delle meno esplosive di tutto il gruppo, e di conseguenza delle meno propense all'azione che rimane negli occhi, ma che è sempre nella posizione giusta nei momenti cruciali come i ventagli dei giorni scorsi, e oggi è andata a prendersi con merito il secondo posto, facendo valere le sue qualità sul passo.
Gli elogi li merita anche Elisa Longo Borghini, anche in una giornata poco brillante al termine di una settimana un po' in calando, dopo una primavera corsa sempre al massimo e in cui ha abituato fin troppo bene, ma in cui è riuscita ad assumersi tutte le responsabilità della leader dopo l'uscita di scena di Gaia Realini, difendendosi con la tenacia e la capacità di gestione della gara e del proprio sforzo che la contraddistinguono. Sono loro le altre due di un bellissimo podio finale, in cui Vollering si prende giustamente la sua grossa porzione di luce dei riflettori.
Vuelta España 2024, la cronaca dell'ultima tappa
C'è spazio per una fuga numerosa prima del Puerto de la Morcuera (13.2 km al 6.4%), la prima delle due lunghe salite in fila di una tappa conclusiva di soli 89 chilometri, ma dove può cambiare ancora il volto della classifica. All'attacco anche Marianne Vos, che certifica la sua maglia verde dopo la vittoria di ieri, insieme a Jelena Erić (Movistar Team), Elena Cecchini (SD Worx-Protime), Brodie Chapman (Lidl-Trek), Abi Smith (Team dsm-firmenich PostNL), Alessia Vigilia (FDJ-Suez), Flora Perkins (Fenix-Deceuninck), Silke Smulders (Liv AlUla Jayco) Lily Williams (Human Powered Health), Magdeleine Vallieres (EF Education-Cannondale), Mireia Benito e Sarah Gigante (AG Insurance-Soudal Team) e Karlijn Swinkels (UAE Team ADQ), che tenta di difendere la sua maglia a pois.
Già sulle prime rampe della salita inizia a sgretolarsi il gruppo di testa, da cui emergono solo Chapman, Gigante e Swinkels. Il loro vantaggio è di circa un minuto sul gruppo, e inizia a calare col ritmo del Team dsm, che punta a salire sul podio con Juliette Labous. Né il loro passo né quello delle Fenix-Deceuninck è sufficiente per chiudere la testa della corsa, mentre è più deciso il passo di Maud Oudeman (Team Visma Lease a Bike), che fa staccare qualche pezzo importante come Mavi García, abbastanza sottotono in questa settimana in salita.
Quando Oudeman si sposta tocca a Marlen Reusser, che si mette a disposizione di Vollering sacrificando il suo piazzamento tra le prime dieci. Poco dopo però c'è il primo movimento significativo di una donna di classifica, con lo scatto a 3.5 chilometri dalla cima di Pauliena Rooijakkers. Le Fenix occupano decimo e undicesimo posto nella generale con lei e Yara Kastelijn e provano a far saltare il banco da lontano, con Rooijakkers che va a riprendere e staccare prima Gigante e poi Chapman, mentre Swinkels aveva già perso contatto. Il suo vantaggio tocca anche i trenta secondi, ma inizia a calare quando dietro si mette a fare il ritmo Grace Brown, che la va a riprendere a circa un chilometro dalla cima. L'azione dell'australiana è volta a favorire la sua capitana Évita Muzic, che va a sprintare per i punti della classifica QOM, salendo momentaneamente al comando.
Allo scollinamento sono rimaste in sedici nel gruppo maglia rossa: con Vollering ci sono ancora Reusser e Niamh Fisher-Black, mentre con Longo Borghini c'è ancora Chapman dopo essere stata ripresa, così come Gigante. Presenti ancora Markus, Labous, Muzic con Brown, Kastelijn e Rooijakkers, Ricarda Bauernfeind e Antonia Niedermaier (Canyon//SRAM Racing), Kim Cadzow (EF Education-Cannondale) e Karolina Perekitko (Winspace). In discesa prova ad allungare Niedermaier, mentre dietro Fisher-Black rischia tantissimo perdendo il controllo in una curva, ma riesce per miracolo ad evitare di finire oltre il guardrail. Da dietro rientrano anche altre atlete che si erano staccate in precedenza, tra cui ancora Karlijn Swinkels, che prova ad anticipare la salita e se ne va da sola.
Maglia rossa al comando
Swinkels guadagna oltre un minuto ma le sue chance di arrivare sono pressoché nulle, mentre dietro è tornata a scandire il passo Grace Brown, che si spende nel suo ultimo sforzo di una Vuelta di ottimo gregariato sui primi chilometri del Puerto de Cotos (10 chilometri al 5.8%). La fuggitiva viene ripresa ai -9 dal traguardo, mentre dietro tornano a staccarsi anche Fisher-Black e Kristen Faulkner, che era riuscita a rientrare in fondo alla discesa ma perde definitivamente ogni possibilità di top ten.
Ai -6.5 il ritmo di Brown non è più sufficiente per i gusti di Demi Vollering, che decide di lanciare il suo attacco per chiudere definitivamente i conti. La prima ad andare in difficoltà è Longo Borghini, che già in precedenza non era parsa brillantissima, e prova a prendere il suo passo per limitare le perdite. Solo Muzic e Kastelijn riescono a tenere le ruote per qualche centinaio di metri, ma la maglia rossa ha un altro passo e si invola in solitaria verso la vittoria.
Le prime inseguitrici sono proprio Muzic e Kastelijn, insieme a Bauernfeind e soprattutto Riejanne Markus, che con le difficoltà di Longo Borghini ha serie possibilità di agguantare il secondo posto, da cui alla partenza distava solo ventidue secondi. La neerlandese della Visma LAB trova un po' di collaborazione col rientro di Labous e Rooijakkers, mentre la campionessa italiana insegue a una quindicina di secondi. Longo Borghini manca per pochi metri l'aggancio al secondo gruppo, e a quel punto Markus si rimette in testa a imporre il suo passo per gli ultimi chilometri di salita, riuscendo a staccare tutte tranne Muzic, garantendosi così la certezza dell'abbuono e un buon vantaggio verso il falsopiano finale, dove spinge per guadagnare ulteriormente.
Mentre dietro si accende la lotta per le posizioni, davanti Demi Vollering ha tutto il tempo di celebrare il secondo successo di tappa e la vittoria finale di questa Vuelta, arrivando in trionfo sul traguardo, salutata da una buona cornice di pubblico. Seconda a 29" Muzic, che nel finale riesce a staccare Markus, che però ha già ottenuto quello che voleva: Longo Borghini chiude infatti settima a un minuto esatto da Vollering, perdendo 27" più abbuoni da Markus, che la scavalca al secondo posto. Vollering conquista la maglia rossa con 1'49" e 2'00" sulle altre due del podio, mentre in top ten risalgono posizioni anche Muzic, Bauernfeind e le due Fenix, con Kastelijn ottava e Rooijakkers nona. Vos vince nuovamente la maglia verde, mentre Vollering con l'ultimo gpm si prende anche la classifica scalatrici.