Lukáš Kubiš, l'erede di Peter Sagan è pronto per il professionismo
Lo slovacco ha vinto cinque corse ed è stato il miglior corridore Continental sia ai Giochi Olimpici che ai Campionati Europei. L'anno prossimo passerà professionista con la TDT-Unibet
Trentesimo appuntamento dell’anno con Mondo Continental. In questa puntata: GP International de la ville de Nogent-sur-Oise e Lukáš Kubiš, che, dopo un ottimo 2024, passerà professionista con la TDT-Unibet
Le corse della settimana
GP International de la ville de Nogent-sur-Oise
Nel weekend, in Francia, è andato in scena il GP International de la ville de Nogent-sur-Oise, una corsa di un giorno giunta alla settantasettesima edizione, tornata in calendario dopo l’annullamento dello scorso anno. Al via erano presenti solo tre Continental (i vivai di Arkéa-B&B Hotels e Groupama-FDJ e l’algerina Madar) e quattordici formazioni dilettantistiche, per un totale di diciassette squadre.
Il percorso prevedeva un circuito senza particolari difficoltà altimetriche intorno alla città di Nogent-sur-Oise. La volata di gruppo sembrava l’esito più probabile, ma in tanti hanno cercato di sovvertire il pronostico. Dopo che il plotone aveva ripreso la fuga di giornata, nell’ultimo giro ci sono stati diversi attacchi: prima un terzetto e poi un drappello di otto uomini hanno provato a fare la differenza, ma alla fine il gruppo, grazie soprattutto al lavoro delle due Continental di casa, è tornato compatto a cinque chilometri dall’arrivo.
Nel rettilineo finale, lungo quasi tre chilometri, nessuna squadra è riuscita a organizzare un treno e lo sprint è stato molto caotico: dalla confusione è uscito vincitore, a sorpresa, Justin Ducret (SCO Dijon-Team Materiel-Vélo.com). Il ventiseienne ha conquistato la prima vittoria UCI in carriera, superando l’algerino Yacine Hamza (Madar) e il francese Ronan Augé (Groupama-FDJ Continental). Delusione per la formazione di casa, la CC Nogent-sur-Oise, che ha mancato il podio per un soffio: William Daumont, infatti, ha chiuso quarto davanti al neozelandese Maui Morrison (UV Aube). Il favorito della vigilia, l’altro kiwi Lewis Bower (Groupama-FDJ Continental), non è andato oltre l’undicesimo posto.
Le Continental tra i big
Ben sedici Continental hanno preso parte alla seconda edizione del Tour of İstanbul. Le cose migliori le ha fatte Alessandro Romele, secondo in due tappe e nella classifica generale: il lombardo dell’Astana Qazaqstan Development, però, era in gara con il ramo WorldTour del team. Magnus Bak Klaris ha chiuso in quarta posizione: il portacolori della Airtox-Carl Ras ha perso il podio solo a causa degli abbuoni. La Illes Balears-Arabay è andata a un passo dal successo nell’ultimo giorno di corsa della stagione: Sergi Darder è stato secondo nella frazione conclusiva. La Istanbul Büyükșehir può dirsi soddisfatta dell’esito della corsa di casa, grazie a Samet Bulut, vincitore del titolo di miglior scalatore: il ventiduenne ha strappato la maglia a Kaan Özkalbim, che l’aveva vestita per tutta la corsa, nell'ultima tappa, dando così una grande delusione alla Spor Toto.
Otto formazioni di terza divisione hanno preso parte al Memorial Marco Pantani e sette al Trofeo Matteotti. In entrambe le gare la JCL Team Ukyo è stata la formazione che ha raccolto i migliori risultati: Thomas Pesenti ha chiuso al dodicesimo posto la volata di quaranta corridori che ha deciso la corsa romagnola, mentre, in Abruzzo, Giovanni Carboni, unico rappresentante del mondo Continental nel gruppo di undici che si è giocato la corsa, è stato sesto.
A giocarsi i Campionati Europei sono stati, come da previsione, i più forti velocisti del mondo, ma al via, soprattutto nelle nazioni minori, erano presenti tanti esponenti del ciclismo di terza divisione: il migliore di loro al traguardo è stato lo slovacco Lukáš Kubiš, che quest’anno ha ottenuto tanti bei risultati con la maglia della Elkov-Kasper.
La belga Philippe Wagner/Bazin e la francese Van Rysel-Roubaix hanno preso parte al GP de Wallonie, ma non sono riuscite a lasciare il segno. Sul traguardo il migliore è stato Maxime Jarnet: il corridore della Van Rysel-Roubaix, però, non è andato oltre il trentaquattresimo posto.
Il ritratto della settimana: Lukáš Kubiš
Da diversi anni Lukáš Kubiš è uno dei corridori slovacchi più rappresentativi e può essere considerato un po’ l’erede di Peter Sagan, di dieci anni più anziano: oltre alla nazionalità, con il tre volte campione del mondo condivide le caratteristiche (forte sia in volata che sugli strappi), il fatto di aver gareggiato nel fuoristrada nelle categorie giovanili e la squadra di esordio nel mondo UCI, la Continental di casa Dukla Banska Bystrica (ai tempi di Sagan la squadra si chiamava Dukla Trencin-Merida). Chiaramente il suo palmares è lontano da quello del fuoriclasse di Žilina, ma il ventiquattrenne ha da poco ottenuto il primo contratto da professionista, firmando per i prossimi due anni con la TDT-Unibet.
Nel 2024 lo slovacco ha cambiato squadra, lasciando dopo quattro anni la Dukla Banska Bystrica e trasferendosi alla storica Continental ceca Elkov-Kasper, da anni una delle formazioni di riferimento nelle gare dell’Europa Centrale. Nel nuovo ambiente Kubiš ha trovato la continuità che gli era un po’ mancata negli anni precedenti e ha conquistato ben cinque vittorie: ha vinto l’Int. Raffeisenbank Kirschblütenrennen, il GP Poland (prova del circuito Visegrad 4 Bicycle Race), una tappa del Turul Romaniei (in cui si è preso anche la classifica a punti), il campionato nazionale a cronometro e quello in linea.
Il dato delle vittorie non dice tutto della splendida annata del ventiquattrenne, che ha saputo essere protagonista in tante altre occasioni: al momento le top ten stagionali, infatti, sono ben trentasei. Grazie alla sua abilità sugli strappi, quest’anno Lukáš Kubiš è riuscito anche a concludere sul podio due corse a tappe: è stato secondo al Tour of South Bohemia e terzo al Turul Romaniei (gara in cui potrebbe salire al secondo posto, dato che il vincitore Ilkhan Dostiyev è stato sospeso per doping). Ha saputo, inoltre, essere protagonista anche con la maglia della nazionale: ha terminato in ventinovesima posizione la prova in linea dei Giochi Olimpici e al quattordicesimo quella dei Campionati Europei, risultando in entrambi i casi il migliore dei Continental.
Nelle categorie giovanili, Lukáš Kubiš alternava strada, ciclocross e mountain bike. Al primo anno tra gli juniores chiuse al secondo posto il campionato nazionale di ciclocross e partecipò a un paio di gare di Coppa del Mondo. Su strada, invece, fu secondo nella cronometro dei campionati slovacchi e disputò diverse prove di Coppa delle Nazioni e i Campionati Europei.
La seconda stagione nella categoria vide un miglioramento dei risultati: lo slovacco conquistò il titolo nazionale di ciclocross e prese parte ai Campionati Europei della disciplina. Su strada fece il suo esordio ai Campionati del Mondo, disputò nuovamente prove di Coppa delle Nazioni e Campionati Europei e fu ancora una volta vicecampione slovacco della cronometro. In mountain bike, invece, fu terzo nel campionato nazionale di cross country. Attivo anche su pista, conquistò il titolo nazionale nella madison.
Nel 2019, alla prima stagione da under 23, fece il suo esordio nel mondo Continental con la Dukla Banska Bystrica. Per attenuare le difficoltà dovute al salto di categoria, decise di limitare molto il suo impegno nelle altre discipline, concentrandosi sulla strada: dopo un inizio difficile, prese fiducia e si guadagnò la convocazione per Europei e Mondiali under 23. A fine stagione ottenne i primi piazzamenti UCI al Tour du Sénégal: chiuse quinto in classifica, con quattro top ten di tappa.
Nell’anno successivo, nonostante lo scoppio della pandemia, Kubiš riuscì a disputare un calendario di corse piuttosto ampio. Centrò un ottimo quinto posto (condito dalla maglia di miglior giovane) al Tour of Szeklerland, conquistò il titolo nazionale under 23 e fu terzo nella prova élite (battuto solo da Juraj Sagan ed Erik Baška, all’epoca entrambi tesserati per la Bora-Hansgrohe). In seguito partecipò ai Campionati Europei under 23 e si prese la prima vittoria UCI in carriera, imponendosi in una tappa del GP Chantal Biya: nella corsa camerunense, inoltre, concluse in top five tutte le tappe, aggiudicandosi la classifica a punti e finendo sul podio della generale, in seconda posizione. Su pista, invece, si laureò campione nazionale sia dell’omnium che della corsa a punti.
Nel 2021 conquistò il titolo nazionale under 23 a cronometro e dominò il GP Chantal Biya, vincendo due tappe, la classifica generale, quella a punti e quella riservata ai giovani. Ottenne diversi piazzamenti importanti anche in Europa, partecipò a molte corse di Coppa delle Nazioni (tra cui il Tour de l’Avenir), Europei e Mondiali under 23. Su pista vinse il titolo slovacco nell’americana. La più grande soddisfazione della stagione fu, però, la convocazione per i Giochi Olimpici di Tokyo, in cui prese parte sia alla cronometro che alla prova in linea.
All’ultima stagione da under 23, lo slovacco non riuscì a fare il salto di qualità. Ottenne i migliori risultati ai campionati nazionali, con il secondo posto nella prova élite (battuto dal solo Peter Sagan) e il successo nella gara under 23. Al GP Chantal Biya, che tante soddisfazioni gli aveva regalato nelle annate precedenti, non riuscì a vincere tappe e si fermò al secondo posto della classifica generale.
Lo scorso anno, sempre con la maglia della Dukla Banska Bystrica, ha ritrovato il successo UCI, vincendo, in Marocco, il GP du Prince Héritier Moulay el Hassan e il GP du Trône. In seguito ha trovato anche la prima vittoria internazionale in Europa: si è imposto, infatti, nella seconda tappa del Gemenc GP, in Ungheria, chiudendo la corsa in terza posizione. Ha trovato anche altri buoni piazzamenti ed è riuscito a mettersi alle spalle un 2022 molto negativo, ponendo le basi per il grande salto di qualità di quest’anno.
Il prossimo impegno di Lukáš Kubiš sarà la prova in linea dei Campionati del Mondo: si tratterà della sua prima partecipazione alla prova élite, dopo aver disputato sia quella junior che quella riservata agli under 23. Dopo essere stato il primo dei Continental sia alle Olimpiadi che agli Europei, proverà a fare il tris, anche se il percorso di Zurigo sembra meno adatto alle sue caratteristiche.