Pogačar: "Non sarò alle Olimpiadi per la stanchezza, ma l'esclusione di Urška non ha aiutato"
Il vincitore di Giro d'Italia e Tour de France spiega che il forfait dalla prova olimpica è dovuto alla spossatezza fisica e mentale, ma aggiunge che l'esclusione della compagna Urška Žigart "Non ha aiutato"
All'indomani della conclusione del Tour de France, dominato con la vittoria delle ultime tre tappe oltre alle classifica generale e ad altre tre frazioni precedenti, Tadej Pogačar aveva annunciato la defezione dalla prova su strada delle Olimpiadi di Parigi prevista per sabato 3 agosto, per cui era stato convocato dalla nazionale slovena.
“Sono esausto mentalmente e voglio rilassarmi”
Lo sloveno, che è anche bronzo olimpico uscente nella prova in linea di Tokyo 2020, ha recentemente spiegato ai microfoni di NOS le motivazioni della scelta: ha infatti detto di essere troppo stanco per prolungare di due settimane la propria condizione dopo aver dominato i due grandi giri consecutivi. Incalzato dai giornalisti, che gli hanno chiesto come mai l'anno scorso avesse invece scelto di correre il mondiale di Glasgow sia in linea che ha crono, uscendone con un bronzo nelle prova in linea dietro Mathieu van der Poel e Wout Van Aert (che fu argento anche nella prova olimpica). Pogačar ha risposto che da una parte quest'anno viene dalla doppie fatiche di Giro e Tour, dall'altra proprio quella scelta, che a posteriori reputa sbagliata, lo ha convinto a prendere la decisione di fermarsi e andare in vacanza questa volta:
"Gli ultimi quattro mesi sono stati folli per me: preparare il Giro, correrere il Giro, preparare il Tour de France, correre il Tour de Frence e perdere mio nonno nel mezzo dei due… L'anno scorso non mi sono riposato dopo il Tour, ho prolungato la mia forma e non potevo più godermi l'andare in bicicletta dopo il Mondiale. Ho anche corso un pessimo Campionato del mondo a cronometro pochi giorni dopo la corsa su strada. Ero completamente esausto e mi sono sentito male per due mesi, non lo voglio fare mai più. Se avessi proseguito anche quest'anno fino alle Olimpiadi, allora probabilmente mi sarebbe stato presentato lo stesso scenario di un anno fa, e forse non sarei stato in grado di prepararmi in modo ottimale per il mondiale di settembre".
Il mondiale di Zurigo infatti si adatta particolarmente per durezza e dislivello alle caratteristiche di Pogačar, che già da tempo lo aveva indicato come il terzo obiettivo stagionale: “E lì che voglio vincere”, ha aggiunto, spiegando che per avere la stessa straordinaria condizione palesata durante il Tour de France, era necessario prendersi ora un momento di pausa.
L'esclusione di Urška Žigart “Non è stata la principale motivazione”
Anche la fidanzata del corridore della UAE, Urška Žigart, in forze alla Jayco AlUla, non sarà al via delle prove olimpiche, ma non per propria scelta, ma in quanto non convocata dalla nazionale slovena. "Ora possiamo andare in vacanza insieme" ha commentato Pogačar, ma ha anche aggiunto come secondo lui la compagna meritasse assolutamente la convocazione.
Al suo posto sono state convocate la trentacinquenne Eugenia Bujak e la trentottenne Urška Pintar, nonostante Žigart sia campionessa slovena in carica sia in linea che a crono. Già al momento della selezione Tadej aveva esternato la propria perplessità per le scelte del commissario tecnico sloveno, ma, sempre ai microfoni di NOS, ha ribadito di pensare che Žigart meritasse la convocazione “Senza i suoi punti non avremmo avuto due posti per la prova su strada e a crono”, ha chiosato.
“Di sicuro non è stata la principale motivazione della mia mancata partecipazione”, ha premesso, ma "altrettanto sicuramente non mi ha aiutato a decidere", ha proseguito.