Laporte torna a brillare nel fango della Parigi-Tours
Il francese conquista la classica di fine stagione al termine di una gara inasprita dalle condizioni meteo e dal fango degli sterrati, battendo in volata Mathias Vacek. Undicesimo Matteo Trentin
La 118esima edizione della Parigi-Tours ha sorriso a Christophe Laporte: il francese ha vinto in un'edizione resa difficile da vento e pioggia, con immagini che hanno ricordato molto la Parigi-Roubaix vinta nel 2021 da Sonny Colbrelli.
Le condizioni meteo hanno reso la corsa una battaglia tattica e di resistenza, dove il francese ha saputo sfruttare al meglio il lavoro del suo compagno Edoardo Affini, in fuga da inizio corsa: “Purtroppo non sono riuscito a vincere nulla con indosso la maglia di campione europeo, è stato un anno difficile”- ha commentato Laporte all'arrivo -"Oggi ero motivato, mi piacciono queste condizioni con gli sterrati e il fango, volevo finire la stagione al meglio e così è stato''.
La corsa si è giocata in una sfida tra Visma e Lidl-Trek, che sono arrivate ad avere due corridori ciascuna in testa alla corsa, perché su Affini si era riportato con un'azione di forza Mads Pedersen, mentre l'azione di Laporte era stata seguita da Mathias Vacek: tuttavia la Lidl si è trovata a disputare la volata con il corridore meno forte, motivo per cui forse deve rimproverarsi qualche scelta tattica.
Parigi-Tours 2024, la cronaca della corsa
La Parigi-Tours 2024 iniziava a Chartres per arrivare a Tours sull'Avenue de Grammont dopo 214 km attraverso la Loira: il percorso prevedeva otto côtes e dieci tratti in sterrato attraverso i vigneti della Loira. A sessanta km dalla fine il bosco di Cangey, intorno ai -60 km dalla conclusione, Dava il via alla sequenza di difficoltà decisiva della corsa, che sarebbe terminata alla Côte de Rochecorbon, a 10 km dall'arrivo.
Dopo una dozzina di chilometri ha preso il largo un quartetto con Edoardo Affini (Visma | Lease a Bike), Ceriel Desal (Bingoal WB), Mikel Retegi (Kern Pharma), Enzo Boulet (CIC U Nantes Atlantique): intorno al km 50 i quattro hanno toccato il vantaggio massimo, superiore ai 5'. Ai -110 Affini e Desal sono stati coinvolti in una caduta, con quest'ultimo che aveva dovuto rialzarsi.
La pioggia accende Pedersen
L'inclemenza del meteo (nel frattempo aveva iniziato a piovere sul percorso) aveva reso l'asfalto molto insidioso e i tratti di sterrato particolarmente difficili da affrontare.
Ai -67 dalla fine, quando la testa della corsa aveva 1'20" di vantaggio sul gruppo principale, iniziava la Côte de Limeray, prima difficoltà di giornata, che anticipava il primo passaggio sullo sterrato (Vigne de Limeray): qui è scattato Mads Pedersen (Lidl-Trek), inseguito da Pascal Ackermann (Free Palestine), entrambi decisi a giocare d'anticipo sul terreno insidioso che gli aspettava.
Il tedesco però non è riuscito a lungo a stare a ruota del danese, che si è riportato sulla testa della corsa, che a quel punto aveva poco meno di un minuto di vantaggio, dopo una decina di chilometri di inseguimento. A lavorare in testa al gruppo inseguitore erano soprattutto Uno-X Mobility e Lotto-Dstny. Enzo Boulet ha perso contatto da Affini e Pedersen ai -51, a 300 metri dall'ingresso del tratto di sterrato dello Chemin de La Grosse Pierre: Retegi ha toccato la ruota del francese che decelerava, sbandando vistosamente.
Il vantaggio di Affini e Pedersen era inferiore ai 20", ma pian piano è aumentato dopo lo sterrato, proseguendo sempre intorno ai 30" fino ai -36 km dalla fine, quando prima del sesto settore di sterrato dal gruppo principale è scattato prima Kevin Geniets (Groupama-FDJ) e poi Christophe Laporte (Visma | Lease a Bike), subito seguito da Mathias Vacek (Lidl-Trek), che in breve si sono riportati sui rispettivi compagni.
Sul settimo tratto di sterrato (Chemin de Vigne de Vernou), Affini ha terminato il proprio lavoro per Laporte e si è rialzato: mancavano 27 km all'arrivo.
Il gruppo inseguitore era ridotto a una trentina di unità quando ha ripreso Affini: proprio in quel momento è partito António Morgado (UAE Emirates), anche se il suo allungo ha avuto vita breve. Il divario tra i tre di testa e gli inseguitori restava intorno ai 25". Pedersen ha dato fondo alle ultime energie fino ai -21 dall'arrivo, quando si è rialzato.
Il vantaggio dei due è rimasto sempre nell'ordine del 30" fino alla fine: da dietro non ci sono stati che timide accelerazioni come quella di Arnaud De Lie (Lotto-Dstny): all'ultimo km il divario era di 35".
Laporte ritrova la vittoria
Qui Vacek è rimasto in testa fino ai -300 m, quando i due hanno proceduto appaiati controllando di avere vantaggio sufficiente per studiarsi. La volata però è partita contemporaneamente per entrambi, con Laporte che ha preso subito la testa e Vacek che non è riuscito nemmeno ad affiancarlo.
Per il francese è stata la prima vittoria dall'Europeo dell'anno scorso, mentre la volata del gruppo è stata vinta da Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck) su Mike Teunissen (Intermarché-Wanty) e Alexis Renard (Cofidis). Undicesimo Matteo Trentin (Tudor).