Si chiamava Gunnar Skold, vinse il primo Mondiale su strada
Era svedese e si impose a Copenhagen nel 1921: la manifestazione era riservata a dilettanti e amatori e il titolo venne assegnato al termine di una crono di 190 km. Per il vincitore il bacio di Karin Molander, attrice da sogno
“Erotikon” è un film del 1920 che consacrò definitivamente l’attrice svedese Karin Molander. Il film raccontava la storia di un professore di entomologia ossessionato dalla vita sessuale degli insetti ed il suo rapporto con la moglie, insediata da due corteggiatori. A Karin Molander chiesero di farsi fotografare insieme a Gunnar Skold, un connazionale che aveva appena vinto il primo campionato mondiale di ciclismo su strada, riservato però ai dilettanti, agli amatori.
Karin Molander accettò l’invito e davanti a tutti stampò un bel bacio sulla guancia del ciclista che a sua volta si prestò volentieri a vivere quel gran bel momento di popolarità a Copenhagen, sul terrazzo della redazione del prestigioso quotidiano Berlingske Tidende, fondato addirittura nel lontano 1794. Alla sede del quotidiano in piazza Radhusplatsen Gunnar Skold ci era arrivato in trionfo, dopo aver girato per le vie della capitale danese accovacciato sul tetto di un taxi con una gigantesca corona di alloro appesa al collo, un nastro d’onore viola dell’UCI sulle spalle, mentre in tanti lo applaudivano scandendo il suo nome.
Il ciclista svedese poco prima aveva vinto il primo titolo mondiale di ciclismo su strada, organizzato con la formula a cronometro, percorrendo 190 chilometri in 6 ore e 18 minuti alla media di 30,2 km/h, precedendo di 4 minuti e 53 secondi il danese Villum Nielsen e di 5 minuti e 28 secondi Charles Frederick Davey, un eclettico signore inglese che si dilettava a correre anche sulle prime motociclette portando un foulard al collo ed un paio di occhialoni sul viso. Gunnar Skold fu il quinto corridore a partire, riprese tre atleti partiti prima di lui e quasi raggiunse Il favorito alla vigilia, il francese Fernand Canteloube, partito 10 minuti davanti a lui.
Quel giorno, il 4 agosto 1921, a Copenhagen pioveva forte ed il vento soffiava ostinato. Alla partenza, al cospetto di centinaia di ombrelli neri, si presentarono in ventuno, quattro danesi, quattro svedesi, quattro francesi, quattro inglesi, quattro olandesi e un belga. Non c’era nessun italiano. Tale assenza fu criticata dai giornali ma in Italia i ciclisti non amavano particolarmente le prove a cronometro ed inoltre aspiravano al professionismo avendo come punto di riferimento gente come Gaetano Belloni e Costante Girardengo e corse come Il Giro d’Italia, il Tour de France e le Classiche.
Al traguardo arrivarono in diciassette smettendo di pedalare solo davanti alla chiesa di Golstrup, costruita nel dodicesimo secolo a neppure dieci chilometri dalla capitale danese.
Per Gunnar Skold, nato a Vasteras nel 1894, la gara non fu affatto facile e per vincere oltre agli avversari dovette affrontare due grossi imprevisti che oggi possono far sorridere ma che danno l’idea di come era il ciclismo di cento anni fa: "A Copenaghen stavano lavorando a un edificio” raccontò Gunnar Skold, “ci sono passato accanto quando all’improvviso un grosso pezzo di legno è crollato. Non mi ha colpito, ma i ceppi sono saltati davanti alla mia bici. Sono riuscito a evitarli saltandoci sopra. Poi, a quarantacinque chilometri dal traguardo, quando ho sentito che le forze mi stavano abbandonando, è apparso quel cane. Fisso e ringhiante ai miei piedi! Mi ha inseguito ed io dalla paura ho preso a pedalare come un pazzo. Quel cane mi ha aiutato enormemente”.
L’anno precedente era stato Emile de Beukelaer, primo presidente dell’UCI, ad annunciare l’organizzazione dei primi campionati mondiali su strada: “In questo giorno del 14 aprile 1920, in occasione del nostro Congresso, è stato deciso quasi all'unanimità di creare i primi Campionati del mondo su strada dell’UCI, l’Union Cycliste Internationale. La gara si svolgerà tra un anno, nel 1921, a Copenaghen, in Danimarca”.
Il Campionato del Mondo su strada fu riservato ai dilettanti fino al 1926 e rimase a cronometro fino al 1923. Nel 1927 furono aperte le porte anche ai professionisti, che gareggiavano al fianco dei dilettanti. L’edizione del 1927 si disputò in Germania e fu vinta da Alfredo Binda. Ma questa è un'altra storia e poi nel 1927 non c’era più Gunnar Skold, dilettante senza contratto ma che sapeva il fatto suo.
Lo svedese iniziò a gareggiare in bicicletta all’età di 16 anni e piano piano acquisì una certa fama in tutto il suo Paese. All’età di 24 anni si sposò e rinunciò alle gare ma l’astinenza dalle competizioni durò poco ed un paio di anni dopo tornò ad attaccarsi il numero sulla schiena. Nel 1920 vinse il titolo di Campione della Scandinavia e nel 1922 tornò a gareggiare ai Mondiali su strada di Liverpool, piazzandosi al quarto posto.
Forte nelle corse contro il tempo, nel 1923 vinse la medaglia d'oro alla Nordisk Mesterskab, una cronometro a squadre. Nel 1924 partecipò alle Olimpiadi di Parigi arrivando quarto nella cronometro individuale e riuscendo ad attaccarsi al collo la medaglia di bronzo nella cronometro a squadre.
Dopo i giochi olimpici, all’età di trent’anni, Gunnar Skold si ritirò definitivamente dalle competizioni ma rimase legato al mondo delle due ruote in qualità di tesoriere e dirigente di una società sportiva. Per molto tempo gestì un negozio di biciclette a Vasteras, città illuminata che fin dagli anni Cinquanta del secolo scorso si dotò di piste ciclabili per facilitare gli spostamenti dei lavoratori Asea, una grandissima fabbrica del luogo.
Gunnar Skold morì nel 1971 nella sua città natale, città che nel 1921 lo aveva accolto festante e lo aveva portato in trionfo seduto su una portantina dorata dalla stazione fino ai giardini del Vasaparken, dove in tanti avevano festeggiato fino a notte inoltrata la vittoria del concittadino che aveva vinto il primo campionato mondiale di ciclismo su strada ed era stato baciato dalla bellissima Karin Molander.